Progetto Comenius Multilaterale 2012-2014 "Differences are richness"

Il terzo giorno di permanenza in Sicilia, abbiamo visitato la città di Palermo.

     Palermo ha una popolazione di 653.631 abitanti, capoluogo della provincia omonima e della Regione Siciliana.

     È il quinto comune italiano per popolazione dopo Roma, Milano, Napoli e Torino e trentunesimo a livello europeo; è, inoltre, il principale centro urbano della Sicilia. L'area metropolitana di Palermo, che comprende il capoluogo ed altri 26 comuni, conta una popolazione di 1.041.314 abitanti.

     Estesa lungo l'omonimo golfo nel Mar Tirreno e adagiata sulla pianura della Conca d'Oro, così chiamata per via delle colorazioni tipiche degli agrumi che un tempo dominavano il paesaggio, è circondata completamente da una cinta muraria naturale: i monti di Palermo. Il tessuto urbano è diviso dal fiume Oreto che scorre nella sua omonima vallata.

Fondata come città-porto dai Fenici intorno al 734 a.C., è stata sempre un importante ponte culturale e commerciale fra occidente e Asia, dunque uno strategico luogo di transito al centro del Mediterraneo. Possiede una storia millenaria che le ha regalato un notevole patrimonio artistico ed architettonico che spazia dai resti delle mura puniche per giungere a ville in stile liberty, passando dalle residenze in stile arabo-normanno, alle chiese barocche ed ai teatri neoclassici. Per ragioni culturali, artistiche ed economiche è stata tra le maggiori città del Mediterraneo ed oggi è fra le principali mete turistiche del mezzogiorno italiano e tra le maggiori mete crocieristiche.

Fu capitale, dal 1160 al 1816, del Regno di Sicilia, e seconda città per importanza del Regno delle Due Sicilie fino al 1861. È sede dell'Assemblea regionale siciliana, dell'Università degli Studi e della principale arcidiocesi regionale.

 


3° Giorno (12 Dicembre): Palermo

Sul Pullman in direzione Palermo


Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina

Il Palazzo Reale di Palermo, oggi conosciuto come Palazzo dei Normanni è la sede dell'Assemblea regionale siciliana. Al primo piano sorge la Cappella Palatina. È uno dei monumenti più visitati nell'isola. Il Palazzo sorge nella posizione più elevata dell'antico nucleo cittadino, proprio sopra i primi insediamenti punici, le cui tracce sono tuttora visibili nei sotterranei.

     La prima costruzione, il Qasr, ossia il Palazzo o Castello, è attribuita al periodo della dominazione araba della Sicilia (IX secolo). I sovrani Normanni trasformarono il precedente edificio arabo in un centro complesso e polifunzionale che doveva esprimere tutta la potenza della monarchia. Venne così realizzata una struttura di edifici turriformi collegati tra di loro con un sistema di portici alternati a giardini, che ospitava anche laboratori di oreficeria e di produzione di tessuti (il kiraz). Nel 1132 sotto il regno di Ruggero II venne costruita la Cappella Palatina, che divenne il baricentro delle varie strutture in cui il palazzo era articolato. In seguito, gli Svevi mantennero nel palazzo le attività amministrative, di cancelleria e letterarie, ospitandovi la scuola poetica siciliana. 

Gli Angioini prima e gli Aragonesi poi privilegiarono altre sedi a scapito del castello. Il palazzo tornò a occupare un ruolo importante nella secondà metà del XVI secolo quando i viceré spagnoli lo elessero a propria residenza.

A partire dal 1947, il Palazzo dei Normanni divenne la sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. 

La costruzione della cappella di Re Ruggero fu iniziata nel 1130, anno in cui il re fu incoronato.

La sua consacrazione avvenne nel 1143, come attesta un' iscrizione nella cupola.

La cappella ha la forma di una basilica a tre navate, divise da colonne, di granito con capitelli corinzi dorati, che sorreggono lo slancio degli archi acuti.

I soffitti fatimiti coprono le tre navate della cappella: a spiovente quelli laterali, a muqarnas(stalattiti) quello centrale.

I mosaici occupano interamente le parti alte delle pareti, la cupola, le absidi.

Nella cupola è il Cristo Pantocrator, benedicente alla greca, circondato da quattro arcangeli e da quattro angeli.

Oggi è dedicata a San Pietro Apostolo.

 


La Cattedrale di Palermo - In giro per il centro

Importante monumento architettonico racchiude, nella stratificazione degli stili prodotta dai molteplici rimaneggiamenti, gran parte della storia della città. Posta nella più antica area sacra di Palermo dove già i fenici, i romani, i bizantini e gli arabi avevano elevato i loro luoghi di culto, si affaccia su un vasto piano  dove sorgeva una chiesa bizantina che gli arabi avevano trasformato in moschea ed i normanni avevano restituito al culto cristiano. Fu l'arcivescovo Gualtiero Offamilio, ministro di Guglielmo II a promuovere sul posto la costruzione della Cattedrale nel 1184. Dopo i, appena un anno, nel 1185, la chiesa veniva consacrata ed intitolata a Maria Assunta.

L'interno della Chiesa è a croce latina, a tre navate divise da pilastri. Nella navata destra vi sono custodite le famose tombe imperiali e reali. Già collocate in posizione privilegiata nella precedente basilica, furono qui riunite in occasione del restauro di fine '700. Sì tratta del sarcofago di Costanza d'Aragona (morta nel 1222), moglie di Federico II, della tomba di Enrico VI (morto nel 1197) della tomba di Federico II (morto nel 1250); l'urna racchiude anche le spoglie di Pietro II d'Aragona (morto nel 1342). Al muro di sinistra si trova il sarcofago di Guglielmo duca di Atene (morto nel 1338), figlio di Federico II d'Aragona; in secondo piano la tomba di Ruggero II(morto nel 1154) ed a destra la tomba dell'imperatrice Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II e madre di Federico II (morta nel 1198).

A destra del presbiterio si trova la Cappella di S. Rosalia nel cui altare, entro una fastosa urna d'argento, stanno le reliquie della Santa, patrona della città. 

 

 


Villa Niscemi

 

La villa è adibita a palazzo comunale, in pratica è la sede di rappresentanza del Sindaco di Palermo. E' praticamente immersa nel parco della "Favorita".  E' un palazzo settecentesco di tre piani, con due avancorpi coperti a terrazza e una corte interna.  Nel parco antistante un parterre-fontana e varie essenze; vi si trovano delle simpatiche anatre.  All'interno una biblioteca con quattromila volumi.

Gli ultimi inquilini, il principe Corrado e la moglie Maria, sono stati i personaggi ispiratori di Tancredi ed Angelica nel Gattopardo.

 

 


Pranzo a Mondello

Mondello è una frazione e località turistica di Palermo, racchiusa da Monte Pellegrino e Monte Gallo. Distaccata dalla città dal Parco della Favorita, è raggiungibile per mezzo dei tanti viali reali alberati o tramite collegamenti secondari.

La zona è rinomata per la spiaggia, che rappresenta uno dei lidi più ambiti della Sicilia, per le sue numerose ville in stile Liberty, note come migliore espressione dell'Art Nouveau in Italia, e per i siti di interesse storico. Le ville in stile Liberty caratterizzano l'architettura del luogo, rendendolo un importante punto di riferimento per la storia del modernismo internazionale. Queste costruzioni (molte ad opera del celebre architetto Ernesto Basile) sono tra i migliori esempi dell'architettura dell'Art Nouveau in Italia e in Europa.

Mondello presenta molte strutture ricettive, numerosi club nautici e circoli esclusivi, ristoranti, negozi, un porticciolo ed un antico stabilimento balneare, uno dei monumenti simbolo della città. 

 


Palazzina Cinese

La Palazzina Cinese, detta anche Casina Cinese, è un'antica dimora reale dei Borbone di Napoli, situata a Palermo a margine del Parco della Favorita, ai confini della Riserva di Monte Pellegrino. Fu realizzata da Giuseppe Venanzio Marvuglia nel 1799 su commissione di Ferdinando IV di Borbone che aveva acquistato dall’avvocato Lombardo una casa in stile cinese in legno insieme a terreni confinanti ad alcuni locali. Lo stile è tipicamente orientale: il corpo centrale termina in alto con un tetto a pagoda. Al piano terreno si trovano porticati ad arco ogivali e nei due fianchi ci sono torrette con scale elicoidali a giorno.

Gli appartamenti sono distribuiti su tre piani. Nel seminterrato si trovano la sala da ballo e la saletta delle udienze, decorate tutte da Velasquez. Si sale al primo piano con una scala esterna, là si trovano il salone dei ricevimenti in stile cinese con pannelli in stoffa, la sala da pranzo e la camera da letto del Re con la volta dipinta in stile cinese dal Velasquez. Al secondo piano si trovava l’appartamento della Regina Maria Carolina con due salette di ricevimento e la camera da letto con lo spogliatoio. All’ultimo livello si trova una grande terrazza di forma ottagonale coperta a pagoda.

Con l'Unità d’Italia (1861-1946) la Palazzina e il Parco passarono alla Corona Sabauda e poi allo Stato; divenuti proprietà del Comune il Parco e la Palazzina furono destinati alle visite dei turisti mentre nelle dipendenze trovava posto il Museo Pitrè. 

 

Museo Etnografico Siciliano "G. Pitrè"

Il Museo Etnografico Siciliano "Giuseppe Pitrè" è stato fondato nel 1909 dallo studioso siciliano Giuseppe Pitrè, è un ente di diritto pubblico di proprietà del Comune di Palermo.

La struttura è composta da un edificio, antistante ad uno spiazzo, diviso da un piano terra che è sede delle sale di esposizione ed un primo piano che è sede degli uffici e dei depositi. Il Museo si trova all'interno di un ampio e curato giardino visitabile gratuitamente. Il Museo risulta così strutturato: un baglio al centro di un crocevia di cortili, costeggiato da una fuga di 30 sale.

L’esposizione permanente ospita portantine e mobili settecenteschi, il teatrino dell’Opera dei Pupi, la "stanza della memoria", dedicata a Giuseppe Pitrè, e parte dei volumi della Biblioteca, in particolare i fondi riguardanti le tradizioni popolari, la storia e l’architettura siciliana.

Nelle sale del museo, articolate in 20 sezioni, trovano documentazione gli usi e i costumi del popolo siciliano, compresa la minoranza etno-linguisticha albanese, e le credenze, i miti, le consuetudini, le tradizioni di Sicilia (la casa, filatura e tessitura, arredi e corredi, i costumi, le ceramiche, l’arte dei pastori, caccia e pesca, agricoltura e pastorizia, arti e mestieri, i veicoli, il carretto siciliano, i pupi, il carro del festino, le pitture su vetro, le confraternite, i presepi, i giochi fanciulleschi, la magia, gli ex voto, pani e dolci festivi.). Inoltre, in una sala troviamo la grande cucina dei Borboni che, a prescindere dalla superficie, ben rappresenta le cucine tradizionali siciliane.

Il Museo abbraccia circa 4.000 oggetti, provenienti da un nucleo originario costituito dal Pitrè di circa 1.500 reperti, dalle collezioni etnografiche cedute dall'ex Museo Nazionale di Palermo e da donazioni private.