OTTOBRE 2017



Le Vie dei Tesori 2017 - XI edizione

Nell'ambito dell'XI edizione della manifestazione "Le Vie dei Tesori", la Classe 2 G del Plesso Puglisi il giorno 20/10/2017 ha partecipato alla visita guidata delle Catacombe di San Michele Arcangelo, Al Miqveh e a Palazzo Alliata di Villafranca.


Documentazione Fotografica

CATACOMBE DI SAN MICHELE  ARCANGELO

Il sacrestano infedele e il quadro prodigioso

Nel complesso della biblioteca comunale di Casa Professa si trova un complesso sotterraneo di straordinario interesse la cui funzione originaria era di luogo di sepoltura, con cappelle, nicchie e tombe ancora visibili. Lo studioso Morso, che nel 1718 visiterà la catacomba, tramanda un più curioso aneddoto. Racconta che nel XVI secolo il sacrestano profanò alcune bare con lo scopo di appropriarsi di denaro e oggetti preziosi. Non avendo però trovato niente, escogitò di dipingere un’immagine della Madonna per attirare i fedeli. Questi accorsero e donarono cospicue elemosine, con cui lui scappò. Ma successe l’imprevedibile: la Madonna cominciò a lacrimare e il luogo divenne un centro di devozione.


MIQVEH

Il bagno rituale dell’antico quartiere ebraico

Il quartiere brulicava di commerci e di artigianato. C’era la sinagoga gremita per le celebrazioni del sabato. C’era il macello che trattava le carni secondo le regole ebraiche. E c’erano i bagni rituali, utilizzati dalle donne per la purificazione dopo le gravidanze e il ciclo mestruale. Dell’antico quartiere degli ebrei, cacciati via dalla Sicilia
nel 1492 come da tutto il Regno di Spagna, sono rimasti gli antichi vicoli e alcune importanti tracce. Il bagno rituale – il Miqveh - è stato rintracciato qui, nell’atrio di Palazzo Marchesi. Per anni era stato interpretato dagli studiosi come luogo di sepoltura, ma poi la sua posizione e il fatto che il suo fondo sia sempre bagnato dalle acque del fiume Kemonia ha convinto gli esperti a identificarlo come Miqveh.


PALAZZO ALLIATA DI VILLAFRANCA

Tra principi e principesse in piazza Bologni

Un salto nella storia e nel fasto di uno dei palazzi più belli del Settecento palermitano tra stucchi, maioliche, mobili, arredi. Palazzo Alliata, costruito sui resti di due palazzetti di proprietà di don Aloisio Beccadelli di Bologna, assunse la sua attuale configurazione quando - a metà circa del XVII secolo - fu edificato a opera di Francesco Alliata e Lanza, settimo barone, terzo principe di Villafranca e duca di Salaparuta. Vi lavorarono tra gli altri l’architetto Giovanni Battista Vaccarini, gli stuccatori di scuola serpottiana e il pittore Gaspare Serenario. Il Palazzo ospita inoltre una collezione d’arte di notevole pregio storico e artistico, come la celebre Crocifissione di Antoon Van Dyck, due grandi tele di Matthias Stom, due opere di Pietro d’Asaro.