Eventi Anno Scolastico 2016/2017


#PalermoChiamaItalia,

XXV Anniversario delle stragi di Capaci e via d'Amelio - Attività a Scuola

 

 #PalermoChiamaItalia - 23 maggio 2017: la scuola Guastella in prima fila!

 

     Sono passati venticinque anni dalle stragi del 1992, ma il ricordo non sbiadisce, anzi si rafforza e si trasforma in memoria collettiva. Le manifestazioni e le attività che in tutta Italia si sono svolte lo dimostrano: l’intero Paese si mobilita per celebrare il valore di due grandi uomini, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La nostra scuola fa la sua parte con grande impegno nel vivere in modo attivo la propria partecipazione: una delegazione a Palermo e una manifestazione nel nostro istituto.

 

     Partiamo da Palermo. Una molteplicità di “piazze” ed esperienze aspettavano i nostri ragazzi: l’arrivo della nave della Legalità, l’aula bunker, il villaggio della Legalità e piazza Magione, per poi continuare con i cortei e il momento all’albero di Falcone.

 

Vedere attraccare la nave della Legalità è sempre emozionante: offre un segno tangibile della mobilitazione generale dell’intero Paese. Migliaia di studenti sbarcano a Palermo per unirsi e testimoniare il loro impegno nella costruzione di una cultura della Legalità. L’accoglienza, i sorrisi, le speranze, palloncini colorati che volano in aria; tutto fa ben sperare per l’ottima riuscita dell’intera giornata.

 

     L’aula bunker ha offerto uno scorcio della “vita istituzionale” dei due magistrati: molteplici interventi di grandi uomini di Stato li hanno ricordati. L’attenzione, ovviamente, si è concentrata particolarmente su Giovanni Falcone. Da Sergio Mattarella a Rosy Bindi, da Pietro Grasso a Gian Carlo Caselli, dal ministro Minniti alla ministra Fedeli, all’ex capo dell’FBI Louis Freeh e tanti altri; un susseguirsi d’interventi che hanno sottolineato l’importanza internazionale dell’operato del nostro eroe, delle straordinarie intuizioni e innovazioni nel modo di condurre le indagini, della fiducia nel futuro e dell’amore per la sua terra. Una cerimonia solenne in un luogo dall’alto significato simbolico, l’aula bunker, dove il maxi-processo ha dato un grande schiaffo alla Mafia. Una cerimonia formale che, però, non si è dimenticata di chi deve essere ed è il suo reale pubblico: le nuove generazioni. Sul palco si sono alternati alunni di scuole di ogni ordine e grado e provenienti da tutta Italia, in corali manifestazioni dal forte impatto emotivo. Parlare per se stessi è inutile, la forma si svuota del suo contenuto e la cerimonia perde il suo significato: la pubblica manifestazione di sostegno di un valore condiviso. Vedere un bambino di sette anni che sa chi è Falcone è straordinario e al tempo stesso deve essere necessario: le nuove generazioni, nate anni dopo i tragici eventi del 1992, devono sapere, devono conoscere; solo così potremo salvare l’Italia. Le nuove generazioni hanno bisogno di figure che ispirino, hanno bisogno di grandi ideali, hanno bisogno di speranza. Il futuro del nostro Paese è nelle loro mani. Falcone lo aveva capito perché era convinto che il nemico più grande della Mafia fosse la scuola.

 

     E il 23 maggio la Scuola ha risposto alla chiamata dello Stato: i giovani hanno riempito il Villaggio della Legalità e piazza Magione. La partecipazione è stata sentita e costruttiva: le attività laboratoriali hanno intrattenuto i più piccoli; canti, balli, letture e interventi pubblici hanno intrattenuto i più grandi. E poi i cortei...marciare insieme, fare gruppo, diventare realmente parte di quel puzzle più grande che è la società, sentirsi “uno” quando con una sola voce, tutti insieme, si urla “Giovanni! Paolo!”. E così la partecipazione alla manifestazione diventa bagaglio culturale, esperienza di cittadinanza attiva: si fornisce ai ragazzi un concreto esempio di come, tra i tanti modi, un popolo può fare sentire la sua voce.

 

     E mentre Palermo si mobilitava, Misilmeri non stava a guardare. Abbiamo risposto all’hashtag #PalermoCiahamaItalia con #MisilmeriRisponde #NoMafia, #BastaSilenzio, ecc. E non solo lo abbiamo detto, ma lo abbiamo messo in pratica: al termine di tanti percorsi sulla legalità che i professori del nostro Istituto hanno portato avanti nelle classi e nei percorsi attuati dal gruppo delle Biblioteche di scuola. Un impegno costante da parte di chi ha letto ai ragazzi, ha fatto leggere, ha spiegato ed è riuscito a rispondere a domande imbarazzanti quali: “Prof., ma Lei crede davvero che la Mafia possa essere sconfitta?”. E con la speranza nel cuore e l’orgoglio di essere siciliano ha risposto: “Ci credo e ne sono convinto, parto da voi, nuove generazioni, per sconfiggere la Mafia. Penso che la Mafia verrà sconfitta, perché credo in voi che siete il mio futuro!”. E le basi di un futuro migliore le costruiamo anche con questo tipo di giornate: le drammatizzazioni, i canti, le ombre cinesi, le letture recitate e le riflessioni dei ragazzi, che attraverso lo stare insieme e un pensiero più a misura di ragazzo (perché tangibile nella rappresentazione teatrale) fanno proprio l’esempio di grandi eroi: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Padre Pino Puglisi e tanti altri…

 

Ricordiamoci di loro, parliamo di loro ai nostri figli e ai nostri studenti, facciamoli vivere nei nostri cuori, nutriamo le loro speranze e i loro sogni e lasciamo alle nuove generazioni un mondo migliore, un mondo libero, un modo giusto.

 

     La conclusione della manifestazione si è svolta all’aperto, nell’atrio della scuola, con laboratori di pittura su stoffa, fiori di carta, uncinetto e con le “spremute della legalità”: gioia, interesse, curiosità e soprattutto un darsi da fare per la buona riuscita della giornata, da parte delle instancabili colleghe di arte e dei loro alunni. E’ stato un via vai continuo di ragazzi qua e là per la scuola, a scuola, il luogo deputato a costruire gli adulti di domani.

 A cura della prof.ssa Luciana Ratto


Documentazione Fotografica

In attesa dell'inizio


Si comincia...


"A Giovanni e Paolo" - Coro Polifonico


I bravi presentatori


Ombre cinesi: "Amara terra mia"


Dialogo tra la signora Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato e Giovanni Falcone



Ombre cinesi: "I Cento passi"


Saluti del DS in collegamento telefonico dalla Spagna e del Sindaco di Misilmeri


Le voci delle vittime della mafia


Le donne vittime della mafia



Il bullo vanaglorioso


Futuro, plurale, concreto


"Ciò che inferno non é"


"Il coraggio di cambiare" - Lettera alla Sicilia


Esibizione Coro di Portella di Mare


I "Laboratori della Legalità"