Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne


 

 

Dal 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Giornata che “ricorda a tutti che gli abusi di ogni tipo costituiscono una violazione dei diritti umani, un impedimento del principio di uguaglianza e un ostacolo alla formazione di una coscienza personale e sociale fondata sul rispetto della persona umana.”

 

Il compito della scuola è promuovere e realizzare attività volte al superamento dei pregiudizi, al contrasto di ogni forma di violenza e di discriminazione, con l’intento di co-educare le nuove generazioni alla cultura del rispetto, ricercando la promozione della personalità umana di ciascuno, organizzando spazi didattici di approfondimento sui temi connessi alla Giornata, anche in riferimento all’articolo 3 della Costituzione.

 

Per eliminare la violenza di genere è necessario cominciare dalla discriminazione verbale, “neutralizzare” espressioni e stereotipi comunemente accettati, che comportano, invece, un grave pregiudizio. Lavorare sul linguaggio di uso corrente, infatti, non è solo una lezione di stile, ma è il primo passo di un paese civile per eliminare ogni forma di violenza di genere:

 

Cambia il linguaggio.

 

Cambia il pensiero.

 

Cambiano le azioni.

 

Anche la nostra scuola, la secondaria di I grado “Cosmo Guastella”, ha partecipato a questa campagna di mobilitazione. Gli alunni di alcune classi terze e seconde e del corso di Potenziamento Arte hanno dato il loro contributo realizzando opere grafiche, foto, poesie e pensieri a conclusione di un percorso di formazione e riflessioni sulla condizione della donna, con un confronto che ha fornito numerosi spunti di riflessione: sensibilizzare e informare rappresentano gli unici strumenti per invertire la rotta. Partendo, sia dall’analisi dei dati annuali delle donne vittime di violenza, sia da ciò che la violenza causa a breve e lungo termine nella psiche della vittima (dal senso di rabbia e vergogna, alla depressione, all’ansia e a tanti altri fenomeni psicologici che possono arrivare al suicidio) si è sottolineato anche l’importanza di una rete antiviolenza e dei centri di ascolto e del supporto e orientamento per uscire da una situazione di violenza, offerto dal numero 1522.

 

Contestualmente, con l’adesione alla campagna "Posto Occupato” è stata dipinta una panchina rossa come gesto, segno e monito silenzioso che suggerisce a tutti di non sottovalutare mai i segnali della violenza e non voltarsi mai dall’altra parte.

 

Un posto lasciato “vuoto” per riempire le coscienze di consapevolezza: perché ciascuna di quelle donne, prima che un uomo decidesse di porre fine alla loro vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana e nella società civile. Tutte queste donne avranno nella nostra scuola il loro posto occupato.

 

Nella mattinata del 25 è stato organizzato un flash-mob per inaugurare la panchina rossa per dire “NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE” e gli studenti coinvolti hanno mostrato i loro lavori atti alla sensibilizzazione sul tema.

 

Condividiamo le emozioni e le riflessioni dell’evento con queste foto.

 

Professoressa Maria Rita Orlando

 

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