Visita guidata Classi Prime a Giarre-Milo (16/05/2012)

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Sul Pullman ... all'andata!

... con l'Etna di fronte a noi!


L'Acquario Mediterraneo di Giarre

L'Acquario Mediterraneo è una struttura didattica, inaugurata il 15 maggio del 2003, che si trova nel cuore di Giarre, cittadina a 20 chilometri da Catania, a pochi passi dalla stazione ferroviaria in via Mazzini. La gestione è affidata al Cutgana in collaborazione con l'Area Marina Protetta Isole Ciclopi grazie ai fondi della Provincia regionale di Catania proprietaria della struttura.

Un edificio che si sviluppa su tre piani di cui i primi due espositivi, con tanto di vasche, ben quattordici di notevole grandezza, mentre altre 25 medio-piccole complete di vetrine e bacheche in cui vivono oltre 500 esemplari. Tutte riproducono fedelmente gli ambienti marini tipici del Mare Mediterraneo: dal fondale roccioso lavico, tipico della costa etnea, al sabbioso, dalle profondità meno accessibili alla superficie, dal "Tropico Mediterraneo" con le specie che cominciano a colonizzare il Mare Nostrum al porto, con lievi digressioni verso le acque interne come i fiumi e i laghi nostrani.

All'interno del terzo piano si trova l'aula multimediale dove si svolgono lezioni, conferenze e proiezioni tenute da biologi marini. Tra le specie che popolano i nostri mari le donzelle, gli scorfani, il sarago pizzuto, l'orata, le cernia bruna e la cernia dorata. E ancora il pesce trombetta, la bavosa, la monachella, la murena, il paurotto e la spigola. Nelle vasche di acqua marina e dolce tropicale oltre 50 specie tipiche degli oceani Indiano e Pacifico, come la damigella azzurra e damigella nera, il pesce angelo, e lo squalo nutrice nano. Ed infine gli invertebrati marini mediterranei come l'anemone, il pomodoro di mare, le stelle di mare, i ricci femmina, maschio, imperatore e matita. Poi le gorgonie gialle, l'orecchia di mare, il gambero arlecchino e il gamberetto di scoglio.

Il patrimonio espositivo è arricchito da vetrine contenenti collezioni di organismi marini animali e vegetali, come alghe, conchiglie, crostacei, nonché strumenti da pesca e piccole curiosità di interesse didattico e culturale.

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Siamo in attesa... per l'ingresso all'Acquario!

L'Acquario Mediterraneo

Una piccola pausa...

A pranzo... a Santa Venerina!


Il "Castagno dei cento cavalli"

Il Castagno dei Cento Cavalli è un albero di castagno plurimillenario, ubicato nel Parco dell'Etna, nel territorio del comune di Sant'Alfio (CT). Il castagno, considerato come il più famoso e grande d'Italia e oggetto di uno dei più antichi atti di tutela naturalistica - se non il primo del genere - in Sicilia, è stato studiato da diversi botanici e visitato da molti personaggi illustri in epoche passate. La sua storia si fonde con la leggenda di una misteriosa regina e di cento cavalieri con i loro destrieri, che, si narra, vi trovarono riparo da un temporale.

L'albero si trova nel bosco di Carpineto, nel versante orientale dell'Etna, in un'area tutelata dal Parco Regionale dell'Etna.

Diversi studiosi di botanica concordano sulla sua età: avrebbe dai due ai quattro mila anni e, stando alla tesi del botanico torinese Bruno Peyronel, potrebbe essere l'albero più antico d'Europa ed il più grande d'Italia.

L'insigne naturalista catanese Giuseppe Recupero descrisse accuratamente l'albero, fornendo anche diverse dimostrazioni sulla unicità dalla pianta (allora era in discussione se fossero più piante). È stato ritratto da molti viaggiatori del Grand Tour, fra i quali Jean Houel. Costui, nel 1787, lo descrisse e ritrasse nel Voyage de la Sicile, de Malta e Lipari, utilizzando, tra l'altro, le seguenti parole:

..."La sua mole è tanto superiore a quella degli altri alberi, che mai si può esprimere la sensazione provata nel descriverlo. Mi feci inoltre, dai dotti del villaggio raccontare la storia di questo albero (che) si chiama dei cento cavalli in causa della vasta estensione della sua ombra. Mi dissero come la regina Giovanna recandosi dalla Spagna a Napoli, si fermasse in Sicilia e andasse a visitare l'Etna, accompagnata da tutta la nobiltà di Catania stando a cavallo con essa, come tutto il suo seguito. Essendo sopravvenuto un temporale, essa si rifugiò sotto quest'albero, il cui vasto fogliame bastò per riparare dalla pioggia questa regina e tutti i suoi cavalieri"...

Il Castagno misura circa 22 m di circonferenza del tronco, per 22 m d'altezza. 
In realtà, oggi si presenta costituito da tre polloni (fusti), rispettivamente di 13, 20 e 21 m; su questi polloni è vivo il dibattito sulla unicità della pianta. Negli ultimi anni il libro deiGuinnes dei primati ha registrato il Castagno come l'albero più grande del mondo, per la rilevazione del 1780, quando furono misurati ben 57,9 m di circonferenza con tutti i rami.

 


Sulla via di casa...