Giornata Mondiale delle persone con Sindrome di Down



Video pubblicato dall’ Associazione italiana persone down in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down - Ansa /CorriereTv

“Bastano quattro minuti di contatto visivo per creare una connessione profonda fra due persone che non si sono mai viste” secondo lo psicologo Arthur Aron. Sono le parole con cui si apre il video pubblicato in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down, che racconta l’uguaglianza tra gli esseri umani con la semplicità e la profondità degli sguardi.

 

21 marzo 2021: Giornata Mondiale delle persone con Sindrome di Down

 

Il 21 marzo non segna soltanto lo sbocciare della Primavera ma accoglie anche la Giornata Internazionale delle Persone con Sindrome di Down, stabilita ufficialmente dalle Nazioni Unite dal 2012 e da allora celebrata in tutto il mondo per ricordare e festeggiare la rinascita più importante: quella della consapevolezza delle infinite potenzialità di chi nasce con un cromosoma in più.

 

La data non è stata scelta a caso: 21 è infatti il numero della coppia cromosomica che caratterizza la malattia e 3 (marzo, terzo mese dell'anno) rappresenta quel cromosoma in più.

 

Anche la nostra scuola ha partecipato questa settimana alla campagna di sensibilizzazione attraverso piccole ma importanti attività: in ogni classe i ragazzi, guidati dai docenti, si sono confrontati sull’argomento a partire dalla visione di un breve spot, che ha per protagonisti ragazzi con la sindrome di Down.

 

Lo spot scelto evidenzia il diritto di tutte le persone con Sindrome di Down ad avere l'opportunità di vivere una vita soddisfacente, inclusa in modo pieno ed equo con gli altri, in tutti gli aspetti della società: nell’ambito delle relazioni personali, dell'istruzione, dell'assistenza sanitaria, del lavoro e dei mezzi di sussistenza, delle attività ricreative, del tempo libero e della partecipazione alla vita pubblica.

 

A questo momento informativo-formativo è seguita la parte ludica e competitiva: i ragazzi si sono sfidati con un Kahoot e il vincitore di ogni classe è stato premiato con la “coccarda del sorriso”.

 

        Avere la sindrome di Down non significa essere "giù", significa aiutare le persone che si sentono giù. I miei sorrisi sono contagiosi, la mia risata è una medicina per il cuore, i miei abbracci sono favolosi e il mio cuore è fatto di oro puro.

 

Anonimo

 

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