OTTOBRE 2017



Le Vie dei Tesori 2017 - XI edizione

Nell'ambito dell'XI edizione della manifestazione "Le Vie dei Tesori", le Classi Terze del Plesso Puglisi, il giorno 27/10/2017, hanno partecipato alla visita guidata del Palazzo Bonocore, del Palazzo di Città (Palazzo delle Aquile) e della Chiesa e Cripta di S. Matteo.


Documentazione Fotografica


PALAZZO BONOCORE

La dimora delle meraviglie riaperta dopo i restauri

Dopo lunghi restauri che hanno ridato lustro all’ultima veste stilistica assunta dall’edificio, quella neoclassica, è stato riaperto al pubblico Palazzo Bonocore, nella centralissima piazza Pretoria. Dell’edificio si ha notizia sin dal 1547 quando è documentato l’acquisto concluso da Francesco Di Carlo. A metà del ‘700, causa matrimonio della figlia Margherita, il presidente del Tribunale di Palermo, Francesco Gastone, fa ampliare il palazzo. La figlia sposa Francesco Antonio Lo Faso, duca di Serradifalco, intellettuale del primo Ottocento. Nel 1873 è il commerciante Salvatore Bonocore ad acquistare il palazzo da Giuseppina Lo Faso, ultima erede. Oggi l’edificio è diviso fra privati e la Curia di Palermo e ospita il museo della cultura immateriale siciliana.


PALAZZO DI CITTA'

Uno scrigno di tesori e l’orologio che esorta i governanti

Sede del Comune, fu edificato nel 1470 per volere del pretore Pietro Speciale. Ampliato nel 1553 e poi nel 1615, custodisce affreschi, statue, dipinti di pregio. In occasione del restauro del 1875 a opera dell’architetto Giuseppe Damiani Almeyda, gli furono tolte le parti barocche. Una chicca è l’orologio sulla facciata principale, che è tornato in funzione nel settembre del 2014 dopo trent’anni. Acquistato dalla giunta presieduta dal sindaco Antonio Starrabba, marchese di Rudinì, nel 1864, suona ogni quindici minuti. Sotto il quadrante dell’orologio è scritta l’epigrafe “Pereunt et imputantur”, cioè “Le ore passano e non vanno sprecate”: un invito ai governanti a fare buon uso del tempo a vantaggio della cosa pubblica.


CHIESA E CRIPTA DI SAN MATTEO

Lo scrigno barocco con le reliquie di Serpotta

Splendido gioiello del barocco palermitano, sorge in corso Vittorio Emanuele la chiesa di San Matteo, costruita nel 1633 per volere dell’Ordine dei Miseremini, su progetto di Mariano Smiriglio. Alla sua realizzazione contribuì una schiera di artisti, scultori, architetti, marmorari e scalpellini, tale da renderla uno scrigno d’arte. Il prospetto,
restaurato nel 1997, realizzato in marmo, è caratterizzato da vigorosi effetti chiaroscurali. L’interno è altrettanto ricco, con le volte affrescate da Vito D’Anna, gli stucchi del Serpotta, i medaglioni con gli Apostoli eseguiti da Bartolomeo Sanseverino nel 1739. Da ammirare le cappelle, che contengono un’antologia di opere d’arte siciliane, e la cripta che custodisce le reliquie di Giacomo Serpotta, morto nel 1732.