OTTOBRE 2017



Le Vie dei Tesori 2017 - XI edizione

Nell'ambito dell'XI edizione della manifestazione "Le Vie dei Tesori", le Classi Prime del Plesso Don Lauri il giorno 27/10/2017 hanno partecipato alla visita guidata del Teatro Biondo, della Chiesa di San Domenico e della Chiesa di Santa Maria degli Angeli


Documentazione Fotografica

TEATRO BIONDO

Tra i palchi Liberty un’atmosfera d’altri tempi

Costruito tra il 1899 e il 1903, il Teatro Biondo presenta un’architettura eclettica, dallo stampo ancora tradizionalmente ottocentesco, soprattutto nella simmetrica facciata principale, e un impianto tipico dei teatri di prosa. Lo stupore maggiore si avverte visitandone gli interni: lo scalone in marmi siciliani, con marmo giallo di Segesta e rosso di Castellamare, riporta alle decorazioni pittoriche dei palchi e dal tipico gusto Liberty della città dell’epoca, ricoperte dagli intonaci durante le ristrutturazioni degli anni ’50 e ’60 e soltanto in parte rinvenute grazie ai recenti restauri. Alcune vetrate Liberty e le decorazioni decò offrono agli occhi del visitatore un’atmosfera d’altri tempi di una Palermo ormai perduta.


CHIESA DI SAN DOMENICO

Il "pantheon" di Palermo

L'attuale chiesa di San Domenico fu edificata a partire dal 1640 su progetto dell’architetto domenicano Andrea Cirrincione che la realizzò abbattendo una precedente costruzione rinascimentale innalzata tra il 1458 e il 1480.
Per la sua estensione complessiva, 88,92x34,68 metri, essa è l’edificio di culto più vasto della Sicilia.
La facciata è di costruzione più tarda, risale, infatti, al 1726 ed è in stile barocco. Essa è incorniciata da due campanili che ne slanciano la figura ed è abbellita da alcune statue in stucco raffiguranti santi e papi domenicani che, insieme alla decorazione, sono opera di Giovan Maria Serpotta, nipote del grande Giacomo.
L’interno, benché realizzato nella seconda metà del Seicento, risponde alla scelta di un barocco severo secondo la sobrietà tipica dello stile di vita dell’Ordine Domenicano. Esso ha un impianto a croce latina con tre navate divise da sedici colonne monolitiche in marmo di Billiemi di ordine tuscanico che reggono arcate a tutto sesto. Le navate laterali sono arricchite da cappelle che ospitano preziose opere d’arte, molte delle quali risalgono alla seconda chiesa costruita, come già accennato, nel secolo XV.
La chiesa è dotata di un doppio transetto con coro allocato nell’abside maggiore.
Essendo domenicana sin dalla sua fondazione, la chiesa ospita nel transetto maggiore i due monumentali altari che si fronteggiano dedicati a San Domenico e alla Madonna del Rosario.
Dal 1853, grazie all’impegno del letterato Agostino Gallo, la chiesa di San Domenico assurse al ruolo di Pantheon degli Illustri di Sicilia.


CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI (GANCIA)

La buca della salvezza che salvò i patrioti

Costruita intorno al 1490 e chiamata “gancìa” perché utilizzata come ospizio per malati e forestieri, divenne il rifugio di alcuni patrioti dopo il fallimento della rivolta del 1860, che vi accedettero da via Alloro, attraverso quella che fu poi chiamata la “buca della
salvezza” (ancora oggi visibile). Si salvarono soltanto in due, Filippo Patti e Gaspare Bivona, nascosti tra i cadaveri della sottostante cripta. Oggi la chiesa mostra ancora il suo carattere originario, con la facciata dal taglio sobrio e deciso, il bassorilievo della Madonna sull’arco, il soffitto ligneo cassettonato originario del ‘500. L’interno custodisce tesori, quali il grande organo sul coro all’ingresso, il monachello di stucco e i dipinti di Pietro Novelli.