Un magistrato tra noi. Incontro con il giudice Di Matteo


Il 7 giugno 2016 alle ore 18:00 la libreria Tante storie di Palermo ha organizzato un incontro con il dott. Di Matteo. Alcuni alunni di quinta primaria e di prima secondaria di primo grado di diverse scuole di Palermo e della provincia hanno avuto la possibilità di “conversare” con colui che oggi rappresenta uno dei principali punti di riferimento della lotta contro la mafia. I ragazzini, tra cui Vittoria Adamo, Cristina Cusimano, Sofia Lazzaretto, Agnese Picone e Jody Vitrano della 1^E della nostra scuola, accompagnate dalla prof.ssa Ratto e dalla prof.ssa Calà, hanno avuto la possibilità di porre delle domande al magistrato.

 

Umanità, pazienza e chiarezza nel trattare temi difficili con bambini di 11 e 12 anni colpiscono, ma non stupiscono, nel dott. Di Matteo che parla di coraggio, forza ed educazione alla legalità con chi crede e sa che sarà la chiave per un futuro migliore. Non poteva mancare il ricordo dei colleghi Falcone e Borsellino (ma anche di tanti altri uomini meno noti che per un ideale hanno perso la vita), il senso del dovere di una professione che ha della “missione” e della “vocazione”, così come lo sdegno per le modalità di conduzione dell’intervista di Vespa al figlio di Riina e l’amarezza del silenzio di molti. E infine ha raccomandato il coraggio, non come assenza di paura, ma come sentimento capace di opporre al timore una forza uguale e contraria, o addirittura più forte, che spinge a lottare. Di Matteo non si astiene nemmeno dall’indicare il più grande scoglio della lotta alla mafia: il suo essere entrata nei meandri della politica, gli interessi personali, l’indifferenza dei più.

 

Un incontro altamente formativo e significativo, che ha permesso ai ragazzi di confrontarsi su un tema molto importante in un assetto nuovo, che ha permesso loro di fare un piccolo passo verso una cittadinanza attiva e consapevole, che ha fatto loro comprendere che gli “eroi” (anche se Di Matteo ha detto che non ama questa parola) possono essere anche in mezzo a noi, uomini come tanti altri che lottano per la giustizia;  tutti possiamo essere “eroi”, ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa per rendere migliore questa società.

 

Ricordiamo infine che le famiglie e la scuola sono i principali ambiti d’intervento sui giovani e che su di noi, insegnanti e genitori, ricade una grandissima responsabilità.

 


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