REGOLAMENTI ALLEGATI

allegato 1

 

CARTA DEI SERVIZI

SCUOLA  SECONDARIA DI I GRADO “COSMO GUASTELLA”

 A.S. 2011/12

(Riferita al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 07/06/1995)

 

La seguente carta dei servizi  ha quali principi ispiratori gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione italiana.

Essa si compone di:

Parte I: Area didattica: • Piano dell'offerta Formativa

                                       • Progettazione Educativa e Didattica

                                       • Patto di corresponsabilità (Contratto Formativo)

Parte II: Servizi Amministrativi

Parte III: Condizioni Ambientali della Scuola

Parte IV: Procedura dei reclami, accesso agli atti e valutazione del servizio

Parte V: Attuazione

Al fine di potenziare gli impegni educativi ed organizzativi oltre che il dialogo con l’utenza, fa propri i principi fondamentali di uguaglianza e imparzialità garantendone la completa attuazione con le disposizioni che si articolano in:

PRINCIPI FONDAMENTALI

·        Uguaglianza

·        Imparzialità e Regolarità

·        Accoglienza e Integrazione

·        Obbligo scolastico e frequenza

·        Partecipazione, efficienza e trasparenza

·        Libertà di insegnamento e di aggiornamento del personale.

UGUAGLIANZA

Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico sarà compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche.

La scuola nell’erogazione del proprio servizio si impegna a garantire pari opportunità mediante:

1.     Criteri collegiali nell’assegnazione degli alunni alle classi atti a favorire l’inclusione, l’integrazione e le pari opportunità.

2.     Iniziative didattiche  curricolari (es. lavori di gruppo) e proposte educative funzionali alla storia e alla cultura anche degli alunni non italiani.

3.     Provvedimenti atti ad eliminare eventuali barriere architettoniche per alunni portatori di handicap fisico.

4.     Provvedimenti atti a garantire la piena offerta formativa agli alunni di condizioni socio–economiche disagiate.

 

IMPARZIALITA' E REGOLARITA'

2.1        I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività ed equità.

2.2        La scuola, attraverso tutte le sue componenti, garantisce la tempestiva informazione alle famiglie sulle eventuali variazioni al funzionamento del servizio.

2.3        La scuola attraverso tutte le sue componenti garantisce la regolarità e la continuità del servizio. In caso di imprevisti la scuola si impegna a ridurre al minimo i disagi per l’utenza, garantendo, nei limiti del possibile, la regolarità del servizio.

2.4       la scuola fornisce informazioni adeguate a studenti e famiglie su scioperi e assemblee sindacali, In caso di sciopero del personale si utilizzeranno, per la vigilanza degli alunni presenti tutte le unità disponibili.

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

3.1        Soprattutto nel primo anno di scuola l’accoglienza assume un grande rilievo poiché bisogna tenere presente che la scuola deve essere luogo di benessere e non di disagio; pertanto bisogna favorire le relazioni tra le varie componenti (alunni, docenti, genitori, ambiente) al fine di permettere agli alunni di esprimere al meglio le proprie abilità. L’organizzazione dell’accoglienza sarà curata da parte di tutta l’istituzione scolastica (Dirigente scolastico, docenti, personale di segreteria e ausiliario) mediante:

·         Iniziative e/o progetti atti a far conoscere agli alunni l’ambiente scolastico e le sue regole di funzionamento con particolare riguardo alle classi iniziali.

·         Riconoscimento da parte dei docenti dei diritti e degli interessi dello studente.

·          Incontri periodici e costanti con i familiari per potenziare il rapporto scuola-famiglia.

·          Conoscenza dei nuovi iscritti attraverso test e questionari (socio-affettivi, cognitivi, sociologici culturali) al fine di impostare una corretta programmazione educativa e didattica.

·         Organizzazione di incontri tra genitori degli alunni nuovi iscritti e docenti del Consiglio di Classe.

·         Progetti atti a facilitare il passaggio dalla scuola della tutela alla scuola dell’autonomia.

·         Attività di sostegno e recupero per gli alunni in difficoltà.

L’accoglienza va intesa come pratica che si sviluppa tutto il periodo di permanenza degli alunni all’interno della scuola al fine di favorire il pieno inserimento di tutti con particolare riferimento agli alunni in situazione di disagio.

3.2        Particolare attenzione verrà posta all’accoglienza e alla integrazione dei soggetti portatori di handicap.

OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA

4.1        La scuola, sede di Osservatorio per la dispersione scolastica di Area (Distretto 9), si impegna a prevenire e controllare l’evasione e la dispersione scolastica attraverso il monitoraggio continuo delle regolarità della frequenza ed il controllo dell’elenco degli obbligati. Le modalità di tale controllo sono indicate in via generale nel regolamento d’Istituto, in via operativa attraverso un servizio psicopedagogico collegialmente istituito che monitora con appositi registri, compilati dai docenti, l’andamento della frequenza. Sulla base dei monitoraggi vengono attivati adeguati interventi di recupero:

·         Comunicazione e colloqui con le famiglie

·         Comunicazione ai Servizi preposti

·         Programmi di recupero specifici

4.2 Il servizio di vigilanza è garantito in orario scolastico dal personale docente e non docente nell'ambito delle proprie mansioni e del proprio orario di lavoro.

 

PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA

5.1        Gli operatori scolastici garantiscono trasparenza nei rapporti interni amministrativi e in quelli con l’utenza.

5.2        Gli operatori, inoltre, chiedono la partecipazione attiva di tutti i genitori e soprattutto di quelli che vogliono mettere a disposizione della scuola le loro competenze.

5.3        Quest’istituzione, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la massima semplificazione delle procedure ed un’informazione completa e trasparente anche con il presente documento che contiene il P.O.F. in tutte le sue articolazioni didattiche, educative ed amministrative.

LIBERTA' DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

 

6.1        Nella programmazione si assicura il rispetto della libertà di insegnamento al fine di garantire la formazione dell’alunno e contribuire allo sviluppo armonico della sua personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici.

6.2        L’esercizio della libertà d’insegnamento si fonda sulla conoscenza aggiornata delle teorie psico-pedagogiche, delle strategie didattiche, delle moderne tecnologie educative.

6.3        L’aggiornamento è un obbligo per l’amministrazione e un diritto-dovere per il docente

PARTE I

AREA DIDATTICA

a.        La scuola, con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, si impegna ad adeguare le attività educative alle esigenze culturali e formative degli alunni nel rispetto delle finalità istituzionali.

b.     Al fine di assicurare la continuità educativa l’Istituto individua ed elabora un piano di attività realizzabile, sia per continuità orizzontale che verticale, nei due ordini di scuola del Primo Ciclo (Primaria e Secondaria di I grado).

 Le iniziative riguarderanno:

·        Incontri con i docenti degli alunni di passaggio.

·        Incontri degli alunni delle classi iniziali e terminali per attività comuni.

·        Acquisizione ed integrazione del fascicolo personale dell’alunno nuovo iscritto.

·        Coordinamento dei curricoli e delle programmazioni didattiche.

·        Costruzione comune di criteri e strumenti di verifica e di valutazione.

c.       Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche, la scuola assume come criteri di riferimento la validità culturale e la funzionalità educativa con particolare riguardo agli obiettivi formativi e la rispondenza alle esigenze dell’utenza.

d.     Nella programmazione dell’azione educativa e didattica i docenti, nella scuola dell’obbligo, devono adottare, con il coinvolgimento delle famiglie, soluzioni idonee a rendere possibile un’equa distribuzione dei testi scolastici, in modo da evitare, un sovraccarico di materiali didattici da trasportare.

e.        I docenti cercheranno di equilibrare, nell’arco della settimana, l’assegnazione dei compiti per assicurare il tempo da dedicare al gioco, allo svago, ad altre attività formative extrascolastiche  o all’attività sportiva.

f.         Nel rapporto con gli allievi, i docenti stabiliscono, in un clima di serenità, strategie didattiche fondate sulla gratificazione ed adottano forme adeguate di convincimento.

La scuola garantisce l’elaborazione, l’adozione e la pubblicizzazione dei seguenti documenti:

1.  Piano dell'offerta Formativa contenente il Regolamento d'Istituto e il Regolamento di disciplina

2.  Programmazione Educativa e Didattica

3.  Patto di Corresponsabilità

 

1.     PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA

Il P.O.F. contiene dati strutturali della scuola, l’organigramma d’Istituto, la progettazione curricolare ed extracurricolare educativa ed organizzativa, le attività di formazione ed azione, le finalità e gli obiettivi, la sicurezza nei luoghi di lavoro, i processi di verifica e valutazione,l’orario scolastico, l’orario di ricevimento dei docenti, Il Piano annuale delle attività collegiali,i rapporti tra scuola e territorio,  i progetti curriculari ed extra curriculari, la progettazione dei Fondi Strutturali PON, POR, la partecipazione e i rapporti con le famiglie, i criteri di scelta dei libri di testo, l’accoglienza, l’orientamento, i criteri per l’assegnazione degli alunni alle classi prime. Integrato dal Regolamento d’istituto e dal Regolamento di disciplina, definisce il piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi elaborati dai competenti organi della scuola.

In particolare regola l’uso delle risorse d’istituto e pianifica le attività di potenziamento, di recupero, di orientamento e di formazione integrata.

REGOLAMENTO D’ISTITUTO

Il Regolamento d’istituto comprende le norme relative a:

·         Principi generali  

·         Accesso, permanenza e uscita dalla scuola

·         Uscite degli allievi per cause eccezionali e scioperi

·         Orario delle lezioni e intervallo

·         Visite guidate e viaggi d’istruzione

·         Autodisciplina come fondamento della vita della scuola

·         Natura e mancanze degli alunni

·         Sanzioni e loro applicazione

·         Ritardi, èermessi, assenze, giustificazioni,contrazione di orario

·         Uso degli spazi: palestre, biblioteca, videoteca e laboratori

·         Uso aule dotate di LIM

·         Rapporti con le famiglie

·         Organi di Garanzia

2.     PROGETTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA

La progettazione educativa e didattica, elaborata dal collegio dei docenti, propone i percorsi formativi correlati agli obiettivi e alle finalità delineati nei programmi ministeriali; individua strumenti unitari per la rilevazione della situazione iniziale e finale e per la verifica e la valutazione dei percorsi didattici; elabora le attività riguardanti il recupero individualizzato degli alunni con ritardo nei processi di apprendimento e stabilisce gli interventi individualizzati; utilizza il contributo delle varie aree disciplinari per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità didattico-educative indicati dal consiglio di intersezione, di interclasse o di classe e dal collegio dei docenti, individua momenti di verifica e di valutazione per adeguare l’azione didattica alle esigenze emergenti “in itinere”.

3.     PATTO DI CORRESPONSABILITA’

Il contratto formativo è la dichiarazione dettagliata e partecipata dell’operato della scuola, esso stabilisce il rapporto tra alunni, insegnanti e genitori e si fonda sulla correttezza e sul rispetto reciproco pur nel riconoscimento delle diversità di funzione e di ruolo. In coerenza con gli obiettivi formativi tra docente, alunno e genitore si stabilisce il contratto che contiene diritti e doveri che le parti chiamate in causa dovranno tenere presente.

 

PARTE II

SERVIZI AMMINISTRATIVI

a.      L’Istituzione scolastica ha individuato i seguenti fattori di qualità dei servizi amministrativi che intende sviluppare e rafforzare sulla base dei livelli standard indicati accanto a ciascuna voce:

·        Celerità delle procedure

·        Trasparenza

·        Informatizzazione dei servizi di segreteria

·        Tempi di attesa agli sportelli

·        Flessibilità degli uffici a contatto con il pubblico

b.     Sono altresì individuati i seguenti standard specifici per le singole procedure:

·        La distribuzione dei moduli di iscrizione, dei vari ordini di scuola, è effettuata “a vista” nei giorni previsti, in orario potenziato e pubblicizzato in modo efficace.

·        La segreteria garantisce lo svolgimento della procedura di iscrizione alle classi in tempi brevi dalla consegna delle domande. Tale obiettivo sarà gradualmente raggiunto a seguito di un’informatizzazione dei servizi di segreteria per la quale sono state prese le seguenti misure:

-     Il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico. I tempi di consegna si concordano direttamente con l’incaricato della procedura secondo le esigenze del richiedente e compatibilmente con l’orario di uffficio.

-     Gli attestati e i documenti necessari sostitutivi del diploma sono consegnati a partire dal terzo giorno lavorativo successivo alla pubblicizzazione dei risultati finali ed entro tre giorni dalla richiesta.

-     I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente dall'Ufficio di segreteria entro quindici giorni dal termine delle operazioni generali di scrutinio.

-    I certificati di servizio per il personale ATA e per i docenti di scuola media sono consegnati entro tre giorni.

L’ufficio di segreteria, compatibilmente con la dotazione organica del personale amministrativo, garantisce un orario di apertura al pubblico funzionale alle esigenze degli utenti e del territorio, e precisamente:

Il personale di Segreteria Alunni e personale riceve il pubblico  giovedì e sabato 10,30-12,30lunedì 15,30-17,30

Il Dirigente Scolastico  riceve il pubblico tutte le mattine dalla 9,00 alle 13,00 tranne il sabato previo appuntamento

Il Direttore S.G.A. riceve tutti i giorni dalle 9,00 alle 13,00 previo appuntamento

La scuola assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo modalità di risposta comprendenti il nome dell’Istituto, la persona o l’ufficio in grado di fornire le informazioni richieste. Per il rispetto delle norme sulla privacy l’utente è tenuto a dichiarare, tramite il collaboratore scolastico presente all’ingresso,le proprie generalità e la natura dell’informazione richiesta per potere essere messo in contatto con il personale assegnato all’area di cui chiede informazioni.

Per casi particolareil pubblico potrà essere ricevuto negli orari non previsti previa valutazione dell’effettiva necessità da parte del Dirigente, DSGA e del personale di segreteria.

c.     Per l’informazione sono seguiti i seguenti criteri:

·         La scuola predispone spazi ben visibili adibiti all’informazione

·         Tabella dell’orario di lavoro dei dipendenti (orario dei docenti; funzioni e dislocazione del personale amministrativo ed ausiliario);

·         Organigramma degli uffici (presidenza e servizi);

·         Organico del personale docente, amministrativo ed ausiliario;

·         Albi d’Istituto.

d.     Sono inoltre disponibili i seguenti spazi:

·        Bacheca generale d’Istituto;

·        Bacheca sindacale;

·        Bacheca per comunicazioni degli studenti;

·        Bacheca per comunicazioni ai genitori;

·        Bacheca del personale docente ed A.T.A.

e.      L’istituzione scolastica garantisce per tutti e quattro i plessi la presenza, presso l’ingresso e presso gli uffici, di operatori scolastici ben riconoscibili in grado di fornire all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio.

f.       Tutti gli operatori scolastici in servizio indosseranno per l’intero orario di lavoro il cartellino di identificazione.

g.     Il regolamento di lavoro e gli orari del personale amministrativo ed ausiliario devono avere adeguata pubblicità mediante affissione all’Albo, così come il Regolamento Generale di Istituto e le norme di funzionamento degli Organi Collegiali e delle Assemblee. In particolare l’orario di servizio del personale A.T.A., fissato dal C.C.N.L. in 36 ore settimanali, sarà attuato in sei giorni lavorativi, utilizzando orario unico, orario flessibile, turnazioni, rientri pomeridiani, straordinario da compensare eventualmente  con giornate libere e permessi compatibilmente con il Piano di Attività del DSGA.

Tutta la documentazione relativa alla vita didattica e all’organizzazione della scuola ha piena visibilità sul sito web www.scuolamediaguastella.it.

 

GESTIONE AMMINISTRATIVA INFORTUNI STUDENTI

FASI

1.      Comunicazione immediata e circostanziata da parte del docente circa le dinamiche dell’infortunio con l’utilizzo di apposito modello predisposto dalla scuola e reperibile in Ufficio alunni o scaricabile dal sito della scuola.

2.      Consegna immediata del certificato del Pronto Soccorso da parte dell’infortunato o di un suo familiare

3.      Pratica INAIL: denuncia ai Vigili Urbani dopo la consegna della documentazione di cui al punto 2. Invio documentazione all’INAIL entro 48 ore dalla conoscenza dell’accaduto

4.      Pratica Assicurazione:invio immediato dei documenti da parte della Segreteria

 

 

 

PARTE III

CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA

I quattro plessi scolastici garantiscono i seguenti standard minimi di sicurezza, igiene e accoglienza:

a.     La vigilanza degli alunni all’interno dell’edificio con una continua opera da parte di tutti gli operatori della scuola.

b.     L’igiene dei servizi, con interventi ripetuti, durante la giornata scolastica oltre che a fine attività giornaliera.

c.     L’affissione nell’aula multimediale dell'orario delle classi con rispettive turnazioni.

d.     L’informazione circa le modalità per la consultazione e il prestito dei libri e delle riviste in dotazione alla biblioteca.

e.     L’affissione in ogni classe e nei corridoi del Piano di evacuazione in caso di calamità.

La scuola s’impegna inoltre a sensibilizzare le istituzioni interessate e i genitori al fine di garantire agli alunni la sicurezza interna ed esterna (quest’ultima, nell’ambito del circondario scolastico).

L’Ente Locale è responsabile dei seguenti standard qualitativi ambientali in ordine a:

·        Adeguamento alle direttive CEE per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

·        Eliminazione delle barriere architettoniche.

·        Sufficienza di aule necessarie per la realizzazione delle attività deliberate.

·       Vigilanza spazi adiacenti i plessi, durante l’ingresso a scuola e durante l’uscita.

La scuola si adegua alla normativa sulla sicurezza e Privacy attraverso

l’aggiornamento periodico dei seguenti documenti

·         DVR ( Documento di Valutazione dei rischi)

·         Valutazione di SLC ( Stress Lavoro Correlato)

·         DPS (Documento Programmatico sulla sicurezza informatica, garanzia e tutela della Privacy)

 

PARTE IV

PROCEDURA DEI RECLAMI

E

VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

a.      Procedura dei reclami

·         La presentazione di reclami è accettata dalla Scuola quale stimolo al miglioramento del servizio offerto.

·         Ai sensi del D.M. 15/06/95 parte IV, i reclami possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica, via fax e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.

·         I reclami anonimi non sono presi in considerazione se non circostanziati.

·         Il Dirigente Scolastico, dopo avere esperito ogni possibile indagine in merito, risponderà con celerità e, comunque, non oltre trenta giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo.

·         Qualora il reclamo non sia di competenza del Dirigente Scolastico, al reclamante saranno fornite indicazioni circa il corretto destinatario.

·         Annualmente, il Dirigente Scolastico formulerà per il Consiglio d’Istituto e per il Collegio-Docenti una relazione analitica dei reclami e dei successivi provvedimenti. Tale relazione sarà inserita nella relazione generale del Consiglio d’Istituto sull’anno scolastico.

b.     Valutazione del servizio

L’Istituto si propone l’obiettivo del miglioramento continuo e progressivo del servizio scolastico attraverso il monitoraggio dei seguenti fattori di qualità:

·         Grado di soddisfacimento delle aspettative dell’utenza sul piano amministrativo e didattico.

·         Efficacia delle attività di recupero e sostegno e loro incidenza sugli abbandoni.

·         Livello di soddisfacimento della domanda d’aggiornamento professionale degli operatori.

·         Tassi di utilizzazione d’impianti, attrezzature, laboratori, biblioteca.

·         Livelli di rispondenza della progettazione generale e di classe.

 

Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio offerto

lavorerà una commissione costituita dai tre docenti funzione strumentale, dalla Commissione di collaudo, dai responsabili di aule e laboratori, dal GDV SLC(gruppo di Valutazione Stress lavoro Correlato) e dal DSGA. 

Allo scopo di raccogliere tutti gli elementi utili alla valutazione del servizio è effettuata una rilevazione mediante questionari rivolti agli alunni, ai genitori ed a tutto il personale docente ed ATA sul gradimento dei servizi organizzativi, amministrativi e didattici. Le domande dei questionari, diversi secondo i destinatari, saranno elaborate dalla commissione  e prevederanno risposte graduate e possibilità di specifiche proposte.

 

·        La Commissione provvederà a raccogliere i questionari compilati e ad analizzare statisticamente le risposte, che saranno successivamente utilizzate dal Collegio Docenti per la stesura della relazione annuale (da sottoporre all’attenzione del Consiglio d’Istituto).

 

ESERCIZIO DI ACCESSO AGLI ATTI

 

( Legge 7 agosto 1990 Legge 11 febbraio 2005 n. 15 e D.L.14 marzo 2005 n. 35 convertito con modificazioni Legge 14 maggio 2005 n. 80, DPR 352 27/6/92)

1.      Il diritto di accesso ai documenti amministrativi può essere esercitato da ogni soggetto che abbia un interesse personale e concreto per la tutela di situazioni giuridiche rilevanti.

2.      Il procedimento di accesso agli atti è istruito dal DSGA o dal Responsabile del procedimento amministrativo secondo indicazioni impartire dal DS.

3.      Le forme di accesso previste sono:

PUBBLICAZIONE: all’Albo dell’istituzione sono affissi direttive, programmi, regolamenti, istruzioni, circolari e ogni atto che dispone in merito a organizzazione, funzioni, obiettivi, procedimenti;

ACCESSO INFORMALE richiesta ( anche verbale) all’Ufficio di Segreteria con l’esplicitazione degli estremi del documento oggetto della richiesta, al fine di comprovare l’interesse personale, l’identità o i diritti rappresentativi posseduti.

La richiesta potrà essere soddisfatta immediatamente senza formalità attraverso:

1.      Indicazione della pubblicazione contenente notizie

2.      Esibizione del documento

3.      Estrazione di copia

4.      Altre modalità previste dalla normativa

ACCESSO FORMALE  nei casi in cui non possibile soddisfare la richiesta informale , per dubbi sulla legittimazione del richiedente, sull’identità ovvero sui poteri rappresentativi dello stesso e per insussistenza di interesse personale, si inviterà il richiedente a produrre istanza di richiesta formale su apposito modulo che dovrà contenere:

1.      estremi del documento richiesto

2.      dati per l’individuazione del richiedente e/o poteri rappresentativi

3.      motivazione della richiesta

  Il procedimento deve concludersi entro 30 giorni decorrenti dalla presentazione della richiesta o della ricezione della medesima. In caso di irregolarità e incompletezza  della richiesta l’amministrazione  ne dà comunicazione , entro 10 giorni, nei modi stabiliti dal DPR 352/92. Il termine, in questo caso, decorre dal perfezionamento della richiesta.

4.      Il rilascio di copie è assoggettao al solo rimborso delle spese di riproduzione mediante  apposizione sulla richiesta di marche amministrative da annullare con la stessa data del rilascio delle copie. Il costo di riproduzione è così fissato:

INTERNI                                                   ESTERNI

Formato A4 Euro 0,20                                Euro 0,30

Formato A4 fronte retro Euro 0,25              Euro 0,35

Formato A3  Euro 0,30                               Euro 0,40

Formato A3 fronte retro Euro 0,35               Euro 0,45

               Le fotocopie vengono annullate con marche solo se e in quanto dovuto e il costo verrà addebitato al richiedente.

In segreteria e sul sito web sarà disponibile il modello di accesso.

Gli atti esclusi dal diritto di accesso sono quelli espressamente previsti dal Decreto M.P.I. 10/01/96 N.60.9

              

 

PARTE V

ATTUAZIONE

a) La presente carta dei servizi offerta dall’Istituto Comprensivo approvata dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto e pubblicizzata nei modi indicati ai paragrafi precedenti, resta in vigore fino a nuove disposizioni del Ministero.

b) Essa è soggetta, peraltro, a revisioni e ad aggiornamenti annuali su proposta di chiunque ne abbia interesse all’interno della comunità scolastica e sulla base delle indicazioni degli Organi Collegiali.

   

 

 

 

 

 

 

 

Allegato 2

 

ANNO SCOLASTICO 2013-2014

 

 

PREMESSA

Il Regolamento della Scuola Secondaria di I grado Statale “Cosmo Guastella ” di Misilmeri si ispira alle indicazioni contenute nello “Statuto delle studentesse e degli studenti” della Scuola Secondaria, emanato con D.P.R. n. 249 del 24 giugno 1998 e alle successive modifiche ed integrazioni di cui al D.P.R. n. 235/07 e alla C.M. prot. 3602/PO del 31/07/08; si ispira altresì al Piano dell’Offerta Formativa e all’art. 14 del D.P.R. n. 275/99.

LA SCUOLA in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione Italiana, tenuto conto della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, recepita con Legge 27/05/91 n. 176.

GARANTISCEallo studente, in quanto persona, l’integrale godimento dei diritti che gli sono riconosciuti nei citati documenti.

CHIEDE all’alunno l’osservanza dei doveri previsti nell’art. 3 del medesimo Statuto;alla famiglia, riconoscendone la primaria responsabilità educativa, una fattiva collaborazione nel comune compito educativo (Patto Educativo di Corresponsabilità).

 

 

 

ART. 1

 

Finalità della

scuola

secondaria

di I grado

La scuola secondaria di 1° grado nella sua impostazione educativa e didattica, nelle sue strutture e nei suoi contenuti programmatici è diretta e ordinata al raggiungimento delle finalità di cui agli articoli n. 3 e n. 34 della Costituzione Italiana.

Come scuola per l'istruzione obbligatoria, la scuola secondaria di 1° grado  risponde al principio democratico di elevare il livello di educazione e di istruzione personale di ciascun cittadino e generale di tutto il popolo italiano, potenzia la capacità di partecipare ai valori della cultura, della civiltà e della cittadinanza e di contribuire al loro sviluppo.

La scuola secondaria di 1° grado "Concorre a promuovere la formazione dell'uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e favorisce l'orientamento dei giovani ai fini della scelta dell'attività successiva".

È una scuola formativa in quanto si preoccupa di offrire occasioni di sviluppo della personalità in tutte le direzioni.

È una scuola che colloca nel mondo perché aiuta l'alunno ad acquisire progressivamente un'immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà sociale, ed ha il compito di rimuovere ogni ostacolo alla frequenza, facilitare l’accesso agli alunni diversamente abili, prevenire e contrastare la dispersione.

È una scuola orientativa in quanto favorisce l'iniziativa del soggetto per il proprio sviluppo e lo pone in condizione di conquistare la propria identità di fronte al contesto sociale.

 

ART. 2

 

 Obiettivi del regolamento

Scopo del regolamento è di consentire un ordinato ed organico svolgimento della vita della scuola secondo i principi generali fissati dall'art. 1 in modo da favorire i momenti d'incontro e di colloquio fra i vari organi collegiali e fra questi e le altre componenti delle istituzioni scolastiche per attuare una reale gestione unitaria.

 

 

ART. 3

 

 Accesso,

permanenza

ed

uscita

dalla scuola

I collaboratori scolastici devono vigilare l’ingresso degli alunni a scuola. Durante la permanenza a scuola e all’uscita i docenti sono incaricati della vigilanza.

È vietato l'accesso nell'atrio interno alla scuola prima del suono della campana.

La campanella per l’ingresso a scuola degli alunni suona alle ore 8.25. Gli insegnanti della prima ora dovranno essere a scuola e trovarsi in classe non oltre le 8.20. Non è consentito l’ingresso agli alunni oltre le 8.40, se non in casi di comprovata eccezionalità. Non è consentito l’ingresso alla 2^ ora se non per documentati, eccezionali motivi di salute o di famiglia che saranno vagliati dal Dirigente Scolastico, o dai fiduciari dei plessi.

Nel caso in cui, dai monitoraggi periodici, qualche alunno dovesse più volte trovarsi in queste condizioni, sarà cura dell’istituzione scolastica informare, per lettera i genitori, e al suddetto alunno non sarà consentito l’ingresso in classe se non chiariti e documentati i motivi della reiterazione del ritardo.

Entro le ore 8.35 i bidelli segnaleranno in Presidenza, o ai fiduciari dei plessi, eventuali classi scoperte. Lo stesso dovrà essere fatto dopo cinque minuti dai successivi cambi di ora. I collaboratori hanno l’obbligo di vigilare sulle classi scoperte per un eventuale ritardo o assenza del docente, in attesa che il Vicario e/o responsabile di plesso comunichi l’eventuale suddivisione degli alunni  nelle classi

In caso di ritardi reiterati da parte dei docenti, il dirigente scolastico, il fiduciario, chiederà agli stessi il recupero dei ritardi.

In caso di assenza i docenti sono obbligati entro le ore 8.00 a darne comunicazione sia in Centrale che ai plessi di appartenenza per rendere più efficiente il servizio scolastico.

L’insegnante di sostegno ha il dovere di comunicare al Vicario e/o fiduciario del plesso l’ assenza dell’alunno diversabile per eventuale utilizzazione in altra classe.

Per quanto concerne i cambi d'ora ordinari gli insegnanti provvederanno con la massima celerità ad effettuare il cambio d'aula, cercando di ridurre al minimo inevitabili momenti di non sorveglianza delle classi. Nel caso in cui qualche docente fosse costretto da impellenti e motivate necessità a sospendere la sua sorveglianza diretta sugli alunni affidatigli, si faccia prima sostituire da qualche collega o collaboratore scolastico. Durante i cambi d'ora gli alunni attenderanno in classe e non dovranno uscire dalle aule per nessun motivo, se non con il permesso dell'insegnante uscente o entrante.

Gli spostamenti degli alunni da e per la palestra e verso altri locali (laboratori), diversi dalla propria aula, devono avvenire sempre in gruppo, in ordine e silenzio, e con l’accompagnamento dei docenti. Gli stessi alla fine delle attività, cureranno il rientro degli alunni nelle proprie classi 5 minuti prima della fine dell’ora.

I docenti che prelevano gli alunni dalla loro classe durante l’ora di lezione per altre attività, sono responsabili dell’incolumità dei suddetti alunni e ne cureranno il loro rientro in classe.

La responsabilità dell’allontanamento dell’alunno dalla classe, sia per motivi disciplinari sia arbitraria, ricade sull’insegnante dell’ora.

Non è consentito portare gli alunni all’aperto, tranne per gli insegnanti di Scienze Motorie. Tuttavia le attività all’apertosi potranno svolgere se autorizzate dal dirigente scolastico e didatticamente motivate.

Durante le ore di lezione, in caso di necessità, si lascerà uscire un solo ragazzo per volta; si cercherà tuttavia di limitare tali uscite nel corso della prima ora di lezione o dell'ora successiva all'intervallo Al termine delle lezioni l'uscita degli alunni avverrà in modo ordinato e con la vigilanza del personale docente di turno. Per i plessi che svolgono attività su due piani, al suono della prima campana usciranno gli alunni del piano terra, mentre al suono della seconda campana usciranno gli alunni del primo piano. I docenti che ricoprono incarichi, sono tenuti ad adempiere agli stessi in orario extra-curriculare. L’allontanamento dei docenti  dalle classi in orario di servizio è consentito solo dal Dirigente. In assenza del Dirigente, solo in maniera eccezionale potrà essere concordato con il  Fiduciario, previa richiesta di permesso scritto.

I docenti che coordinano attività sportive, musicali, teatrali, viaggi ecc…hanno l’obbligo di comunicare tempestivamente al Vicario e/o Responsabile di plesso il giorno,l’elenco degli alunni partecipanti, gli insegnanti accompagnatori e di farlo annotare sui registri di classe per una efficace organizzazione del servizio scolastico.

 

ART. 4

Uscite degli allievi dalla scuola per cause eccezionali o scioperi.

In caso di sciopero il Dirigente Scolastico ne dà avviso ai genitori tramite il diario personale degli alunni. Si seguirà la normativa da contratto.

In caso di calamità naturali si fa riferimento alle norme di sicurezza previste dalla Legge e al piano di evacuazione predisposto dalla scuola.

 

ART. 5

 

Orario

delle lezioni

e intervallo

L'orario di inizio e di fine delle lezioni, nonché dell'intervallo sono stabiliti dal Consiglio di Istituto all'inizio di ogni anno scolastico. Durante l’intervallo gli alunni rimarranno in classe sorvegliati dall’insegnante, limitando l’uscita verso i servizi solo in caso di necessità e comunque a gruppi di due. Sull’insegnante della 3^ ora ricade interamente la responsabilità di incidenti, scorrettezze e atti di vandalismo dovuti ad una carente sorveglianza sugli alunni. È vietato inoltre agli alunni passare da un piano all'altro, come pure intraprendere giochi pericolosi. I collaboratori scolastici, durante l’intervallo, dovranno sostare davanti alle porte dei W.C. loro assegnati, non si allontaneranno da lì se non per seri e giustificati motivi e segnaleranno subito dopo l’intervallo all’insegnante, al Dirigente Scolastico o al responsabile di plesso , se del caso, gli alunni che si sono comportati in modo scorretto. Finito l’intervallo e dopo le pulizie, il personale ausiliario chiuderà i gabinetti loro affidati che saranno riaperti solo in via eccezionale. Durante l’intervallo è severamente vietato rispondere al telefono.

 

ART. 6

 

 Visite di

istruzione

Le visite di istruzione nell'ambito della mattinata rientrano nel normale orario scolastico e sono quindi obbligatorie per gli alunni. Dette visite debbono rientrare in una programmazione educativa-didattica e verranno portate a conoscenza dei membri del Consiglio di classe per il dovuto assenso. Di esse si dà immediata comunicazione in Presidenza per le dovute autorizzazioni.

Gli alunni diversamente abili dovranno essere accompagnati dal docente di sostegno se non autonomi. In ogni caso rimangono valide le norme relative al rapporto docente-alunni previste dalla Legge.

 

 

 

 


INFRAZIONI - USCITE - ASSENZE - RITARDI - GIUSTIFICAZIONI

 

ART. 7

 

 Alunni

L’alunno deve essere accolto come persona, con il proprio patrimonio culturale già acquisito nella famiglia, nella società, nelle scuole precedenti e come portatore di un diritto-dovere. Il diritto di ricevere quanto la scuola deve dare per la sua crescita personale culturale e sociale e il dovere di contribuire egli stesso a realizzare con gli altri questi scopi.

 

ART. 8

 

Autodisciplina come fondamento della vita della scuola

La scuola è una comunità aperta ai valori e ai problemi sociali, che si avvale dell'impegno, dello studio e della ricerca per promuovere la formazione dell'alunno.

Ciò impegna tutte le componenti della comunità scolastica (docenti, non docenti, alunni, genitori) ad una autodisciplina, che induca al rispetto delle persone e dei beni materiali di cui la scuola è dotata e generi reciproca comprensione e spirito di collaborazione.

Tutta l'organizzazione della vita scolastica deve essere improntata ad una logica promozione che faccia dell'autodisciplina una conquista necessaria.

A tale scopo si ritiene indispensabile la puntualità a scuola, come pure l'essere forniti di tutto il materiale scolastico ed essere preparati in tutte le materie.

Inoltre l’alunno ha il dovere di abbigliarsi in modo ordinato, pulito ed appropriato.

Per ottenere ciò è necessaria la responsabile collaborazione della famiglia, la quale è tenuta all'educazione ed alla formazione dei figli (art. 30 della Costituzione Italiana).

 

ART. 9

 

Natura delle

mancanze

 

( vedi tabella  allegata)

 

Si rimanda alla tabella allegata per la descrizione della natura delle mancanze da parte degli alunni.

Nel recepire le direttive ministeriali, (così come richiamato anche nel patto di corresponsabilità) sull’utilizzo dei telefoni cellulari a scuola è auspicabile che i ragazzi lascino i telefoni cellulari a casa, per evitarne un uso improprio a scuola durante le lezioni.

Appare superfluo sottolineare che, qualora un alunno venisse scoperto con il telefonino durante le ore di lezione, lo stesso verrà trattenuto dall’insegnante, depositato in presidenza e riconsegnato soltanto nelle mani del genitore.

Inoltre è proibito portare a scuola oggetti estranei all'insegnamento e pericolosi. Il comportamento degli alunni, anche nelle adiacenze dell'edificio scolastico, deve sempre essere rispettoso dei principi di buona educazione nei confronti di persone e cose.

 

ART. 10

 

Applicazione delle sanzioni

 

(vedi tabella allegata)

 

Si rimanda alla tabella allegata per la descrizione e l’applicazione delle sanzioni da irrogare agli alunni in base alla gravità delle infrazioni.

Nel caso di danneggiamenti al patrimonio scolastico (banchi, sedie, porte e suppellettili varie) risponderanno in solido lo studente o gli studenti responsabili.

Se non è possibile accertare l'autore del danno la spesa sarà divisa all'interno della classe, del corso o del plesso, a seconda della tipologia del danno..

Speciali sanzioni decise dal Consiglio di Classe possono riguardare la sospensione dalle visite e dai viaggi d'istruzione, dal gruppo sportivo o dalle lezioni normali con obbligo di presenza a scuola in altre mansioni concordate.

Le sanzioni disciplinari che prevedono la sospensione dalla frequenza scolastica vanno concordate con il Dirigente scolastico.

 

 

ART. 11

 

 Ritardi

 Permessi

 Assenze

Giustificazioni

Contrazione

di orario

Agli alunni si fa obbligo di dotarsi, all’inizio dell’anno, di un libretto per le giustificazioni. Tale libretto deve essere accuratamente conservato.

Le assenze devono essere sempre giustificate da un genitore, o da chi ne fa le veci, per iscritto sull’apposito libretto ed esibite, nel momento del rientro a scuola, al docente della prima ora di lezione, che ne annota gli estremi sul diario di classe. Gli alunni che dovessero disattendere tale obbligo entro il terzo giorno dal rientro a scuola se non hanno ancora giustificato non potranno essere ammessi in classe se non autorizzati dal Dirigente scolastico o dai fiduciari, si provvederà ad informare i genitori dell’alunno. Le assenze per salute superiori ai cinque giorni devono essere corredate di certificato medico che consenta all’alunno la frequenza delle lezioni. Nei casi di assenze prolungate e frequenti, dovrà essere ricercata con attenta analisi la causa al fine di garantire un rapporto corretto tra scuola e famiglia

I ritardi occasionali sono giustificati dal Dirigente scolastico, dal vicario o dai fiduciari dei plessi. I ritardi continuativi dovranno essere giustificati per iscritto o personalmente dai genitori al Dirigente scolastico che ne dà comunicazione ai docenti.

I docenti della prima ora hanno l’obbligo di inserire le giustificazioni all’interno di una busta, apposta nel registro di classe. I certificati medici verranno consegnati dagli stessi, nel rispetto della normativa sulla privacy, al collaboratore scolastico che avrà cura di rimetterli ai fiduciari dei plessi e/o al  Dirigente scolastico.

Nessun alunno, di regola può allontanarsi dalla scuola prima della fine delle lezioni.

Le richieste di uscita anticipata dovranno essere compilate, sul libretto delle assenze, da parte del genitore o da chi è esercente la patria potestà.

Il genitore o l'esercente la patria potestà od un familiare da essi delegato in via formale dovrà presentarsi a scuola per ricevere in consegna l'alunno autorizzato ad uscire anticipatamente.

Nessun altro soggetto sprovvisto di tale requisiti potrà chiedere di prelevare l’alunno.

L’autorizzazione verrà monitorata dagli insegnanti della classe per verificare il ripetersi di tale richiesta, e comunque ogni alunno non potrà richiedere tale permesso per più di una volta al mese.

In casi eccezionali, nell’impossibilità di rispettare il normale orario delle lezioni, gli alunni delle classi interessate riceveranno avviso dell’entrata posticipata e/o dell’uscita anticipata un giorno prima, con nota sul diario che deve essere controfirmata dai genitori

L’avvenuta notifica alla famiglia, con le modalità indicate al precedente punto, sarà accertata nel giorno soggetto a variazione di orario dal docente della seconda ora (entrata posticipata) e della prima ora (uscita anticipata), che annoterà sul registro di classe le eventuali inadempienze, dandone comunicazione al vicario o al responsabile di plesso che, tempestivamente informerà la famiglia, segnalando successivamente all’insegnante l’avvenuta cominicazione.

Gli alunni inadempienti, nel caso di uscita anticipata, saranno inseriti in altra classe, secondo l’orario regolare di lezione.

Non è consentito l’uso del telefono per sanare la mancata notifica, tranne nel caso di alunni assenti nel giorno in cui è stato dato l’avviso.

I docenti sono obbligati ad accogliere nelle loro classi gli alunni designati, qualora se ne ravvivasse la necessità e annotare i nominativi degli stessi sul registro di classe. La loro vigilanza dovrà essere assicurata anche durante la ricreazione.

Il diritto alla vigilanza precede il diritto allo studio.

 

ART. 12

 

Viaggi di

 istruzione

Per tale attività si intendono i viaggi di alunni e docenti di una o più classi che si protraggono oltre il normale orario scolastico.

I viaggi di istruzione devono essere sottoposti per il parere all'esame del Consiglio di Istituto, e rispondere ai bisogni formativi rilevati dall’equipe pedagogiche, su proposta del Collegio Docenti. Ai viaggi di istruzione devono partecipare almeno i due terzi degli alunni della classe. I docenti accompagnatori devono essere in numero tale da assicurare una adeguata vigilanza sugli allievi. Il numero degli accompagnatori dipenderà perciò dal numero degli alunni, dal loro grado di autonomia e di autocontrollo, dall'età, dalle loro condizioni socioculturali, dalla destinazione.
Per le visite d'istruzione ed i viaggi d'integrazione si fa riferimento alla normativa dettagliata (Circ. n° 23 del 02.11.2000)

 

USO DI SPAZI - LABORATORI – PALESTRA

 

ART. 13

 

 Biblioteche

e

videoteca

Nella scuola sono istituite: una biblioteca centrale e le biblioteche di plesso.

Deve essere tenuto uno schedario aggiornato delle opere in dotazione. La biblioteca centrale si divide in due sezioni: una per il materiale destinato all'aggiornamento professionale e culturale dei docenti, l'altra per gli alunni, comprendente anche una videoteca.

Per un efficace controllo del materiale sono previsti, a fine anno scolastico, inventari da parte di docenti responsabili.

Le delibere sugli acquisti e sulle norme particolareggiate regolanti il funzionamento della biblioteca competono in ogni caso al Consiglio di Istituto.

L’'utilizzo delle biblioteche è previsto nell'ambito della mattinata e secondo il relativo Regolamento allegato al presente.

 

ART. 14

 

Laboratori e

altri spazi

Per quanto riguarda l'uso e l'accesso ai laboratori e alle aule speciali vedi art. 3.

Gli alunni possono telefonare gratuitamente alle famiglie, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico, del Docente Vicario o dei fiduciari dei plessi, utilizzando il telefono della segreteria, solo per segnalare malessere fisico o per gravi e motivati problemi di altra natura. È quindi loro vietato telefonare per farsi portare il materiale didattico dimenticato, come pure essere contattati dai familiari se non per casi di importante e urgente necessità.

In coerenza con le direttive diramate dal Comune di Misilmeri, si ricorda a tutto il personale ATA e docente, che il telefono della scuola, può essere utilizzato a supporto dell’attività amministrativa e non per ragioni personali.

Per l’utilizzo delle Lavagne Interattive Multimediali (L.I.M.) si rimanda al Regolamento allegato.

La fotocopiatrice è intesa come attrezzatura d'ufficio e perciò utilizzata dal personale idoneo.

Le fotocopie per uso didattico, vanno prenotate almeno un giorno prima, per cui è fatto divieto di mandare in giro gli alunni per richiedere fotocopie.

 

CONSERVAZIONE STRUTTURE E DOTAZIONI

 

ART. 15

 

Conservazione delle strutture e delle dotazioni

Ogni laboratorio ha un responsabile eletto dal Collegio Docenti all'inizio dell'anno. Gli utenti devono operare in modo da mantenere integro il materiale in dotazione. Nell'eventualità di un danno ritenuto doloso e di una certa entità a strutture e dotazioni si provvederà alla richiesta di risarcimento nei confronti degli alunni responsabili. In caso di non accertamento delle responsabilità individuali si valuterà l'ipotesi di un contributo da parte dell'intero gruppo.

 

 

MODALITÀ Dl COMUNICAZIONE CON STUDENTI E GENITORI

 

 

ART. 16

 

Uso del diario scolastico

Si fissa il principio del Diario Scolastico personale come mezzo di comunicazione privilegiato tra Scuola e Famiglia, in modo che ciascun genitore o chi ne fa le veci sia coinvolto alla vita della scuola.

Il Diario scolastico deve essere visionato e firmato frequentemente (anche quotidianamente) dalle famiglie degli alunni. Deve inoltre essere tenuto in modo ordinato, serio e consono alla sua funzione

 

 

 

ART. 17

 

Rapporti

con le famiglie

I genitori degli alunni sono una componente essenziale nella vita della scuola, la loro attiva partecipazione si concretizza in questi precisi momenti:

a) nel consiglio di classe

b) nell'assemblea di classe

e) nell'assemblea generale dei genitori di tutta la scuola

d) nel comitato genitori della scuola

e) nel consiglio di Istituto in qualità di membri e come uditori.

I genitori attuano il rapporto quotidiano con la scuola mediante il controllo costante del diario scolastico.
In ogni caso gli insegnanti e il Dirigente auspicano di poter avere contatti personali con i genitori, soprattutto quando si denota uno scarso profitto o un comportamento scorretto.

I rapporti scuola-famiglia sono regolati nel seguente modo:

·                Incontri con le famiglie degli allievi frequentanti le classi V elementare nel mese di gennaio finalizzati alla conoscenza della Istituzione scolastica per permettere una consapevole scelta ed illustrare P.O.F. e Carta dei Servizi;

·                Incontri nei Consigli delle classi prime per illustrare le schede di valutazione dell'alunno e per illustrare la programmazione didattica. Tali incontri si effettuano nel periodo iniziale della scuola;

·                Incontri dei Consigli di classe con i genitori per illustrare la programmazione educativa sia del I quadrimestre che del II quadrimestre, la situazione della classe, le problematiche educative degli adolescenti e tutto quanto previsto dalla normativa vigente;

·                Incontri individuali docenti-genitori sia nelle mattine secondo l'orario di ricevimento degli insegnanti, previo appuntamento, che in due pomeriggi di ricevimento generale;

·                Incontri per appuntamento nella mattinata concordati preventivamente;

·                Incontri per distribuzione schede di valutazione;

·                Incontri nell'ambito di progetti approvati dal Collegio Docenti;

·                Incontri per l'orientamento scolastico e professionale finalizzato alla scelta della scuola media superiore;

·                Incontri dei genitori con i fiduciari dei plessi per un’ora la settimana;

·                Nella prospettiva di una esigenza di tempestivo incontro con i genitori di un alunno, il docente convocherà la famiglia mediante apposita comunicazione scritta o telefonica.

Si precisa, infine, che non  sarà permesso ai genitori di incontrare gli insegnanti durante le ore di lezione.

È vietato a persone estranee, compresi i genitori, l’accesso alle aule, uffici e comunque ai locali degli edifici scolastici, senza autorizzazione. Il personale ausiliario, attenendosi alle disposizioni, deve assicurare una continua sorveglianza.

 

ART.  18

Organo di

Garanzia

Per le impugnazioni contro le decisioni degli organi scolastici competenti che infliggono le sanzioni disciplinari è istituito apposito Organo di Garanzia.

 

 

 

NORME FINALI

 

ART. 19

Modifiche

al Regolamento.

Il regolamento d'Istituto, è adottato o modificato sentito il parere del Consiglio d'Istituto

 

 

 

Comportamenti che determinano mancanze disciplinari

Sanzione

articolata progressivamente in relazione alla gravità e al ripetersi dei fatti

 

Competenza

 

Conseguenze

1.Frequenza

 non regolare

Individuali, collettive o reiterate entrate in ritardo o uscite anticipate dall’istituto non adeguatamente motivate

-    Richiamo verbale, privato o in classe

-    Richiamo scritto sul diario personale

-    Richiamo riportato sul registro di classe

-    Avviso scritto ai genitori e/o loro convocazione

-    Docente

-    Dirigente

     scolastico

 

Sul voto di condotta secondo i criteri stabiliti dal Collegio docenti, di norma senza determinarne l’insufficienza

Assenze non giustificate e ritardo oltre i limiti nelle giustificazioni

2.Mancanza nell’assolvimento dei doveri scolastici

L’alunno non esegue i compiti assegnati per casa

-    Richiamo verbale, privato o in classe

-    Richiamo scritto sul diario personale

-    Richiamo riportato sul registro di classe

-    Avviso scritto ai genitori e/o loro convocazione

-    Docente

-    Dirigente

     scolastico

 

L’alunno risulta sprovvisto del materiale didattico necessario

L’alunno non fa firmare le comunicazioni che la scuola invia alla famiglia

L’alunno porta a scuola e utilizza materiale non attinente all’attività didattica (coltellini, temperini, accendini, bombolette spray, telefonini ecc…)

-    Richiamo verbale, privato o in classe

-    Richiamo scritto sul diario personale

-    Richiamo riportato sul registro di classe

-    Avviso scritto ai genitori e/o loro convocazione

-    Se la mancanza è ripetuta il materiale in oggetto viene ritirato dal docente e riconsegnato esclusivamente ai genitori

3.Mancanza di rispetto alle persone: verso il capo d’istituto,

i docenti, il personale tutto della scuola e i compagni

L’alunno assume comportamenti di disturbo che impediscono o turbano il regolare svolgimento delle attività scolastiche, in particolare quelle didattiche

-    Richiamo verbale, privato o in classe

-    Richiamo scritto sul diario personale

-    Richiamo riportato sul registro di classe

-    Avviso scritto ai genitori e/o loro convocazione

-    Sospensione dalle visite e dai viaggi d’istruzione e dal gruppo sportivo

-    Attività riparatoria (di natura sociale e culturale) secondo le modalità decise dal Consiglio di classe

-    Sospensione dalle lezioni con o senza obbligo di frequenza, non superiore a 15 giorni

-    Allontanamento dalla comunità scolastica con o senza obbligo di frequenza, superiore a 15 giorni

-    Docente

-    Dirigente scolastico

-    Consiglio di classe per eventuale provvedimento disciplinare con sospensione non superiore a 15 giorni

-    Consiglio di Istituto per l’allontanamento dalla comunità scolastica oltre i 15 giorni

Sul voto di condotta secondo i criteri stabiliti dal Collegio docenti, determinandone l’eventuale insufficienza

L’alunno utilizza un linguaggio volgare.

L’alunno assume comportamenti che violano la dignità e il rispetto della persona umana

 

4.Mancata       osservanza  delle norme di sicurezza

L’alunno si comporta in modo poco controllato e pericoloso per la salvaguardia della propria persona

-    Richiamo verbale, privato o in classe

-    Richiamo scritto sul diario personale

-    Richiamo riportato sul registro di classe

-    Coinvolgimento della famiglia e richiesta del risarcimento economico

-    Attività riparatoria (di natura sociale e culturale) secondo le modalità decise dal Consiglio di classe

-    Sospensione dalle lezioni con o senza obbligo di frequenza, non superiore a 15 giorni

-    Allontanamento dalla comunità scolastica con o senza obbligo di frequenza, superiore a 15 giorni

-    Docente

-    Dirigente scolastico

-    Consiglio di classe per eventuale provvedimento disciplinare con sospensione non superiore a 15 giorni

-    Consiglio di Istituto per l’allontanamento dalla comunità scolastica oltre i 15 giorni

Sul voto di condotta secondo i criteri stabiliti dal Collegio docenti, determinandone l’eventuale insufficienza

L’alunno assume un comportamento che mette in pericolo l’incolumità delle persone.

5.Mancato rispetto dell’ambiente e danno alle attrezzature e agli arredi

L’alunno usa in modo scorretto il materiale didattico e le attrezzature danneggiandole

-    Richiamo verbale, privato o in classe

-    Richiamo scritto sul diario personale

-    Richiamo scritto sul registro di classe

-    Ripristino delle condizioni originarie degli ambienti e dei beni mobili ed immobili deteriorati, con esecuzione immediata

-    Coinvolgimento della famiglia e richiesta del risarcimento economico

-    Attività riparatoria (di natura sociale e culturale) secondo le modalità decise dal Consiglio di classe

-    Sospensione dalle lezioni con o senza obbligo di frequenza, non superiore a 15 giorni

-    Docente

-    Dirigente scolastico

-    Consiglio di classe per eventuale provvedimento disciplinare con sospensione non superiore a 15 giorni

L’alunno non rispetta l’ambiente scolastico imbrattandolo

L’alunno provoca danneggiamento doloso a locali, suppellettili, strumenti di laboratorio, oggetti personali e materiale scolastico dei compagni di cui è consentito l’uso

 

ALLEGATO ALL’ARTICOLO 14

LAVAGNE INTERATTIVE MULTIMEDIALI

Questo materiale acquisito tramite il progetto “Piano di diffusione delle LIM (Lavagne Interattive Multimediali)” finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (cap. 7077 a.f. 2008); è soggetto a dei vincoli di sicurezza molto rigidi che pretendono una protezione interna ed esterna contro furti e attacchi vandalici. Contro i furti è stato montato un cancelletto metallico protetto da un’adeguata serratura.

Contro gli atti vandalici: tutti i docenti del consiglio di classe che hanno in dotazione la LIM, tutti gli studenti e tutti i genitori degli alunni della classe sottoscriveranno un patto con la scuola perché siano responsabilizzati pecuniariamente di ogni danneggiamento e sottrazione del materiale sopra elencato.

REGOLAMENTO

  1. L'aula é a disposizione dì tutti i Docenti della classe che vogliano utilizzare la multimedialità nella didattica.
  2. In nessun modo sarà ammesso l'uso privato dell'aula, se non per attività che possano avere una diretta o indiretta ricaduta sull'efficacia del processo di apprendimento degli alunni.
  3. In nessun modo l'aula potrà essere utilizzata in maniera improvvisata. L'uso dovrà essere previsto dal curricolo dell'equipe pedagogica o dalla programmazione di un determinato Progetto.
  4. Il Docente che userà la LIM firmerà un registro apposito, indicando il giorno, l'ora, l'attività svolta, assumendosi la responsabilità dell'hardware, del software utilizzato.
  5. La chiave dell'aula e dell’armadietto sono depositate presso i collaboratori scolastici, a cui i Docenti, personalmente, dovranno richiederla. La chiave, per ovvie ragioni di sicurezza, non può essere consegnata agli alunni per nessun motivo.
  6. L'aula dovrà essere utilizzata mantenendola sempre efficiente; pertanto qualsiasi rottura o anomalia riscontrata dovrà essere segnalata tempestivamente al responsabile.
  7. Vista la delicatezza, l'elevato costo delle apparecchiature informatiche, nonché i problemi di sicurezza degli allievi, è necessario che nell'aula vi sia la presenza costante del Docente. Non è, quindi, ammissibile la presenza dei soli alunni.
  8. L'uso della LIM deve avere carattere esclusivamente didattico, quindi non potrà essere utilizzata per giochi di qualsiasi tipo o per altri motivi.
  9. È rigorosamente vietato agli alunni usare dischetti non legati all’utilizzo della LIM e utilizzarli nei computer dell'aula. In caso d’infezione da "virus" informatici, responsabile dei danni sarà il Docente.
  10. In nessun caso è ammesso agli alunni di variare le impostazioni dei computer.
  11. È necessario che, al termine delle attività in aula, il Docente si accerti personalmente che: il Pc venga spento regolarmente;

              che il video proiettore siastato spento con il telecomando

              l'interruttore della ciabatta sia disattivato solo dopo che la ventola del video proiettore cessi di funzionare;

              non ci siano stati danni o sottrazione di materiale;

              l'aula sia chiusa a chiave.

 

  1. Il Docente stesso dovrà consegnare la chiave esclusivamente ai collaboratori scolastici
  2. Nel caso che L'aula sia dotata di una connessione INTERNET. L'uso di Internet da parte dei Docenti è ammesso per la consultazione delle banche dati remoti, per l'acquisizione di materiale a distanza legato all'aggiornamento, per attività che possono avere una diretta o indiretta. ricaduta sull'efficacia del processo di apprendimento degli alunni.
  3. È assolutamente vietato l'uso di Internet agli alunni, se non per ricerche o lavori programmati dal Docente e in sua vigile e costante presenza.
  4. Particolare attenzione dovrà essere data, durante la connessione, alla possibilità d’infezione da "virus" informatici; nel caso ciò avvenga, responsabile dei danni all'hardware e al software sarà il Docente che ha stabilito la connessione.
  5. Il Docente che non si mostrerà disponibile ad osservare il presente Regolamento non potrà fruire dei servizi offerti dalla LIM
  6. Il responsabile controllerà che venga osservato il presente Regolamento e avrà cura di variarlo o di integrarlo, qualora se ne evidenziasse la necessità, allo scopo di garantire la massima efficienza all'uso delle LIM.

ALLEGATO 3

 

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

(ART. 3 D.P.R. 21 NOVEMBRE 2007, N. 235)

 

PREMESSA

Il Patto educativo di corresponsabilità, previsto dal D.P.R. 21 novembre 2007, n.235 e stilato dal nostro Istituto, vuole definire in maniera sintetica, ma dettagliata e condivisa, l’impegno reciproco di diritti e doveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, gli studenti e le famiglie. La sottoscrizione del Patto implica il rispetto dello Statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R.21 novembre 2007 n. 235 e D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249) e del Regolamento d’Istituto, riportati nel POF. Questi documenti sono letti e analizzati nei primi giorni di scuola durante le attività di accoglienza e sono sempre disponibili per la consultazione. La famiglia, considerata la sua responsabilità educativa, si impegna a partecipare attivamente a tutti i momenti di formazione e informazione che la Scuola organizza e a seguire in modo costruttivo i propri figli nel percorso di studio controllando assenze, ritardi, esecuzione dei compiti, il diario personale perché su di esso la Scuola fa annotare le comunicazioni scuola-famiglia, ecc. Lo studente si impegna a costruire il proprio percorso di istruzione e formazione rispettando le regole convenute, la propria persona e quella altrui, l’edificio e gli arredi della scuola e perseguendo attraverso lo studio gli obiettivi previsti. Il nostro Istituto basa la propria azione educativa sulla centralità dell’alunno che apprende, promuove la crescita e la formazione della persona e del cittadino attraverso percorsi di studio che garantiscono il rispetto della normativa vigente, l’assolvimento dell’obbligo scolastico e la prevenzione del disagio e della dispersione.

Il nostro Istituto assicura lo svolgimento di corsi di recupero, sostegno, consolidamento e arricchimento, anche in orario extracurricolare. Sono attivati corsi per il recupero e lo sviluppo delle abilità di base, nonché per la formazione di un valido metodo di studio, anche in vista dell’esame finale di Primo Ciclo che prevede una prova scritta nazionale a cura dell’INVALSI.

L’organizzazione del nostro Istituto sicuramente facilita l’applicazione del nuovo decreto sull’obbligo scolastico fino a 16 anni (D.M. n. 139/2007) e tutte le attività didattico-educative sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa.La finalità dell’obbligo è rappresentata dall’acquisizione di quelle competenze chiave di cittadinanza che possono aiutare i giovani al pieno sviluppo della loro personalità, attraverso la progressiva acquisizione ed il consolidamento delle conoscenze di base e delle competenze indispensabili per imparare ad imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire ed interpretare informazioni.

Il profilo sostanziale di questo Patto si basa, dunque, su un positivo e rinnovato dialogo tra tutti gli utenti del servizio scolastico per una responsabile crescita qualitativa tesa a prevenire insuccessi e devianze.

 

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

(Art.3 D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235)

 

IL GENITORE/AFFIDATARIO E IL DIRIGENTE SCOLASTICO

 - Visto l’art. 3 del DPR 235/2007;

- Vista la Nota Prot. 3602 del 31 luglio 2008;

- Vista la delibera del C.d.D. n°3 del 12/09/2008;

- Vista la delibera del C.d.I. n°5 del 02/09/2008

- Preso atto che:La formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione, oltre che dell’alunno/studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica; la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma una comunità organizzata dotata di risorse umane, materiali e immateriali, tempi, organismi ecc che necessitano di interventi complessi di gestione, ottimizzazione, conservazione, partecipazione e rispetto dei regolamenti;

SOTTOSCRIVONO IL SEGUENTE PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

IL RAPPORTO SCUOLA-ALUNNO-FAMIGLIA

Il rapporto scuola-alunno-famiglia costituisce il fondamento su cui si sostiene l’impegno formativo e l’ambiente entro la quale si realizza la relazione educativa. Alla promozione ed allo sviluppo di questo rapporto genitori, studenti ed operatori dedicano impegno particolare i cui tratti essenziali sono richiamati nei punti che seguono.

REGIME DI RECIPROCITÀ NEI DIRITTI E DOVERI

Le carte fondamentali d’istituto (Regolamento d’istituto, Piano dell’Offerta Formativa, programmazioni ecc) contengono una o più sezioni nelle quali sono esplicitati i diritti e doveri dei genitori/affidatari, diritti e doveri degli alunni e diritti e doveri degli operatori scolastici. Le carte fondamentali d’istituto sono adeguatamente pubblicizzate e a disposizione di chiunque ne abbia interesse.

IMPEGNI DI CORRESPONSABILITÀ

Il genitore assume impegno:a) ad osservare le disposizioni contenute nel presente patto di corresponsabilità e nelle carte qui richiamate; b) a sollecitarne l’osservanza da parte dell’alunno/studente.Il dirigente scolastico, in quanto legale rappresentante dell’istituzione scolastica e responsabile gestionale assume impegno affinché i diritti degli studenti e dei genitori richiamati nel presente patto siano pienamente garantiti.

 

DISCIPLINA

Il genitore/affidatario, nel sottoscrivere il presente patto è consapevole che:a) le infrazioni disciplinari da parte dell’alunno/studente possono dar luogo a sanzioni disciplinari;b) nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone o a cose la sanzione è ispirata al principio della riparazione del danno (art. 4, comma 5 del DPR 249/1998, come modificato dal DPR 235/2007);c) lo Statuto delle studentesse e degli studenti disciplina le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari e il Consiglio d’Istituto le declina e le approva con delibere Collegiali;

GLI ALUNNI DOVRANNO:

     rispettare il dirigente scolastico, tutto il personale della scuola ed i compagni;

     frequentare regolarmente le lezioni;

     portare sempre il materiale didattico occorrente;

     utilizzare il diario per trascrivere le attività didattiche ed avvisi alle famiglie;

     non portare soldi ed oggetti di valore, poiché la responsabilità è personale;

     rispettare la struttura e l’arredo scolastico, eventuali danni dovranno essere risarciti;

     usare un linguaggio consono ad un ambiente educativo nei confronti dei docenti, dei compagni, del personale ausiliario;

     adottare un comportamento corretto ed adeguato alle diverse situazioni, soprattutto in merito alla salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie e straordinarie di pericolo;

     mantenere un atteggiamento responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;

     accettare, rispettare, aiutare gli altri ed i diversi da sé comprendendo le ragioni dei loro comportamenti.

     usare un abbigliamento che dovrà rispettare i canoni della sobrietà e della decenza;

     non usare il telefonino, video camere o simili in tutti gli spazi della scuola (vedi regolamento di Istituto art. 9);

     non introdurre a scuola oggetti che possano costituire pericolo (coltellini, bombolette, petardi, fiammiferi, accendini o altro) o sostanze dannose per la salute;

     osservare scrupolosamente l’orario scolastico; i ritardi, segnati sul registro dovranno essere giustificati ;

     scrivere con puntualità le comunicazioni scuola-famiglia;

     giustificare sempre le assenze; quelle per malattia superiori a cinque giorni saranno giustificate con certificato medico;

     evitare le assenze collettive che tuttavia dovranno essere giustificate;

     mantenere un comportamento corretto durante il cambio dell’ora e all’uscita;

     non saranno tollerati episodi di violenza e di molestia, che altrimenti saranno severamente puniti;

     non imbrattare i bagni e i muri delle aule;

     motivare con certificato medico l’esonero dalle lezioni di Scienze motorie e sportive.

 

I GENITORI SI IMPEGNANO AD ASSICURARE:

     il rispetto delle scelte educative e didattiche condivise;

     atteggiamenti di proficua e reciproca collaborazione con i docenti;

     il rispetto del regolamento di istituto;

     la puntuale segnalazione di recapiti telefonici;

     la puntuale segnalazione di particolari situazioni di salute dell’alunno (dati sensibili gestiti secondo le modalità della privacy);

     puntuale segnalazione di eventuali situazioni familiari (affidamento congiunto a seguito di separazione, affidamento del minore in esclusiva, affidamento del minore a terza persona);

     il rispetto dell’orario d’entrata e d’uscita;

     la garanzia di una frequenza assidua alle lezioni;

     il controllo quotidiano del materiale scolastico necessario, ponendo particolare cura alla lettura del diario;

     il controllo quotidiano dell’abbigliamento e dell’igiene personale;

     la presa visione delle comunicazioni;

     il rispetto di scadenze ed adempimenti richiesti;

     la partecipazione agli incontri periodici scuola famiglia in orario a.m. e p.m.;

     l’esecuzione dei compiti assegnati;

     la giustificazione puntuale delle assenze e ritardi.

I DOCENTI SI IMPEGNANO NEI CONFRONTI DEGLI ALUNNI A:

     creare un ambiente educativo sereno e rassicurante;

     favorire momenti d’ascolto e di dialogo;

     incoraggiare gratificando il processo di formazione di ciascuno;

     favorire l’accettazione dell’ “altro” e la solidarietà;

     promuovere le motivazioni all’apprendere;

     rispettare i tempi ed i ritmi dell’apprendimento;

     far acquisire una graduale consapevolezza nelle proprie capacità per affrontare, con sicurezza, i nuovi apprendimenti;

     rendere l’alunno consapevole degli obiettivi e dei percorsi operativi;

     favorire l’acquisizione ed il potenziamento di abilità cognitive e culturali che consentono la rielaborazione dell’esperienza personale;

     favorire un orientamento consapevole e positivo delle scelte relative al curricolo opzionale;

     concordare, nel gruppo d’insegnamento, i compiti pomeridiani da assegnare per non aggravare l’alunno;

     rispettare i tempi di pausa tra le unità di apprendimento;

     mandare avvisi, comunicazioni e annotazioni, per mantenere uno stretto e costruttivo contatto con le famiglie;

     garantire la trasparenza della valutazione

 

 

 

ALLEGATO 4

 

REGOLAMENTO BIBLIOTECA

 

La Biblioteca, servizio informativo e documentario della comunità scolastica, concorre a garantire il diritto ad accedere liberamente alla cultura, ai documenti, alle informazioni, alle espressioni del pensiero e della creatività umana, secondo i principi previsti dalla Costituzione Italiana, fondamenti della società civile e della convivenza democratica.

La Biblioteca offre agli utenti servizi di consultazione e prestito e l’accesso diretto ai cataloghi cartacei e on-line; è aperta al pubblico solo durante la normale attività didattica. Hanno diritto al servizio di lettura, consultazione e studio, anche con libri propri, tutti i docenti, i non docenti, gli studenti dell’Istituto e i loro genitori. Previa autorizzazione del Dirigente e del docente responsabile, compatibilmente con l’attività interna dell’Istituto, la biblioteca può ospitare incontri di studio, dibattiti, mostre e altri eventi culturali.

La consultazione delle opere possedute è aperta anche a studenti e studiosi esterni alla scuola (previo accordo con il responsabile). Il permesso di recarsi in biblioteca e soffermarsi a leggere o studiare, durante l’orario scolastico, viene concesso allo studente dall’insegnante che si trova in classe, sotto la sua diretta responsabilità. La permanenza effettiva in biblioteca può, se richiesto, essere documentata dall’insegnante responsabile.

Il prestito è personale, non può essere trasferito ad altri e deve concludersi con la restituzione dei documenti alla biblioteca entro il termine di scadenza. E’ aperto a tutti i docenti, al personale non docente, agli studenti dell’Istituto ed ai loro genitori. Viene formalizzato dal responsabile su apposito registro, che l’utente è tenuto a firmare. Non possono accedervi persone esterne alla comunità scolastica, se non autorizzate, con permesso scritto, dal Dirigente Scolastico.

Il prestito di libri, riviste, videocassette, CD-ROM è consentito nel numero massimo di due unità per volta; ha durata di venti giorni per i libri e le riviste ed è rinnovabile solo una volta, a condizione che il testo non sia stato richiesto da altri, mentre è di cinque giorni per le videocassette e i CD ROM; i testi della sezione sul disagio e la disabilità sono dati in prestito solo per quindici giorni, con un’eventuale proroga di altri sette. Non possono essere dati in prestito dizionari, opere di consultazione o di pregio. Il responsabile provvederà ad inoltrare solleciti agli utenti in caso di ritardo nella restituzione. Per coloro che non rispettino i tempi e le modalità stabiliti dal regolamento è prevista l’esclusione dal prestito. La mancata restituzione o il danneggiamento del materiale della biblioteca comportano il risarcimento del danno arrecato. I libri, infatti, devono essere riportati senza sottolineature, segni di qualunque tipo, lacerazioni ecc. e comunque nelle condizioni in cui sono stati consegnati all’utente.

Il responsabile della biblioteca deve garantire il libero accesso ai documenti, alle informazioni e ai servizi disponibili in biblioteca e assistere l’utente nelle ricerche, durante il suo orario di servizio.

L’utente deve osservare le regole della biblioteca e le scadenze nella restituzione, rispettare gli orari, le norme elementari della corretta convivenza civile, il silenzio nella sala di lettura, i documenti e gli arredi, senza arrecarvi danno e senza sporcare; è inoltre assolutamente vietato fumare nei locali della medesima.

 

 

 

 

 

allegato 5

regolamento aula di informatica

L'uso sempre più frequente dell'aula d'informatica e dell’aula linguistica, per entrambi vigono le stesse indicazioni operative ecco perché le annotazioni di seguito riguardano entrambi i laboratori , (che chiameremo semplicemente aule) pone alcuni problemi di carattere tecnico, didattico e normativo legati a:

     a)  sicurezza degli alunni;

     b)  compatibilità degli orari nell'utilizzo da parte degli studenti;

     c)  verifica e controllo degli studenti da parte dei Docenti;

     d)  compatibilità con il piano di lavoro di ciascun Docente;

     e)  sicurezza delle macchine;

     f)  compatibilità con la normativa sull'uso del software.

Per ovviare a tali problemi, si ritiene opportuno regolamentare l'utilizzo delle aule secondo criteri generali coerenti col regolamento d'istituto. Si comunica che vi è un Assistente Tecnico  dal Dirigente scolastico a cui è possibile fare riferimento.

Norme a cui attenersi:

Art.1. L'aula é a disposizione dì tutti i Docenti della scuola che vogliano utilizzare la multimedialità nella didattica.

Art. 2. In nessun modo sarà ammesso l'uso privato dell'aula, se non per attività che possano avere una diretta o indiretta ricaduta sull'efficacia del processo di apprendimento degli alunni.

Art.3. In nessun modo l'aula potrà essere utilizzata in maniera improvvisata. L'uso dovrà essere previsto dal curricolo dell'equipe pedagogica o dalla programmazione di un determinato Progetto.

Art.4. In un apposito stampato, da richiedere al responsabile, il Docente interessato all'uso dell'aula per la didattica delle sue discipline dovrà apporre la sua prenotazione e, indicativamente, il giorno e l'orario di utilizzazione. Lo stampato sarà consegnato al responsabile dell'aula che vaglierà tutte le richieste.

Art.5.  Il responsabile dell'aula, in base alle richieste, provvederà e redigere l'orario delle attività dell'aula.

Art.6.  Nell'attribuire ai Docenti le ore di fruizione dell'aula, nel rispetto del diritto di tutti, sarà data priorità ai Docenti di Tecnologia e poi si assegneranno ai Docenti una o due ore settimanali per il tempo necessario all'attuazione dell'attività didattica prevista, secondo le loro richieste.

Art. 7.  Nel caso di richieste eccessive di uso dell'aula o nel caso di sovrapposizioni di orario, il responsabile provvederà a distribuire le ore della settimana in maniera equa tra tutti i richiedenti, salvo quanto affermato nell'art. 6. Si potranno attuare, con flessibilità, alternanze o rotazioni nell'uso dell'aula, compatibilmente con le necessità e il diritto di tutti.

Art. 8. Il Docente che condurrà la sua classe o un gruppo di alunni nell'aula, firmerà il registro apposito, indicando il giorno, l'ora, la classe, l'attività svolta, assumendosi la responsabilità dell'hardware, del software utilizzato e della sicurezza degli alunni.

Art.9. La chiave dell'aula è depositata presso i collaboratori scolastici, a cui i Docenti, personalmente, dovranno richiederla. La chiave, per ovvie ragioni di sicurezza, non può essere consegnata agli alunni per nessun motivo.

Art.10.  L'aula dovrà essere utilizzata mantenendola sempre efficiente; pertanto qualsiasi rottura o anomalia riscontrata dovrà essere segnalata tempestivamente al responsabile.

Art.11. Vista la delicatezza, l'elevato costo delle apparecchiature informatiche, nonché i problemi di sicurezza degli allievi, è necessario che nell'aula vi sia la presenza costante del Docente. Non è, quindi, ammissibile la presenza dei soli alunni.

Art.12. L'uso dell'aula deve avere carattere esclusivamente didattico, quindi non potrà essere utilizzata per giochi di qualsiasi tipo o per altri motivi.

Art.13. È rigorosamente vietato agli alunni portare dischetti da casa e utilizzarli nei computer dell'aula. In caso di infezione da "virus" informatici, responsabile dei danni sarà il Docente.

Art.14. In nessun caso è ammesso agli alunni di variare le impostazioni dei computer (desktop, screensaver, ecc.).

Art.15. La postazione SERVER è destinata al Docente; nessun alunno potrà utilizzare tale postazione, data la delicatezza dell'hardware e del software, ai fini della gestione della rete locale.

Art.16.  Il Docente che condurrà gli alunni nell'aula avrà cura di creare, all'interno della cartella "Documenti", una cartella, con il nome della classe, su ogni computer utilizzato. Tutti i file creati dagli alunni saranno inseriti in tale cartella, o in opportune sottocartelle, allo scopo di tenere in ordine e sotto controllo la gestione dei file.

Art.17. È necessario che, al termine delle attività in aula, il Docente si accerti personalmente che:

     ogni Pc venga spento;

     l'interruttore generale sia disattivato;

     le sedie siano al loro posto;

     non ci siano stati danni;

     l'aula sia chiusa a chiave. Il Docente stesso dovrà consegnare la chiave esclusivamente ai collaboratori scolastici

Art.18. - L'aula è dotata di una connessione INTERNET.

Art.19. L'uso di Internet da parte dei Docenti della scuola è ammesso per la consultazione delle banche dati remoti, per l'acquisizione di materiale a distanza legato all'aggiornamento, per attività che possono avere una diretta o indiretta ricaduta sull'efficacia del processo di apprendimento degli alunni.

Art.20. È assolutamente vietato l'uso di Internet agli alunni, se non per ricerche o lavori programmati dal Docente e in sua vigile e costante presenza.

Art.21. Particolare attenzione dovrà essere data, durante la connessione, alla possibilità di infezione da "virus" informatici; nel caso ciò avvenga, responsabile dei danni all'hardware e al software sarà il Docente che ha stabilito la connessione.

Art.22. Il Docente che non si mostrerà disponibile ad osservare il presente Regolamento non potrà fruire dei servizi dell'aula.

 

Art.23. Il responsabile controllerà che venga osservato il presente Regolamento e avrà cura di variarlo o di integrarlo, qualora se ne evidenziasse la necessità, allo scopo di garantire la massima efficienza all'uso dell'aula

                      REGOLAMENTO DELLA PALESTRA

 

                          “Mens sana in corpore sano”

                                                    (Giovenale)            

 

La palestra scolastica è il luogo dove si realizza l’equilibrio tra l’attività motoria e l’attivitàcognitiva, si esercita il fair play, si sviluppa e si costruisce l’etica sportiva.

E’ l’aula più grande e frequentata della scuola, l’unica “occupata, vissuta e agita”

settimanalmente da tutti gli alunni, sia per le attività curriculari che di gruppo sportivo.

Rispettare il regolamento è fondamentale per l’uso corretto e razionale della palestra e per la prevenzione di spiacevoli infortuni.

Il rispetto delle norme è garanzia di BENESSERE psicofisico di tutti e di ciascuno.

 

 

ACCESSO ALLA PALESTRA

La Classe dovrà spostarsi in Palestra accompagnata dall’Insegnante.

Nel tragitto dall’Aula alla Palestra camminare in fila per due senza alzare la voce per non disturbare le lezioni in Aula;

L’ingresso in Palestra è consentito solo in presenza dell’ Insegnante.

 

 

SICUREZZA A PERSONE E COSE

Evitare litigi, spinte ed urla.

Relazionarsi con tutti (insegnanti, compagni e collaboratori) con cordialità e, durante il gioco, rispettare gli avversari.

In caso di stanchezza, di malessere o di eventuale infortunio sfuggito all’attenzione

dell’insegnante, darne subito avviso.

Togliere orecchini, ciondoli, collane, orologi e braccialetti per la sicurezza propria e altrui.

Non lasciare occhiali, oggetti di valore o soldi incustoditi in Palestra.

Si ricorda che gli insegnanti e il personale di sorveglianza e pulizia non sono responsabili della custodia di tali oggetti e non rispondono di eventuali danni, furti e smarrimenti.

 

 

CURA DEGLI AMBIENTI E DELLE ATTREZZATURE

Non gettare carte ed oggetti vari per terra.

Alla fine della lezione mettere a posto le attrezzature utilizzate.

Chiedere il permesso al docente prima di andare in bagno.

 

 

CORRETTO COMPORTAMENTO DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLA LEZIONE

Nell’ora di Educazione Fisica è necessario che lo studente indossi la tuta e le scarpe da ginnastica pulite e idonee allo svolgimento della lezione, sia che vi partecipino attivamente, sia che vi assistano in qualità di giustificati e/o esonerati.

Prima della lezione assicurarsi che le scarpe siano ben allacciate.

Ascoltare le indicazioni dell’ Insegnante prima di agire.

Prendere gli attrezzi solo dopo aver chiesto e ottenuto il permesso dell’Insegnante.

 

GLI ESONERI

Gli alunni con gravi problemi di salute possono presentare domanda di esonero dall’attività pratica allegando il certificato medico.

Gli esoneri possono essere così classificati:

Totale, quando esclude l’alunno dall’eseguire la parte pratica delle lezioni di Scienze

Motorie.

Permanente, per tutto il corso degli studi.

Temporaneo , per l’anno scolastico in corso o per parte di esso.

Parziale , quando esclude l’alunno dall’effettuare solo determinati esercizi.

Occasionale , in caso di temporanea indisponibilità fisica, solo per una lezione. In questo caso è opportuno presentare una comunicazione scritta da parte della famiglia che richiede l’esonero per il giorno specifico.

 

Gli allievi esonerati dovranno comunque presenziare alle lezioni.



REGOLAMENTO

Termini e modalità per la fruizione del

“Laboratorio Musicale”

 

Art. 1

Finalità

1. Il presente Regolamento, soggetto ad approvazione da parte del Dirigente Scolastico, previa

asseverazione da parte del Collegio Docenti e delle OO.SS., è finalizzato alla disciplina dei

termini e delle modalità di fruizione dei “Laboratori musicali” allocati presso la sede centrale e

nei tre plessi della Scuola Secondaria di 1° Grado “Cosmo Guastella”.

Art. 2

Descrizione

1. Il laboratorio musicale è un locale ideato ed attrezzato per la pratica vocale e strumentale dotato

di attrezzature adatte alla sua finalità.

Art. 3

Dotazione

1. Tutti i laboratori dei plessi scolastici sono dotati di amplificazione con relativo mixer e relativi

cavi di collegamento, oltre a tastiere e microfoni.

I laboratori della sede Centrale e del plesso Lauri, oltre a quanto sopra specificato, hanno in

dotazione un computer desktop.

Sempre presso il laboratorio della sede Centrale sono presenti inoltre una batteria completa, una

chitarra elettrica con amplificatore, un basso elettrico con amplificatore, 4 chitarre acustiche

amplificate.

Art. 4

Modalità di fruizione

1. Tutti gli alunni possono fruire del Laboratorio. La presenza dell’Insegnante accompagnatore è

condizione essenziale per la fruizione del Laboratorio.

2. l’Insegnante che intende fruire del Laboratorio è tenuto alla preventiva prenotazione.

Art. 5

Prenotazione

1. Le prenotazioni possono essere richieste esclusivamente dagli Insegnanti interessati, almeno 24

ore prima dell’utilizzo del laboratorio, ai coordinatori dei plessi scolastici (Strano, Colline,

Roccaro) e al primo collaboratore (Treppiedi) nella sede centrale. Si può, in alternativa,

predisporre un calendario di utilizzo settimanale

2. In via del tutto eccezionale e solo per eventi non previsti, si può richiedere l’utilizzazione del

Laboratorio senza la preventiva prenotazione, a condizione che lo stesso non risulta già

prenotato da altri Insegnanti.

Art. 6

Utilizzazione

1. All’ora prevista per l’utilizzazione del Laboratorio, l’Insegnante avrà cura di provvedere al

recupero delle chiavi di accesso al Laboratorio.

2. Alla fine delle attività di Laboratorio, sarà cura dell’Insegnante spegnere le attrezzature, e

riconsegnare le chiavi al Responsabile.

Art. 7

Responsabilità

1. Durante la permanenza all’interno del laboratorio, l’Insegnante accompagnatore è ritenuto

pienamente responsabile di tutto quanto avviene all’interno del Laboratorio stesso e risponde in

prima persona per eventuali guasti e/o danneggiamenti delle attrezzature, che si dovessero

verificare, anche da parte degli alunni, dovuti ad azioni maldestre e comportamenti scorretti.

2. Al momento dell’avvio delle attività, l’Insegnante formalmente prende in carico le attrezzature

del Laboratorio. Qualora l’Insegnante, nel momento in cui ne prende carico, dovesse verificare

eventuali guasti e/o danneggiamenti di apparecchiature, lo stesso è tenuto a segnalare

immediatamente quanto rilevato al Responsabile del Laboratorio.

3. In caso di guasti tecnici, e/o danneggiamenti delle apparecchiature presenti all’interno del

Laboratorio, sarà cura dell’Insegnate darne tempestiva comunicazione al Responsabile e fornire

apposito verbale riportante la natura e l’entità del danno, che sarà firmato dall’Insegnante stesso

e controfirmato dal Responsabile dell’Aula previa verifica di quanto riportato nel verbale. Di

detto verbale verrà fornita copia in originale al Responsabile D.S.G.A., che dovrà registrarla agli

atti per la corretta tenuta dell’inventario scolastico, anche ai fini dell’eventuale riparazione, e/o

sostituzione, e/o fuori uso.

Art. 8

Entrata in vigore e rinvii

1. Il presente Regolamento, di cui viene data ampia diffusione tramite Circolare del Dirigente

Scolastico, e di cui viene tenuta copia nell’albo della Sede Centrale, entrerà in vigore dal

momento della sua pubblicazione presso l’albo stesso.

2. Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento, si rimanda al

Regolamento di Istituto.

3. E’ fatto obbligo a tutti gli Insegnanti di attenersi scrupolosamente alle disposizioni in esso

contenute.

 

allegato 6

regolamento sala teatro “r. chinnici”

 

Art. 1

Finalità

1. Il presente Regolamento, soggetto ad approvazione da parte del Dirigente Scolastico, previa asseverazione da parte del Collegio Docenti e delle OO.SS., è finalizzato alla disciplina dei termini e delle modalità di fruizione dell’Aula Magna “Rocco Chinnici”.

Art. 2

Descrizione

1. L’Aula Magna “Rocco Chinnici” è un locale ideato ed attrezzato per la realizzazione di eventi e manifestazioni di tipo culturale, didattico, ricreativo, ludico, etc.; essa si trova nella sede centrale della Scuola Secondaria di 1° Grado “Cosmo Guastella”, ed è allocata sul lato destro dell’ingresso principale della stessa.

2. L’Aula Magna ha una capienza che consente la contemporanea presenza di numerose classi scolastiche.

3.  L’Aula è altresì organizzata in modo tale da poter accogliere anche manifestazioni ed eventi, tipo spettacoli teatrali e musicali, conferenze, incontri con autorità, proiezioni di filmati ecc., rivolti anche ad un pubblico diverso dalla popolazione scolastica ed organizzati da strutture altre (Amministrazione comunale, Direzioni didattiche, etc.), previa autorizzazione espressa del Dirigente Scolastico, sentito il parere del Responsabile Tecnico ed Amministrativo dell’Aula Magna.

Art. 3

Dotazione tecnica

1. L’aula può ospitare circa 150 persone sedute; è  presente un palcoscenico con un pianoforte verticale. La dotazione tecnica di cui la stessa è fornita, come meglio specificato al successivo art. 4, consente la proiezione di immagini e filmati, sia in formato digitale che in formato analogico, la riproduzione di musica  registrata, nei vari formati audio attualmente disponibili, la produzione di musica in diretta, nonché la effettuazione di convegni, interviste, etc.

Art. 4

Elenco attrezzature

1. La dotazione tecnica dell’Aula viene dettagliatamente enumerata in apposito elenco allegato (Allegato A), che costituisce parte integrante e sostanziale del presente Regolamento.

2. In relazione alla natura stessa delle attrezzature ivi elencate, detto elenco è soggetto a variazioni, modifiche, integrazioni, in funzione delle esigenze che si manifestano nel corso degli anni.

3. Alla chiusura di ciascun anno Scolastico, il Responsabile dell’Aula, unitamente alla D.S.G.A., effettua una verifica della sussistenza delle attrezzature elencate e formula eventuali modifiche e/o integrazioni che si rendono necessarie per intervenuti cambiamenti quali: acquisto nuove attrezzature, fuori uso attrezzature esistenti, etc. In seguito a tale presa d’atto, viene formulata apposita modifica di detto elenco.

4. La formulazione di un nuovo elenco non comporta in alcun modo  la riproposizione e la riapprovazione del presente Regolamento.

Art 5

Fruizione Aula

1. L’utilizzo dell’aula è consentita a tutti gli Insegnanti, sia della Sede Centrale che di tutti i Plessi della Scuola, che ne facciano richiesta motivata al Responsabile tecnico ed amministrativo della stessa.

2. Ai successivi artt. 6 e 7 vengono indicate le modalità di richiesta e di concessione della predetta autorizzazione.

3. In sede di prima attuazione, il Responsabile Tecnico ed Amministrativo viene individuato nella persona del Prof Antonino Treppiedi.

Art 6

Attività consentite

1. L’utilizzo dell’aula da parte degli Insegnanti che ne abbiano fatta adeguata richiesta, di cui al precedente articolo, è consentito per la realizzazione delle seguenti tipologie di attività:

  1. Rappresentazioni teatrali e relative prove generali;
  2. Spettacoli musicali e relative prove generali;
  3. Proiezioni di filmati, diapositive, immagini commentate;
  4. Incontri didattici
  5. Realizzazione convegni, conferenze, altre riunioni di ogni genere e natura.

2. La fruizione dell’Aula è consentita a condizione che gli Insegnanti interessati facciano adeguata richiesta, da inoltrarsi al Responsabile dell’Aula e previa prenotazione della stessa, secondo le modalità nel seguito disciplinate.

Art 7

Prenotazione Aula per attività didattiche

1.Per la richiesta di autorizzazione alla fruizione dell’Aula e successiva prenotazione della stessa, viene fornito apposito stampato (Allegato B), che conferisce univocità alle richieste formulate. Detto stampato è reso disponibile presso la postazione di Portineria della Sede Centrale e  di ciascuna delle succursali.

2. In considerazione delle diverse dislocazioni delle succursali, sarà cura dell’Insegnante richiedente verificare l’avvenuto inoltro della richiesta al Responsabile dell’Aula, e concordare con lo stesso, anche per le vie brevi, la prenotazione dell’Aula.

3. La richiesta di autorizzazione per la realizzazione delle tipologie di attività individuate ai punti nn. 3 e 4 del precedente articolo, va inoltrata almeno 48 ore prima della realizzazione stessa e comunque concordata per le vie brevi con il Responsabile dell’Aula.

Art 8

Prenotazione Aula per eventi e manifestazioni

1. Per ciò che attiene la effettuazione delle attività individuate ai punti nn. 1 e 2 del precedente articolo 6, al fine di evitare sovrapposizioni e per consentire la predisposizione di un calendario dettagliato, è necessario che le stesse vengano concordate con il Responsabile dell’Aula, almeno 30 giorni prima dell’evento stesso, soprattutto in concomitanza delle principali festività (Natale, Pasqua, etc.), nonché in prossimità  della fine dell’anno scolastico.

Art. 9

Calendario eventi

1. In funzione delle richieste pervenute, il Responsabile dell’Aula avrà cura di formulare un calendario (Allegato C), che tenga conto delle necessità rappresentate, della disponibilità  dell’aula nelle giornate ed agli orari richiesti.

2. Tale calendario sarà affisso all’ingresso dell’aula stessa e non sarà modificabile, se non dallo stesso Responsabile.

3. Eventuali modifiche al calendario dovranno comunque essere concordate con il Responsabile dell’Aula, che dovrà preventivamente verificare la disponibilità degli Insegnati che avevano predisposto altri eventi in calendario

Art. 10

Registro presenze

1. Il Responsabile dell’Aula tiene un apposito registro, che viene tenuto in consegna dello stesso Responsabile, nel quale viene indicato, oltre la data e l’ora della fruizione, anche il numero di utenti che occupano l’Aula, nonché la specifica delle attività che vi si svolgono.

2. Di detto registro viene fornito (Allegato D) apposito schema, di cui si dovrà tenere conto al momento della eventuale richiesta di stampa al fornitore.

3. Prima di accedere all’Aula, l’Insegnate è tenuto a firmare detto registro ed a compilarne le voci richieste

Art. 11

Responsabilità

1. Durante le attività in Aula, gli Insegnanti sono ritenuti pienamente responsabili di tutto quanto avviene all’interno dell’aula stessa e rispondono in prima persona per eventuali guasti e/o danneggiamenti delle attrezzature mobili ed immobili, che si dovessero verificare, anche da parte degli alunni, dovuti ad azioni maldestre e comportamenti scorretti.

2. Al momento dell’avvio delle attività, l’Insegnante formalmente prende in carico le attrezzature dell’Aula. Qualora l’Insegnante, nel momento in cui ne prende carico, dovesse verificare eventuali guasti e/o danneggiamenti di apparecchiature, lo stesso è tenuto a segnalare immediatamente quanto rilevato al Responsabile dell’Aula. 

3. In caso di guasti tecnici, e/o danneggiamenti delle apparecchiature presenti all’interno dell’Aula, sarà cura dell’Insegnate darne tempestiva comunicazione al Responsabile dell’Aula e fornire idoneo verbale riportante la natura e l’entità del danno, che sarà firmato dall’Insegnante stesso e controfirmato dal Responsabile dell’Aula previa verifica di quanto riportato nel verbale. Di detto verbale verrà fornita copia in originale al Responsabile D.S.G.A., che dovrà registrarla agli atti per la corretta tenuta dell’inventario scolastico, anche ai fini dell’eventuale riparazione, e/o sostituzione, e/o fuori uso.

Art. 12

Presenze ammesse

1. Durante l’effettuazione delle prove non è in alcun modo consentita la presenza in Aula di personale esterno alla Scuola.

2. E’ consentita soltanto la presenza di eventuali tecnici e/o maestranze di qualsivoglia natura, che potrà essere assentita soltanto dietro autorizzazione espressa da parte del Responsabile dell’Aula, ed esclusivamente in presenza dello stesso e/o di altro personale all’uopo delegato per la funzione di vigilanza.

3. Il Responsabile dell’Aula potrà, di norma, delegare lo stesso Insegnante che ne abbia fatto richiesta.

Art. 13

Richiesta di assistenza tecnica

1.La necessità di assistenza tecnica da parte del Responsabile dell’Aula (per avvio di proiettore, installazione di microfoni, di apparecchiature audio e video, di impianto luci ecc.) dovrà essere chiaramente specificata al momento della richiesta di prenotazione dell’Aula.

2. Non saranno tenute in considerazione richieste di assistenza tecnica effettuate al momento dell’ingresso in Aula.

3. Il Responsabile dell’Aula Magna si riserva la possibilità di delegare altro personale all’uopo incaricato, in caso di indisponibilità dello stesso Responsabile.

Art. 14

Richiesta di attrezzatura aggiuntiva

1.Anche la richiesta di attrezzatura aggiuntiva rispetto alla dotazione propria dell’Aula (computer, strumenti musicali, etc.), dovrà essere chiaramente specificata e motivata al momento della richiesta di prenotazione dell’aula al fine di consentire al Responsabile la tempestiva predisposizione  delle attrezzature richieste.

Art. 15

Entrata in vigore e rinvii

1.Il presente Regolamento, di cui viene data ampia diffusione tramite Circolare del Dirigente Scolastico, e di cui viene tenuta copia nell’albo della Sede Centrale, entrerà in vigore dal momento della sua pubblicazione presso l’albo stesso.

2. Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento, si rimanda al Regolamento di Istituto.

3. E’ fatto obbligo a tutti gli Insegnanti di attenersi scrupolosamente alle disposizioni in esso contenute. 

ALLEGATO A

 

 

 

DOTAZIONE ATTREZZATURA AULA MAGNA “ROCCO CHINNICI”

 

 

A. Dotazione fissa

1.     Pianoforte verticale;

2.     Impianto per amplificazione audio completo di  microfoni

3.     Lettore DVD;

4.     Schermo per videoproiezione;

 

 

B. Dotazione opzionale nella disponibilità dell’Aula

1.     1 microfono senza filo (tipo gelato) e 4 microfoni wireless;

2.     Video proiettore;

3.     Diaproiettore;

4.     Set fari luci;

5.     Lettore DIV-X;

6.     Computer portatile;

7.     Strumenti musicali. 

 

ALLEGATO B

 

 

RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLA FRUIZIONE DELL’AULA MAGNA “ROCCO CHINNICI”

 

Il sottoscritto ____________________________, Insegnante della Classe ______,

 

CHIEDE

 

di poter fruire dell’Aula Magna “Rocco Chinnici” il giorno ________ dalle ore ____

 

alle ore_______, con n. ______ alunni, per svolgere la seguente attività:

 

____________________________________________________________________.

 

Chiede, inoltre:

 

 

 

         di poter fruire dell’Assistenza tecnica del Responsabile

 

        

 

 

di poter fruire della seguente attrezzatura aggiuntiva rispetto a quella in

 

 

dotazione all’Aula:

 

1.     ___________________________________

 

2.     ___________________________________

 

3.     ___________________________________

 

L’Insegnante

 

 

______________________

 

ALLEGATO C

 

CALENDARIO DI UTILIZZO DELL’AULA MAGNA “ROCCO CHINNICI”

 

 

INSEGNANTE

CLASSE/I

ATTIVITA’

GIORNO

ORA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

allegato 7

 

Laboratorio Scientifico: Norme di comportamento”

 

     È necessario prenotarsi anticipatamente prima dell’utilizzo;

     Può accedere al laboratorio una classe per volta;

     Non si può utilizzare il laboratorio se non in presenza del docente;

     È assolutamente vietato mangiare e bere;

     È necessario lavarsi accuratamente le mani dopo l’esperimento;

     Qualsiasi sostanza di laboratorio, anche se innocua, non deve essere ingerita;

     È vietato utilizzare materiale che l’esperimento non richiede;

     È buona norma evitare di mettere in tasca oggetti di vetro, forbici e strumenti taglienti;

     Durante l’esperimento bisogna continuamente vigilare sull’evoluzione d’esso;

     I residui di lavorazione vanno gettati negli appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti di laboratorio;

     La vetreria e gli strumenti devonossere accuratamente puliti, prima e dopo il loro utilizzo e riposti negli appositi contenitori;

     Prima di utilizzare qualsiasi sostanza, leggere accuratamente le indicazioni che sono riportate sull’etichetta.

 

 

ALLEGATO 8

 

Esami conclusivi del primo ciclo di istruzione

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DISCIPLINARI E TRASVERSALI

 

 

 

 

 

 

 

ESAMEDISTATO

Annoscolastico2013-2014

Certificazionedellecompetenze

 

L’allievo/a…………………………………………………………….............................................................................…………………………

Nato/a     il  ……………………………………….…..……….a……………………….………………...................…….Prov.(…….....….)

tenuto conto del percorso scolastico, ha conseguito le competenze chiave di seguito elencate:

 

IL modelloprendeinconsiderazioneleottocompetenze-chiave perl’apprendimentopermanente  presenti  e individuatenellaRaccomandazionedelParlamentoEuropeoedelConsigliodel18dicembre  2006:

Competenzevalutate

Livello

Valutazione competenze espressa

in decimi

Comunicazionenellalingua madre (italiano)

 

 

Comunicazionenellelinguestraniere (Inglese e Francese/Spagnolo)

 

 

 

 

Competenza matematica e competenze di base  in campo scientifico e tecnologico

 

 

 

Competenze sociali e civiche

 

 

 

Consapevolezza ed espressione culturale

 

 

 

Senso di iniziativa Collaborazione  e partecipazione

 

 

 

Competenza digitale

 

 

 

Imparare a imparare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DESCRIZIONE DEI LIVELLI

Livelligeneralidicompetenza

Livellodicompetenza

Valutazioneespressaindecimi

Competenzautilizzataconsicurapadronanzainautonomia,osservataincontestinumerosiecomplessi

 

4-esperto

dieci

Competenzautilizzataconevidentepadronanzaconapprezzabileautonomia,osservataconfrequenzaetalvoltaincontesticomplessi

3-avanzato

nove

Competenzautilizzataconbuonasicurezzain adeguata autonomia,osservataincontestiricorrentie/ononcomplessi

 

2-intermedio

otto

Competenzautilizzatacon accettabile sicurezzain modesta autonomia,osservataincontestiricorrentie/ononcomplessi

sette

Competenzautilizzataconsufficiente sicurezza ma parziale autonomia,osservataincontestiabbastanzasemplici

 

 

1-iniziale

sei

Competenzadebole,  accompagnata, talvolta,  da richieste di aiuto,incontestisemplici

cinque

 

 

Il piano di studi seguito nel triennio si è caratterizzato in particolare per la partecipazione alle seguenti attività:

ATTIVITA’

1° ANNO

2° ANNO

3° ANNO

PROGETTI POF

(descrivere il progetto)

 

 

 

 

PROGETTI PON

 

(descrivere il progetto)

 

 

 

 

PROGETTI  POR

 

(descrivere il progetto)

 

 

 

 

 

 

 

PROGETTUALITA ’ EUROPEA

(descrivere il progetto)

 

 

 

 

Attività Musicale

(segnare SI NO)

 

 

 

GRUPPO SPORTIVO

(segnare SI NO)

 

 

 

PRIMAVERA DELLA SCIENZA

(segnare SI NO)

 

 

 

 

Consiglioorientativo

Siconsiglia  la frequenza di 

ð         liceo

ð         istituto tecnico

ð         istituto professionale

ð         corso professionale

Indirizzo

 

………………………………………………………………………………….………

 

 

Misilmeri lì, ___________ Giugno 2014

Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Rita La Tona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE D’ESAME

con riferimento alle prove d’esame sostenute, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede d’esame

____________________________

INTEGRA LA CERTIFICAZIONE

 

Predisposta dal consiglio di classe per l’alunn o 

Dichiarando che questi si è particolarmente distinto in :

ƒ       Prova Invalsi

ƒ       Prova di ____________ ______________

ƒ       Colloquio orale

 

 

 

 

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dai docenti, ai giudizi riferiti dal  Consiglio di classe

 

CERTIFICA 

 

che l’alunn o ………………………………………………………………………….  

ha superato  l’Esame  di  Stato  conclusivo  del  primo  ciclo  di  istruzione con

 

  la  valutazione finale di _______________ /10

                             (sei-sette-otto-nove-dieci in lettere)

 

 

Misilmeri lì, ________ Giugno  2014

                                                                                                      Il Presidente  di commissione

 

 

DESCRIZIONE DELLE COMPETENZE

 

Le competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia

Comunicazionenellalinguamadre

È la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione, formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero.

Comunicazionenellelinguestraniere (Inglese e Francese/Spagnolo)

Si basa sulla capacità di comprendere, esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) in una gamma appropriata di contesti sociali e culturali - istruzione e formazione, lavoro, casa e tempo libero - a seconda dei desideri o delle esigenze individuali.

La  comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale.

Competenza matematica e competenze di base  in campo scientifico e tecnologico

Lacompetenzamatematicaè l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche e di presentazione con formule, modelli, costrutti, grafici, carte.

  Lacompetenzaincamposcientificosiriferisceallacapacitàealla disponibilità a usarel’insiemedelleconoscenzeperspiegareilmondochecicircondasapendoidentificareleproblematiche.

Lacompetenzaincamposcientificoetecnologicocomportalacomprensionedeicambiamentideterminatidall’attivitàumanaelaconsapevolezzadellaresponsabilitàdiciascuncittadino.

Competenze sociali e civiche

Includonocompetenzepersonali,interpersonalieinterculturalieriguardanotutteleformedicomportamentocheconsentonoallepersonedipartecipareinmodoefficace  ecostruttivoallavitasocialeelavorativa,inparticolareallavitainsocietàsemprepiùdiversificate,comeanchearisolvereiconflittioveciòsianecessario.Lacompe-tenzacivicadotalepersonedeglistrumentiperpartecipareappienoallavitacivilegrazieallaconoscenzadeiconcettiedel-lestrutturesociopoliticheeall’impegnoaunapartecipazioneattivaedemocratica.

Consapevolezza ed espressione culturale

Riguardalafruizionee  l’espressionecreativadiideemedianteun’ampiavarie-dimezzidicomunicazione,compresilamusica,leartidellospettacolo,leletteratureeleartivisive.

Senso di iniziativa Collaborazione  e partecipazione

Interagireingruppo,comprendendoidiversipuntidivista,valorizzandoleproprieelealtruicapacità,gestendolaconflittualità,contribuendoall’apprendimentocomuneeallarealizzazionedelleattivitàcollettive,nelriconoscimentodeidirittifondamentalideglialtri

Competenza digitale

  È la capacità di saper utilizzare le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro e lo studio, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC.

Imparare a imparare

Èl’abilitàdiperseverarenell’apprendimento,diorganizzareilproprioapprendimentoanchemedianteunagestioneefficacedeltempoedelleinformazioni,siaalivelloindividualecheingruppo.Comprendelaconsapevolezzadelproprioprocessodiapprendimentoedeipropribisogni,l’identificazionedelleopportunitàdisponibilielacapacitàdisuperaregliostacoliperapprendereinmodoefficace.Questacompetenzacomportal’acquisizione,l’elaborazioneel’assimilazionedinuoveconoscenzeeabilitàcomeanchelaricercael’usodelleopportunitàdiorientamento,partendodalleesperienzediapprendimentoedivitaperusareeapplicareconoscenzeeabilitàintuttaunaseriedicontesti:acasa,sullavoro,nell’istruzioneenellaformazione.

 

 

 

ALLEGATO 9

 

CURRICULA DISCIPLINARI (dalle Indicazioni Nazionali)

 

LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO

 

Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.

La finalità del primo ciclo è l’acqui­sizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.

In questa prospettiva ogni scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza.

 

 

Il senso dell’esperienza educativa

 

Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento, sviluppare al meglio le inclinazioni, esprimere le curiosità, riconoscere ed intervenire sulle difficoltà, assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a costruire un proprio progetto di vita. Così la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per acquisire consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare la realizzazione di esperienze significative e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese. Tutta la scuola in genere ha una funzione orientativa in quanto preparazione alle scelte decisive della vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, intende favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità.

La scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se stessi, diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura, trovano stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare, coltivano la fantasia e il pensiero originale, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili schemi di comprensione della realtà, riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte. Favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle, per porsi obiettivi non immediati e perseguirli. Promuove inoltre quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia naturali sia sociali.

Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare quegli atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco, li orienta a sperimentare situazioni di studio e di vita dove sviluppare atteggiamenti positivi ed imparare a collaborare con altri.

Segue con attenzione le diverse condizioni nelle quali si sviluppa ­l’identità di genere, che nella preadolescenza ha la sua stagione cruciale.

Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra coetanei e guida i ragazzi nella comprensione critica dei messaggi provenienti dalla società nelle loro molteplici forme.

Di fronte alla complessa realtà sociale, la scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti non episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo. La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella scuola richiede la messa in atto di un rinnovato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una progettualità comune nel rispetto dei diversi ruoli.

 

 

L’alfabetizzazione culturale di base

 

Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo e all’uso consapevole dei nuovi media.

Si tratta di una alfabetizzazione culturale e sociale che include quella strumentale, da sempre sintetizzata nel “leggere, scrivere e far di conto”, e la potenzia attraverso i linguaggi e i saperi delle varie discipline.

All’alfabetizzazione culturale e sociale concorre in via prioritaria l’educazione plurilingue e interculturale. La lingua materna, la lingua di scolarizzazione e le lingue europee, in quanto lingue dell’educazione, contribuiscono infatti a promuovere i diritti del soggetto al pieno sviluppo della propria identità nel contatto con l’alterità linguistica e culturale. L’educazione plurilingue e interculturale rappresenta una risorsa funzionale alla valorizzazione delle diversità e al successo scolastico di tutti e di ognuno ed è presupposto per l’inclusione sociale e per la partecipazione democratica.

La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo.

La padronanza degli strumenti culturali di base è ancor più importante per bambini che vivono in situazioni di svantaggio: più solide saranno le capacità acquisite nella scuola primaria, maggiori saranno le probabilità di inclusione sociale e culturale attraverso il sistema dell’istruzione.

Nella scuola secondaria di primo grado si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo.

La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico, quello dell’impostazione trasmissiva. Le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione. I problemi complessi richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti attenzione alle zone di confine e di cerniera fra discipline.

Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e un’articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva dell’elaborazione di un sapere sempre meglio integrato e padroneggiato.

Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.

 

 

Cittadinanza e Costituzione

 

È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia.

L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo sviluppo di un’adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile.

Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita, a partire dalla vita quotidiana a scuola e dal personale coinvolgimento in routine consuetudinarie che possono riguardare la pulizia e il buon uso dei luoghi, la cura del giardino o del cortile, la custodia dei sussidi, la documentazione, le prime forme di partecipazione alle decisioni comuni, le piccole riparazioni, l’organizzazione del lavoro comune, ecc.

Accanto ai valori e alle competenze inerenti la cittadinanza, la scuola del primo ciclo include nel proprio curricolo la prima conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana. Gli allievi imparano così a riconoscere e a rispettare i valori sanciti e tutelati nella Costituzione, in particolare i diritti inviolabili di ogni essere umano (articolo 2), il riconoscimento della pari dignità sociale (articolo 3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società (articolo 4), la libertà di religione (articolo 8), le varie forme di libertà (articoli 13-21). Imparano altresì l’importanza delle procedure nell’esercizio della cittadinanza e la distinzione tra diversi compiti, ruoli e poteri. Questo favorisce una prima conoscenza di come sono organizzate la nostra società (articoli 35-54) e le nostre istituzioni politiche (articoli 55-96). Al tempo stesso contribuisce a dare un valore più largo e consapevole alla partecipazione alla vita della scuola intesa come comunità che funziona sulla base di regole condivise.

Parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza è il diritto alla parola (articolo 21) il cui esercizio dovrà essere prioritariamente tutelato ed incoraggiato in ogni contesto scolastico e in ciascun alunno, avendo particolare attenzione a sviluppare le regole di una conversazione corretta. È attraverso la parola e il dialogo tra interlocutori che si rispettano reciprocamente, infatti, che si costruiscono significati condivisi e si opera per sanare le divergenze, per acquisire punti di vista nuovi, per negoziare e dare un senso positivo alle differenze così come per prevenire e regolare i conflitti.

La lingua italiana costituisce il primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi. La lingua scritta, in particolare, rappresenta un mezzo decisivo per l’esplorazione del mondo, l’organizzazione del pensiero e per la riflessione sull’esperienza e il sapere dell’umanità.

È responsabilità di tutti i docenti garantire la padronanza della lingua italiana, valorizzando al contempo gli idiomi nativi e le lingue comunitarie. Così intesa, la scuola diventa luogo privilegiato di apprendimento e di confronto libero e pluralistico.

 

 

L’ambiente di apprendimento

 

Una buona scuola primaria e secondaria di primo grado si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni.

A tal fine è possibile indicare, nel rispetto dell’autonomia delle scuole e della libertà di insegnamento, alcuni principi metodologici che contraddistinguono un’efficace azione formativa senza pretesa di esaustività.

L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie, la produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la motricità.

Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.

Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. Nel processo di apprendimento l’alunno porta una grande ricchezza di esperienze e conoscenze acquisite fuori dalla scuola e attraverso i diversi media oggi disponibili a tutti, mette in gioco aspettative ed emozioni, si presenta con una dotazione di informazioni, abilità, modalità di apprendere che l’azione didattica dovrà opportunamente richiamare, esplorare, problematizzare. In questo modo l’allievo riesce a dare senso a quello che va imparando.

Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze. Le classi sono oggi caratterizzate da molteplici diversità, legate alle differenze nei modi e nei livelli di apprendimento, alle specifiche inclinazioni e ai personali interessi, a particolari stati emotivi e affettivi. La scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi. Particolare attenzione va rivolta agli alunni con cittadinanza non italiana i quali, ai fini di una piena integrazione, devono acquisire sia un adeguato livello di uso e controllo della lingua italiana per comunicare e avviare i processi di apprendimento, sia una sempre più sicura padronanza linguistica e culturale per proseguire nel proprio itinerario di istruzione. Tra loro vi sono alunni giunti da poco in Italia (immigrati “di prima generazione”) e alunni nati in Italia (immigrati “di seconda generazione”). Questi alunni richiedono interventi differenziati che non devono investire il solo insegnamento della lingua italiana ma la progettazione didattica complessiva della scuola e quindi dei docenti di tutte le discipline. L’inte­grazione degli alunni con disabilità nelle scuole comuni, inoltre, anche se è da tempo un fatto culturalmente e normativamente acquisito e consolidato, richiede un’effettiva progettualità, utilizzando le forme di flessibilità previste dall’autonomia e le opportunità offerte dalle tecnologie.

Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze. In questa prospettiva, la problematizzazione svolge una funzione insostituibile: sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste d’indagine, a cercare soluzioni originali.

Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Imparare non è solo un processo individuale. La dimensione sociale dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. In tal senso, molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essere introdotte (dall’aiuto reciproco all’apprendimento cooperativo, all’apprendi­mento tra pari), sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e di età diverse. A questo scopo risulta molto efficace l’utilizzo delle nuove tecnologie che permettono agli alunni di operare insieme per costruire nuove conoscenze, ad esempio attraverso ricerche sul web e per corrispondere con coetanei anche di altri paesi.

Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad apprendere”. Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prendere atto degli errori commessi, ma anche comprendere le ragioni di un insuccesso, conoscere i propri punti di forza, sono tutte competenze necessarie a rendere l’alunno consapevole del proprio stile di apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio. Occorre che l’alunno sia attivamente impegnato nella costruzione del suo sapere e di un suo metodo di studio, sia sollecitato a riflettere su come e quanto impara, sia incoraggiato a esplicitare i suoi modi di comprendere e a comunicare ad altri i traguardi raggiunti. Ogni alunno va posto nelle condizioni di capire il compito assegnato e i traguardi da raggiungere, riconoscere le difficoltà e stimare le proprie abilità, imparando così a riflettere sui propri risultati, valutare i progressi compiuti, riconoscere i limiti e le sfide da affrontare, rendersi conto degli esiti delle proprie azioni e trarne considerazioni per migliorare.

Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e può essere attivata sia nei diversi spazi e occasioni interni alla scuola sia valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento.

 

Traguardi e obiettivi al termine del terzo anno

Italiano

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

Ascolto e parlato

        Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente.

        Intervenire in una conversazione o in una discussione, di classe o di gruppo, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni di parola e fornendo un positivo contributo personale.

        Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare strategie funzionali a comprendere durante l’ascolto.

        Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: durante l’ascolto (presa di appunti, parole-chiave, brevi frasi riassuntive, segni convenzionali) e dopo l’ascolto (rielaborazione degli appunti, esplicitazione delle parole chiave, ecc.).

        Riconoscere, all’ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico.

        Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo, ordinandole in base a un criterio logico-cronologico, esplicitandole in modo chiaro ed esauriente e usando un registro adeguato all’argomento e alla situazione.

        Descrivere oggetti, luoghi, persone e personaggi, esporre procedure selezionando le informazioni significative in base allo scopo e usando un lessico adeguato all’argomento e alla situazione.

        Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentandolo in modo chiaro: esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato all’argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico, precisare le fonti e servirsi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici).

        Argomentare la propria tesi su un tema affrontato nello studio e nel dialogo in classe con dati pertinenti e motivazioni valide.

 

Lettura

        Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti raggruppando le parole legate dal significato e usando pause e intonazioni per seguire lo sviluppo del testo e permettere a chi ascolta di capire.

        Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza applicando tecniche di supporto alla comprensione (sottolineature, note a margine, appunti) e mettendo in atto strategie differenziate (lettura selettiva, orientativa, analitica).

        Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita quotidiana.

        Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espositivi, per documentarsi su un argomento specifico o per realizzare scopi pratici.

        Ricavare informazioni sfruttando le varie parti di un manuale di studio: indice, capitoli, titoli, sommari, testi, riquadri, immagini, didascalie, apparati grafici.

        Confrontare, su uno stesso argomento, informazioni ricavabili da più fonti, selezionando quelle ritenute più significative ed affidabili. Riformulare in modo sintetico le informazioni selezionate e riorganizzarle in modo personale (liste di argomenti, riassunti schematici, mappe, tabelle).

        Comprendere testi descrittivi, individuando gli elementi della descrizione, la loro collocazione nello spazio e il punto di vista dell’osservatore.

        Leggere semplici testi argomentativi eindividuare tesi centrale e argomenti a sostegno, valutandone la pertinenza e la validità.

        Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, commedie) individuando tema principale e intenzioni comunicative dell’autore; personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e temporale; genere di appartenenza. Formulare in collaborazione con i compagni ipotesi interpretative fondate sul testo.

 

Scrittura

        Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo a partire dall’analisi del compito di scrittura: servirsi di strumenti per l’organizzazione delle idee (ad es. mappe, scalette); utilizzare strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva; rispettare le convenzioni grafiche.

        Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.

        Scrivere testi di forma diversa (ad es. istruzioni per l’uso, lettere private e pubbliche, diari personali e di bordo, dialoghi, articoli di cronaca, recensioni, commenti, argomentazioni) sulla base di modelli sperimentati, adeguandoli a situazione, argomento, scopo, destinatario, e selezionando il registro più adeguato.

                    Utilizzare nei propri testi, sotto forma di citazione esplicita e/o di parafrasi, parti di testi prodotti da altri e tratti da fonti diverse.

        Scrivere sintesi, anche sotto forma di schemi, di testi ascoltati o letti in vista di scopi specifici.

        Utilizzare la videoscrittura per i propri testi, curandone l’impaginazione; scrivere testi digitali (ad es. e-mail, post di blog, presentazioni), anche come supporto all’esposizione orale.

        Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi (ad es. giochi linguistici, riscritture di testi narrativi con cambiamento del punto di vista); scrivere o inventare testi teatrali, per un’eventuale messa in scena.

 

Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

        Ampliare, sulla base delle esperienze scolastiche ed extrascolastiche, delle letture e di attività specifiche, il proprio patrimonio lessicale, così da comprendere e usare le parole dell’intero vocabolario di base, anche in accezioni diverse.

        Comprendere e usare parole in senso figurato.

        Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici di base afferenti alle diverse discipline e anche ad ambiti di interesse personale.

        Realizzare scelte lessicali adeguate in base alla situazione comunicativa, agli interlocutori e al tipo di testo.

        Utilizzare la propria conoscenza delle relazioni di significato fra le parole e dei meccanismi di formazione delle parole per comprendere parole non note all’interno di un testo.

        Utilizzare dizionari di vario tipo; rintracciare all’interno di una voce di dizionario le informazioni utili per risolvere problemi o dubbi linguistici.

 

 Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

        Riconoscere ed esemplificare casi di variabilità della lingua.

        Stabilire relazioni tra situazioni di comunicazione, interlocutori e registri linguistici; tra campi di discorso, forme di testo, lessico specialistico.

        Riconoscere le caratteristiche e le strutture dei principali tipi testuali (narrativi, descrittivi, regolativi, espositivi, argomentativi).

        Riconoscere le principali relazioni fra significati delle parole (sinonimia, opposizione, inclusione); conoscere l’organizzazione del lessico in campi semantici e famiglie lessicali.

        Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole: derivazione, composizione.

        Riconoscere l’organizzazione logico-sintattica della frase semplice.

        Riconoscere la struttura e la gerarchia logico-sintattica della frase complessa almeno a un primo grado di subordinazione.

        Riconoscere in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, e i loro tratti grammaticali.

        Riconoscere i connettivi sintattici e testuali, i segni interpuntivi e la loro funzione specifica.

        Riflettere sui propri errori tipici, segnalati dall’insegnante, allo scopo di imparare ad autocorreggerli nella produzione scritta.

 

Lingua inglese e seconda lingua comunitaria

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

Ascolto (comprensione orale)

        Comprendere i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e che si parli di argomenti familiari, inerenti alla scuola, al tempo libero, ecc.

        Individuare l’informazione principale di programmi radiofonici o televisivi su avvenimenti di attualità o su argomenti che riguardano i propri interessi, a condizione che il discorso sia articolato in modo chiaro.

        Individuare, ascoltando, termini e informazioni attinenti a contenuti di studio di altre discipline.

 

Parlato (produzione e interazione orale)

        Descrivere o presentare persone, condizioni di vita o di studio, compiti quotidiani; indicare che cosa piace o non piace; esprimere un’opinione e motivarla con espressioni e frasi connesse in modo semplice.

        Interagire con uno o più interlocutori, comprendere i punti chiave di una conversazione ed esporre le proprie idee in modo chiaro e comprensibile.

        Gestire conversazioni di routine, facendo domande e scambiando idee e informazioni in situazioni quotidiane prevedibili.

 

Lettura (comprensione scritta)

        Leggere e individuare informazioni esplicite in brevi testi di uso quotidiano e in lettere personali.

        Leggere globalmente testi relativamente lunghi per trovare informazioni specifiche relative ai propri interessi e a contenuti di studio di altre discipline.

        Leggere testi riguardanti istruzioni per l’uso di un oggetto, per lo svolgimento di giochi, per attività collaborative.

        Leggere brevi storie, semplici biografie e testi narrativi più ampi in edizioni graduate.

 

Scrittura (Produzione scritta)

        Produrre risposte a questionari e formulare domande su testi.

        Raccontare per iscritto esperienze, esprimendo sensazioni e opinioni con frasi semplici.

        Scrivere brevi lettere personali adeguate al destinatario e brevi resoconti che si avvalgano di lessico sostanzialmente appropriato e di sintassi elementare.

 

Riflessione sulla lingua e sull’apprendimento

        Rilevare semplici regolarità e differenze nella forma di testi scritti di uso comune.

        Confrontare parole e strutture relative a codici verbali diversi.

        Rilevare semplici analogie o differenze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.

        Riconoscere come si apprende e che cosa ostacola il proprio apprendimento.

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado per la seconda lingua comunitaria

 

Ascolto (comprensione orale)

        Comprendere istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano se pronunciate chiaramente e identificare il tema generale di brevi messaggi orali in cui si parla di argomenti conosciuti.

        Comprendere brevi testi multimediali identificandone parole chiave e il senso generale.

 

Parlato (produzione e interazione orale)

        Descrivere persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi già incontrate ascoltando o leggendo.

        Riferire semplici informazioni afferenti alla sfera personale, integrando il significato di ciò che si dice con mimica e gesti.

        Interagire in modo comprensibile con un compagno o un adulto con cui si ha familiarità, utilizzando espressioni e frasi adatte alla situazione.

 

Lettura (comprensione scritta)

        Comprendere testi semplici di contenuto familiare e di tipo concreto e trovare informazioni specifiche in materiali di uso corrente.

 

Scrittura (produzione scritta)

        Scrivere testi brevi e semplici per raccontare le proprie esperienze, per fare gli auguri, per ringraziare o per invitare qualcuno, anche con errori formali che non compromettano però la comprensibilità del messaggio.

 

Riflessione sulla lingua e sull’apprendimento

        Osservare le parole nei contesti d’uso e rilevare le eventuali variazioni di significato.

        Osservare la struttura delle frasi e mettere in relazione costrutti e intenzioni comunicative.

        Confrontare parole e strutture relative a codici verbali diversi.

        Riconoscere i propri errori e i propri modi di apprendere le lingue.

 

 

Storia

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

Uso delle fonti

        Conoscere alcune procedure e tecniche di lavoro nei siti archeologici, nelle biblioteche e negli archivi.

        Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, digitali, ecc.) per produrre conoscenze su temi definiti.

 

Organizzazione delle informazioni

        Selezionare e organizzare le informazioni con mappe, schemi, tabelle, grafici e risorse digitali.

        Costruire grafici e mappe spazio-temporali, per organizzare le conoscenze studiate.

        Collocare la storia locale in relazione con la storia italiana, europea, mondiale.

        Formulare e verificare ipotesi sulla base delle informazioni prodotte e delle conoscenze elaborate.

 

Strumenti concettuali

        Comprendere aspetti e strutture dei processi storici italiani, europei e mondiali.

        Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati.

        Usare le conoscenze apprese per comprendere problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.

 

Produzione scritta e orale

        Produrre testi, utilizzando conoscenze selezionate da fonti di informazione diverse, manualistiche e non, cartacee e digitali

        Argomentare su conoscenze e concetti appresi usando il linguaggio specifico della disciplina.

 

Geografia

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

Orientamento

        Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande scala in base ai punti cardinali (anche con l’utilizzo della bussola) e a punti di riferimento fissi.

        Orientarsi nelle realtà territoriali lontane, anche attraverso l’utilizzo dei programmi multimediali di visualizzazione dall’alto.

        

Linguaggio della geo-graficità

        Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella topografica al planisfero), utilizzando scale di riduzione, coordinate geografiche e simbologia.

        Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici, immagini, ecc.) e innovativi (telerilevamento e cartografia computerizzata) per comprendere e comunicare fatti e fenomeni territoriali.

 

Paesaggio

-       Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi italiani, europei e mondiali, anche in relazione alla loro evoluzione nel tempo.

-       Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio naturale e culturale e progettare azioni di valorizzazione.

 

Regione e sistema territoriale

-       Consolidare il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo all’Italia, all’Europa e agli altri continenti.

-       Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici di portata nazionale, europea e mondiale.

-       Utilizzare modelli interpretativi di assetti territoriali dei principali Paesi europei e degli altri continenti, anche in relazione alla loro evoluzione storico-politico-economica.

 

 

Matematica

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

Numeri

        Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti (numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali), quando possibile a mente oppure utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli di calcolo e valutando quale strumento può essere più opportuno.

        Dare stime approssimate per il risultato di una operazione e controllare la plausibilità di un calcolo.

        Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta.

        Utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e per la tecnica.

        Utilizzare il concetto di rapporto fra numeri o misure ed esprimerlo sia nella forma decimale, sia mediante frazione.

        Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per denotare uno stesso numero razionale in diversi modi, essendo consapevoli di vantaggi e svantaggi delle diverse rappresentazioni.

        Comprendere il significato di percentuale e saperla calcolare utilizzando strategie diverse.

        Interpretare una variazione percentuale di una quantità data come una moltiplicazione per un numero decimale.

        Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e divisori comuni a più numeri.

        Comprendere il significato e l’utilità del multiplo comune più piccolo e del divisore comune più grande, in matematica e in situazioni concrete.

        In casi semplici scomporre numeri naturali in fattori primi e conoscere l’utilità di tale scomposizione per diversi fini.

        Utilizzare la notazione usuale per le potenze con esponente intero positivo, consapevoli del significato, e le proprietà delle potenze per semplificare calcoli e notazioni.

        Conoscere la radice quadrata come operatore inverso dell’elevamento al quadrato.

        Dare stime della radice quadrata utilizzando solo la moltiplicazione.

        Sapere che non si può trovare una frazione o un numero decimale che elevato al quadrato dà 2, o altri numeri interi.

        Utilizzare la proprietà associativa e distributiva per raggruppare e semplificare, anche mentalmente, le operazioni.

        Descrivere con un’espressione numerica la sequenza di operazioni che fornisce la soluzione di un problema.

        Eseguire semplici espressioni di calcolo con i numeri conosciuti, essendo consapevoli del significato delle parentesi e delle convenzioni sulla precedenza delle operazioni.

        Esprimere misure utilizzando anche le potenze del 10 e le cifre significative.

 

Spazio e figure

        Riprodurre figure e disegni geometrici, utilizzando in modo appropriato e con accuratezza opportuni strumenti (riga, squadra, compasso, goniometro, software di geometria).

        Rappresentare punti, segmenti e figure sul piano cartesiano.

        Conoscere definizioni e proprietà (angoli, assi di simmetria, diagonali, …) delle principali figure piane (triangoli, quadrilateri, poligoni regolari, cerchio).

        Descrivere figure complesse e costruzioni geometriche al fine di comunicarle ad altri.

        Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione e codificazione fatta da altri.

        Riconoscere figure piane simili in vari contesti e riprodurre in scala una figura assegnata.

        Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e in situazioni concrete.

        Determinare l’area di semplici figure scomponendole in figure elementari, ad esempio triangoli, o utilizzando le più comuni formule.

        Stimare per difetto e per eccesso l’area di una figura delimitata anche da linee curve.

        Conoscere il numero π, e alcuni modi per approssimarlo.

        Calcolare l’area del cerchio e la lunghezza della circonferenza, conoscendo il raggio, e viceversa.

        Conoscere e utilizzare le principali trasformazioni geometriche e i loro invarianti.

        Rappresentare oggetti e figure tridimensionali in vario modo tramite disegni sul piano.

        Visualizzare oggetti tridimensionali a partire da rappresentazioni bidimensionali.

        Calcolare l’area e il volume delle figure solide più comuni e darne stime di oggetti della vita quotidiana.

        Risolvere problemi utilizzando le proprietà geometriche delle figure.

 

Relazioni e funzioni

        Interpretare, costruire e trasformare formule che contengono lettere per esprimere in forma generale relazioni e proprietà.

        Esprimere la relazione di proporzionalità con un’uguaglianza di frazioni e viceversa.

        Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni empiriche o ricavate da tabelle, e per conoscere in particolare le funzioni del tipo y=ax, y=a/x, y=ax2, y=2n e i loro grafici e collegare le prime due al concetto di proporzionalità.

        Esplorare e risolvere problemi utilizzando equazioni di primo grado.

 

Dati e previsioni

        Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico. In situazioni significative, confrontare dati al fine di prendere decisioni, utilizzando le distribuzioni delle frequenze e delle frequenze relative. Scegliere ed utilizzare valori medi (moda, mediana, media aritmetica) adeguati alla tipologia ed alle caratteristiche dei dati a disposizione. Saper valutare la variabilità di un insieme di dati determinandone, ad esempio, il campo di variazione.

        In semplici situazioni aleatorie, individuare gli eventi elementari, assegnare a essi una probabilità, calcolare la probabilità di qualche evento, scomponendolo in eventi elementari disgiunti.

        Riconoscere coppie di eventi complementari, incompatibili, indipendenti.

 

Scienze

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

Fisica e chimica

-       Utilizzare i concetti fisici fondamentali quali: pressione, volume, velocità, peso, peso specifico, forza, temperatura, calore, carica elettrica, ecc., in varie situazioni di esperienza; in alcuni casi raccogliere dati su variabili rilevanti di differenti fenomeni, trovarne relazioni quantitative ed esprimerle con rappresentazioni formali di tipo diverso. Realizzare esperienze quali ad esempio: piano inclinato, galleggiamento, vasi comunicanti, riscaldamento dell’acqua, fusione del ghiaccio, costruzione di un circuito pila-interruttore-lampadina.

-       Costruire e utilizzare correttamente il concetto di energia come quantità che si conserva; individuare la sua dipendenza da altre variabili; riconoscere l’inevitabile produzione di calore nelle catene energetiche reali. Realizzare esperienze quali ad esempio: mulino ad acqua, dinamo, elica rotante sul termosifone, riscaldamento dell’acqua con il frullatore.

-       Padroneggiare concetti di trasformazione chimica; sperimentare reazioni (non pericolose) anche con prodotti chimici di uso domestico e interpretarle sulla base di modelli semplici di struttura della materia; osservare e descrivere lo svolgersi delle reazioni e i prodotti ottenuti. Realizzare esperienze quali ad esempio: soluzioni in acqua, combustione di una candela, bicarbonato di sodio + aceto.

 

Astronomia e Scienze della Terra

-       Osservare, modellizzare e interpretare i più evidenti fenomeni celesti attraverso l’osservazione del cielo notturno e diurno, utilizzando anche planetari o simulazioni al computer. Ricostruire i movimenti della Terra da cui dipendono il dì e la notte e l’alternarsi delle stagioni. Costruire modelli tridimensionali anche in connessione con l’evoluzione storica dell’astronomia.

-       Spiegare, anche per mezzo di simulazioni, i meccanismi delle eclissi di sole e di luna. Realizzare esperienze quali ad esempio: costruzione di una meridiana, registrazione della traiettoria del sole e della sua altezza a mezzogiorno durante l’arco dell’anno.

-       Riconoscere, con ricerche sul campo ed esperienze concrete, i principali tipi di rocce ed i processi geologici da cui hanno avuto origine.

-       Conoscere la struttura della Terra e i suoi movimenti interni (tettonica a placche); individuare i rischi sismici, vulcanici e idrogeologici della propria regione per pianificare eventuali attività di prevenzione. Realizzare esperienze quali ad esempio la raccolta e i saggi di rocce diverse.

 

Biologia

-       Riconoscere le somiglianze e le differenze del funzionamento delle diverse specie di viventi.

-       Comprendere il senso delle grandi classificazioni, riconoscere nei fossili indizi per ricostruire nel tempo le trasformazioni dell’ambiente fisico, la successione e l’evoluzione delle specie. Realizzare esperienze quali ad esempio: in coltivazioni e allevamenti, osservare della variabilità in individui della stessa specie.

-       Sviluppare progressivamente la capacità di spiegare il funzionamento macroscopico dei viventi con un modello cellulare (collegando per esempio: la respirazione con la respirazione cellulare, l’alimentazione con il metabolismo cellulare, la crescita e lo sviluppo con la duplicazione delle cellule, la crescita delle piante con la fotosintesi). Realizzare esperienze quali ad esempio: dissezione di una pianta, modellizzazione di una cellula, osservazione di cellule vegetali al microscopio, coltivazione di muffe e microorganismi.

-       Conoscere le basi biologiche della trasmissione dei caratteri ereditari acquisendo le prime elementari nozioni di genetica.

-       Acquisire corrette informazioni sullo sviluppo puberale e la sessualità; sviluppare la cura e il controllo della propria salute attraverso una corretta alimentazione; evitare consapevolmente i danni prodotti dal fumo e dalle droghe.

-       Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente sostenibili. Rispettare e preservare la biodiversità nei sistemi ambientali. Realizzare esperienze quali ad esempio: costruzione di nidi per uccelli selvatici, adozione di uno stagno o di un bosco.

 

Musica

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

        Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali e strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche.

        Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici.

        Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale.

        Conoscere, descrivere e interpretare in modo critico opere d’arte musicali e progettare/realizzare eventi sonori che integrino altre forme artistiche, quali danza, teatro, arti visive e multimediali.

        Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura.

        Orientare la costruzione della propria identità musicale, ampliarne l’orizzonte valorizzando le proprie esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal contesto.

        Accedere alle risorse musicali presenti in rete e utilizzare software specifici per elaborazioni sonore e musicali.

 

Arte e immagine

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della scuola secondaria di primo grado

 

Esprimersi e comunicare

        Ideare e progettare elaborati ricercando soluzioni creative originali, ispirate anche dallo studio dell’arte e della comunicazione visiva.

        Utilizzare consapevolmente gli strumenti, le tecniche figurative (grafiche, pittoriche e plastiche) e le regole della rappresentazione visiva per una produzione creativa che rispecchi le preferenze e lo stile espressivo personale.

        Rielaborare creativamente materiali di uso comune, immagini fotografiche, scritte, elementi iconici e visivi per produrre nuove immagini.

        Scegliere le tecniche e i linguaggi più adeguati per realizzare prodotti visivi seguendo una precisa finalità operativa o comunicativa, anche integrando più codici e facendo riferimento ad altre discipline.

 

Osservare e leggere le immagini

        Utilizzare diverse tecniche osservative per descrivere, con un linguaggio verbale appropriato, gli elementi formali ed estetici di un contesto reale.

        Leggere e interpretare un’immagine o un’opera d’arte utilizzando gradi progressivi di approfondimento dell’analisi del testo per comprenderne il significato e cogliere le scelte creative e stilistiche dell’autore.

        Riconoscere i codici e le regole compositive presenti nelle opere d’arte e nelle immagini della comunicazione multimediale per individuarne la funzione simbolica, espressiva e comunicativa nei diversi ambiti di appartenenza (arte, pubblicità, informazione, spettacolo).

 

Comprendere e apprezzare le opere d’arte

        Leggere e commentare criticamente un’opera d’arte mettendola in relazione con gli elementi essenziali del contesto storico e culturale a cui appartiene.

        Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione artistica dei principali periodi storici del passato e dell’arte moderna e contemporanea, anche appartenenti a contesti culturali diversi dal proprio.

        Conoscere le tipologie del patrimonio ambientale, storico-artistico e museale del territorio sapendone leggere i significati e i valori estetici, storici e sociali.

        Ipotizzare strategie di intervento per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali.

 

 

SCIENZE MOTORIE

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo

        Saper utilizzare e trasferire le abilità per la realizzazione dei gesti tecnici dei vari sport.

        Saper utilizzare l’esperienza motoria acquisita per risolvere situazioni nuove o inusuali.

        Utilizzare e correlare le variabili spazio-temporali funzionali alla realizzazione del gesto tecnico in ogni situazione sportiva.

        Sapersi orientare nell’ambiente naturale e artificiale anche attraverso ausili specifici (mappe, bussole).

 

Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva

        Conoscere e applicare semplici tecniche di espressione corporea per rappresentare idee, stati d’animo e storie mediante gestualità e posture svolte in forma individuale, a coppie, in gruppo.

        Saper decodificare i gesti di compagni e avversari in situazione di gioco e di sport.

        Saper decodificare i gesti arbitrali in relazione all’applicazione del regolamento di gioco.

 

Il gioco, lo sport, le regole e il fair play

        Padroneggiare le capacità coordinative adattandole alle situazioni richieste dal gioco in forma originale e creativa, proponendo anche varianti.

        Sa realizzare strategie di gioco, mette in atto comportamenti collaborativi e partecipa in forma propositiva alle scelte della squadra.

        Conoscere e applicare correttamente il regolamento tecnico degli sport praticati assumendo anche il ruolo di arbitro o di giudice.

        Saper gestire in modo consapevole le situazioni competitive, in gara e non, con autocontrollo e rispetto per l’altro, sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta.

 

Salute e benessere, prevenzione e sicurezza

        Essere in grado di conoscere i cambiamenti morfologici caratteristici dell’età ed applicarsi a seguire un piano di lavoro consigliato in vista del miglioramento delle prestazioni.

        Essere in grado di distribuire lo sforzo in relazione al tipo di attività richiesta e di applicare tecniche di controllo respiratorio e di rilassamento muscolare a conclusione del lavoro.

        Saper disporre, utilizzare e riporre correttamente gli attrezzi salvaguardando la propria e l’altrui sicurezza.

        Saper adottare comportamenti appropriati per la sicurezza propria e dei compagni anche rispetto a possibili situazioni di pericolo.

        Praticare attività di movimento per migliorare la propria efficienza fisica riconoscendone i benefici.

        Conoscere ed essere consapevoli degli effetti nocivi legati all’assunzione di integratori, di sostanze illecite o che inducono dipendenza (doping, droghe, alcool).

 

Tecnologia

 

 

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

 

Vedere, osservare e sperimentare

        Eseguire misurazioni e rilievi grafici o fotografici sull’ambiente scolastico o sulla propria abitazione.

        Leggere e interpretare semplici disegni tecnici ricavandone informazioni qualitative e quantitative.

        Impiegare gli strumenti e le regole del disegno tecnico nella rappresentazione di oggetti o processi.

        Effettuare prove e semplici indagini sulle proprietà fisiche, chimiche, meccaniche e tecnologiche di vari materiali.

        Accostarsi a nuove applicazioni informatiche esplorandone le funzioni e le potenzialità.

 

Prevedere, immaginare e progettare

         Effettuare stime di grandezze fisiche riferite a materiali e oggetti dell’ambiente scolastico.

         Valutare le conseguenze di scelte e decisioni relative a situazioni problematiche.

         Immaginare modifiche di oggetti e prodotti di uso quotidiano in relazione a nuovi bisogni o necessità.

         Pianificare le diverse fasi per la realizzazione di un oggetto impiegando materiali di uso quotidiano.

         Progettare una gita d’istruzione o la visita a una mostra usando internet per reperire e selezionare le informazioni utili.

 

Intervenire, trasformare e produrre

        Smontare e rimontare semplici oggetti, apparecchiature elettroniche o altri dispositivi comuni.

        Utilizzare semplici procedure per eseguire prove sperimentali nei vari settori della tecnologia (ad esempio: preparazione e cottura degli alimenti).

        Rilevare e disegnare la propria abitazione o altri luoghi anche avvalendosi di software specifici.

        Eseguire interventi di riparazione e manutenzione sugli oggetti dell’arredo scolastico o casalingo.

        Costruire oggetti con materiali facilmente reperibili a partire da esigenze e bisogni concreti.

        Programmare ambienti informatici e elaborare semplici istruzioni per controllare il comportamento di un robot.

 

 

 

PIANO PER L’INCLUSIONE E IL SUCCESSO FORMATIVO

 

FUNZIONE STRUMENTALE AREA 2: P rof.ssa Schimmenti Giusta

 

 

 

 

 

 

 

 

Premessa

 

La scuola media “C. Guastella” si è sempre dedicata con particolare attenzione e spiccata sensibilità ai problemi legati all'integrazione scolastica degli alunni che presentano difficoltà nell'apprendimento.  A partire dalla legge n. 517/77, che ha introdotto significative iniziative finalizzate a realizzare concreti interventi individualizzati e forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni portatori di handicap, fino ad arrivare ad oggi, con il D.M. 27/12/13 e la C. M del 6 marzo 2013, vediamo che il concetto stesso di “integrazione” è andato evolvendosi. Oggi,  la parola che permette di spostare il focus di analisi ed intervento dalla persona al contesto, per individuare gli ostacoli e lavorare per la loro rimozione è “Inclusione”.

Dalla normativa Miur degli ultimi anni emerge, in buona sostanza, la necessità di un rapporto di corresponsabilità tra scuola, famiglia, strutture socio-sanitarie per una progettazione educativa che favorisca la rimozione degli ostacoli al diritto allo studio delle fasce più deboli della popolazione scolastica.

La nostra scuola, con il “Piano di lavoro per l’Inclusione ed il Successo formativo”,  intende dunque raggiungere il fine di favorire la cultura dell’inclusione e realizzare percorsi educativi e didattici rispondenti alle effettive necessità formative, nel rispetto delle loro caratteristiche peculiari, degli alunni disabili, stranieri o in situazione di disagio/svantaggio.

Compito della Funzione strumentale sarà, pertanto, quello di creare una rete di rapporti funzionali a tale scopo, utilizzando tutte le varie risorse disponibili in ambito scolastico e territoriale.

 

Finalità

      Definire nella nostra scuola pratiche condivise in tema di inclusione/integrazione e accoglienza.

      Facilitare l’ingresso degli alunni disabili, in situazione di disagio/svantaggio e stranieri nel nostro Istituto.

      Favorire il benessere degli alunni a scuola mediante la “costruzione” di un clima positivo, soprattutto nella fase iniziale di accoglienza e rimuovere gli ostacoli alla piena inclusione.

      Entrare in relazione con le famiglie.

      Coinvolgere, mediante azioni condivise, soggetti con competenze e specificità diverse: insegnanti, personale ata, famiglie, equipe medica, esperti esterni.

 

Destinatari

      Gli alunni della scuola, con attività e proposte differenziate per classe ed esigenze (rilevate nel periodo di accoglienza dell’anno scolastico).

      I docenti e le famiglie degli alunni.

      Alunni con disabilità certificata (legge 104/92)

      Alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (legge 170/10)

      Alunni in situazioni di svantaggio/disagio

      Alunni non italofoni

 

Obiettivi

 

  • Promuovere la cultura dell’accoglienza mettendo la persona al centro dell’azione didattica, valorizzando le caratteristiche personali di ogni alunno, cercando di conoscerlo sia dal punto di visto cognitivo che socio-affettivo.
  • Prevenire il disagio minorile.
  • Fornire un sostegno al processo di formazione dell’identità.
  • Individuare precocemente situazioni problematiche
  • Favorire la crescita di una rete di collaborazione tra tutti gli operatori che si occupano di inclusione/integrazione scolastica e sociale: scuola, famiglia, NPI, Servizi sociali, agenzie educative extrascolastiche.
  • Conoscere le caratteristiche e le esigenze degli alunni in relazione alla disabilità e ai bisogni educativi speciali.
  • Promuovere la costruzione di percorsi/processi efficaci per l’inclusione.
  • Coordinare il Gruppo di Lavoro Area 2 “Inclusione e Successo formativo”.
  • Partecipare e condividere i processi di Lavoro  dell’area 1 e delle Commissioni di lavoro Continuità, Orientamento, formazione classi ecc.
  • Fornire supporto ai nuovi docenti dell’area del sostegno e a tutti gli insegnanti per le problematiche relative alla disabilità, a situazioni di difficoltà/disagio e all’inserimento scolastico e sociale degli alunni stranieri.
  • Promuovere la partecipazione a progetti miranti a favorire una migliore integrazione tra gli alunni italiani e stranieri e le loro rispettive famiglie.
  • Promuovere l’utilizzo di procedure comuni e modelli condivisi di progettazione e/o documentazione del lavoro.
  • Promuovere l’autoformazione dei docenti e la loro partecipazione ad incontri, convegni, corsi di formazione/aggiornamento su tematiche relative all’inclusione, all’integrazione e al sostegno.
  • Migliorare la continuità educativa e didattica a favore degli alunni in situazione di disabilità e di svantaggio nel passaggio tra i diversi ordini di scuola.

 

Per conseguire gli obiettivi sopra indicati la funzione strumentale si avvarrà principalmente dello strumento “relazionalità” intesa come:

ü  comunicazione

ü  promozione di momenti di condivisione che consentano di far emergere ipotesi e proposte innovative

ü  collaborazione nella ricerca di soluzioni.

 

 

 

 

 

Azioni positive imprenscindibili per realizzare concretamente una didattica inclusiva:

 

  • Includere anche gli studenti più “difficili”, riconoscendone i bisogni e ricercando le strategie idonee per migliorare l’attenzione, la motivazione e la partecipazione, per sviluppare un apprendimento significativo e per arginare il fenomeno della dispersione scolastica;
  • Utilizzare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali (apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale, debriefing, circle time, interdisciplinarietà, lavori sulle dinamiche di classe e sulle emozioni, utilizzo di materiali e sussidi multimediali, attività di formazione per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze in generale, compreso il gioco).
  • Considerare di fondamentale importanza la relazione educativa, al di là della disciplina e dei programmi da svolgere, base indispensabile dell’apprendimento.
  • Condividere le linee metodologiche per una pedagogia inclusiva con tutti gli attori della azione educativa.
  • Dare risposte diverse ai diversi bisogni riconoscendo le differenze individuali di ogni alunno, ovvero concretizzare la personalizzazione dell’insegnamento e adeguare in itinere la programmazione di ogni disciplina.

 

Possibili strategie di intervento

 

  • Elaborare, a discrezione del Consiglio di Classe, la redazione di un Piano Didattico Personalizzato per Alunni con Difficoltà di Apprendimento, che sia utile per gli insegnanti come strumento di lavoro in itinere ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

 

  • Le scuole, come enunciato nella direttiva del 27 Dicembre 2012 emanata dal Ministro Profumo, con “determinazioni assunte dai consigli di classe e risultante dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, possono avvalersi per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010…”.

 

Azioni per l’integrazione e l’inclusione degli alunni disabili certificati ai sensi della legge 104/92

 

-       Presentazione dell’alunno (incontro con Dirigente, Funzione Strumentale, Insegnanti, personale non docente): Settembre.

-       Incontri periodici pianificati dei componenti del GLIS: da concordare con la NPI. L’insegnante funzione strumentale è responsabile dell’invio della comunicazione della data dell’incontro alla famiglia, all’asl e ad eventuali ulteriori attori della rete educativa.

-       Elaborazione del Piano di Inclusione per il Successo Formativo, a cura della funzione strumentale area 2, che scaturisce da incontri con gli insegnanti, con la NPI territoriale competente, con le famiglie, personale non docente).

-       Valutazione iniziale, mediante griglie di osservazione relative alle seguenti aree: area cognitiva, area affettiva relazionale, area dei linguaggi e della comunicazione, area della percezione e sensoriale, area motoria, area dell’autonomia, area degli apprendimenti; valutazione   in  itinere e finale (sempre mediante griglie di osservazione) dell’andamento didattico.

In riferimento alle Leggi e ai Regolamenti si fissano i seguenti criteri di valutazione:

ü  In base alla situazione di partenza, evidenziando le potenzialità

ü  In base alla finalità e agli obiettivi da raggiungere

ü  In base agli esiti degli interventi realizzati

ü  In base al livello globale di maturazione raggiunto.

-        Le rilevazioni, i piani di intervento, i percorsi, le verifiche, gli incontri saranno documentati e raccolti nel fascicolo personale riservato dell’alunno.

 

Indicatori di qualità strutturali (cioè le precondizioni organizzative del servizio scolastico e degli altri servizi territoriali che garantiscono in prospettiva una maggiore o minore qualità dell’integrazione)

 

      Formazioni di classi con un numero massimo di alunni e previa attenta lettura della documentazione agli atti della scuola.

      Assegnazione dell’insegnante specializzato per le attività di sostegno fin dall’inizio dell’anno scolastico.

      Docenti curriculari formati.

      Presenza a scuola di collaboratori scolastici per l’assistenza materiale e igienica.

      Rapporti costanti tra scuola e servizi socio-sanitari.

      Risorse finanziarie per eventuale acquisto di sussidi e materiali didattici.

 

       Indicatori di qualità di processo (cioè come si realizza dall’inizio alla fine di un anno scolastico

       lo svolgimento dell’integrazione)

 

      Diagnosi funzionale comprendente non solo le disabilità ma anche l’individuazione delle potenzialità e delle capacità da attivare a livello didattico.

      Piano Educativo Individualizzato condiviso oltre che dagli operatori socio-sanitari, dall’insegnante per le attività di sostegno, dalla famiglia e da tutti gli insegnanti curriculari.

      Profilo dinamico funzionale (come sopra).

       

         Indicatori di qualità di risultato (cioè quali sono gli effetti che il processo di integrazione 

         produce sugli alunni disabili)

 

      Esito della valutazione con riguardo alla crescita del profitto degli apprendimenti, alla comunicazione acquisita, alla socializzazione realizzata, ai rapporti relazionali instaurati con insegnanti e compagni (art. 12 c. 3 L. n. 194/92).

 

Su questo punto per un maggiore approfondimento  si riporta il seguente stralcio tratto da una Relazione di Salvatore Nocera, Vicepresidente F.I.S.H,  inerente il tema <Individuazione e valutazione di indicatori di qualità dell’integrazione degli alunni con disabilità> dal quale si riportano le seguenti importanti considerazioni:  “…in generale per risultato si intende il profitto scolastico, cioè gli apprendimenti maturati. Se per gli alunni con disabilità si dovesse tener conto solo di questa voce, per molti alunni con disabilità intellettiva questo risultato sarebbe inferiore alla media, se valutato secondo i parametri legali dei programmi ministeriali o degli obiettivi fissati per ciascun ordine e grado di scuola…si dovrà invece tener conto dell’art. 12 c. 3 della Legge quadro n. 104/92 che fissa come segue le finalità che debbono essere realizzate dall’integrazione scolastica:

 

-       Crescita negli apprendimenti

-       Crescita nelle capacità di comunicazione

-       Crescita nella socializzazione

-       Crescita nella realizzazione delle relazioni interpersonali.

 

La relazione prosegue affermando che “…a questa conclusione….conduce l’attenta lettura della Sentenza della Corte Costituzionale n. 215/87, secondo la quale per gli alunni con disabilità intellettiva –capacità e merito- vanno valutati non secondo parametri oggettivi, ma secondo le loro peculiarità personali.

Di tale principio costituzionale, a partire dal 1987 ha tenuto conto l’Amministrazione scolastica emanando disposizioni sulla valutazione…..”.

 

 

Azioni per l’inclusione degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento ai sensi della legge n.170/10

 

PIANO DI LAVORO PER I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO

Premessa

 

Il DSA, Disturbo Specifico dell’Apprendimento, è un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo) in modo significativo, ma circoscritto lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. I DSA, meglio conosciuti con i termini di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia sono, quindi, disturbi che riguardano lo sviluppo di abilità specifiche, rappresentano un problema ad alta incidenza nella popolazione scolastica (dal 2 al 3%) e originano molti casi di disagio e abbandono scolastico. Per questo è importante identificare il prima possibile tali disturbi, al fine di poter agire sin dalle fasi iniziali di acquisizione delle abilità funzionali all’apprendimento. Muoversi tempestivamente permette, inoltre, di ridurre il disagio di tipo affettivo e sociale e di prevenire l’insorgenza di disturbi comportamentali.

Fin dalla scuola dell’Infanzia occorre saper riconoscere i segnali e, all’occorrenza effettuare un’indagine approfondita per poi intervenire con metodologie idonee coinvolgendo l’intero corpo docente in continuità orizzontale con le famiglie e il territorio.

Il progetto, dunque, si prefigge l’attuazione di momenti di indagine conoscitiva degli alunni del primo anno, la realizzazione di un intervento mirato nei casi diagnosticati, ma anche su quelli in dubbio. Inoltre, il progetto è finalizzato alla costruzione di un PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni DSA. Tutto ciò offre la possibilità di garantire agli alunni un percorso di apprendimento, sereno e, pertanto, significativo. Si prevedono, infine, spazi di ascolto e informazione rivolti agli insegnanti e alle famiglie.

 

Responsabile progetto:

 

Osservatorio contro la Dispersione Scolastica

 

Finalità

·         Permettere l’individuazione in classe di alunni con DSA

·         Suggerire  strategie educative e didattiche mirate sugli alunni con DSA

·         Supportare il personale docente

·         Supportare le famiglie degli alunni con DSA

 

Obiettivi

·         Far conoscere la normativa in materia e le modalità di segnalazione ai servizi

·         Ridurre il disagio affettivo-relazionale legato ai DSA

·         Rafforzare l’autostima e la motivazione all’apprendimento negli alunni DSA

·         Suggerire l’utilizzo di metodologie didattiche e valutative adeguate

·         Promuovere attenzione e giuste modalità di rapporto con le famiglie degli alunni DSA

 

Destinatari

·         Alunni

·         Insegnanti

·         Genitori

 

Attività

  • Supporto e consulenza alle famiglie degli alunni con DSA
  • Accoglienza e supporto affettivo emotivo-relazionale alunni con DSA
  • Rilevazione alunni con DSA nelle classi prime
  • Supporto e consulenza ai docenti: relativamente a:

a)      Strumenti compensativi e misure dispensative

b)      Svolgimento delle Prove INVALSI (alunni classe prima) ed Esami di Stato

c)      Stesura, revisione e monitoraggio PDP

Modalità operativa

  • Sportello di consulenza per genitori-alunni e docenti nella giornata del Mercoledì, previo appuntamento
  • Monitoraggio andamento didattico nei plessi di appartenenza degli alunni con DSA
  • Valutazione ed adeguamento metodo di studio alunni con DSA.

Verifica

Schede di gradimento piano di inclusione alunni con DSA rivolte ai genitori.

 

Azioni per l’inclusione degli alunni appartenenti all’area dello svantaggio

 

-Rilevazione delle difficoltà e della tipologia di svantaggio mediante “griglia di presentazione dell’alunno in ingresso” (pervenuta dai docenti del precedente ciclo di scuola o redatta in seguito all’osservazione dell’alunno da parte dei docenti del consiglio di classe). I docenti, mediante incontri o facendo pervenire copia delle schede redatte, informeranno il Dirigente e il docente funzione strumentale area 2 riguardo le situazioni problematiche.

 

- Compilazione da parte del C.d.C. di una Scheda Sintetica per riassumere le notizie e le informazioni.

 

-Attivazione di risorse e di interventi specifici.

 

- Pianificazione degli interventi: il Consiglio di classe con il docente funzione strumentale e con il Dirigente adotta le strategie più opportune e definisce le modalità di comunicazione con la famiglia e riporta sul registro dei verbali del Consiglio di classe le linee di intervento essenziali prevedendo anche forme specifiche di valutazione.

Il Consiglio di classe può prevedere la stesura del Piano didattico per l’inclusione degli alunni con difficoltà di apprendimento.

 

- Incontri periodici tra Consiglio di classe, Dirigente, funzione strumentale area 2 ed eventuali altri attori dell’azione educativa al fine di verificare l’andamento dell’intervento per predisporre eventuali adeguamenti/aggiornamenti.

 

- Cura della Documentazione: Piano didattico per l’inclusione degli alunni con difficoltà di apprendimento, schede di verifica, verbali degli incontri con le famiglie, gli esperti ed operatori, raccolti nel fascicolo personale riservato dell’alunno.

 

 

 

Azioni per l’inclusione degli alunni con disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività

(DDAI- ADHD- Attention Deficit Hyperactivity Disorder)

 

Gli alunni che presentano Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività, sono gli studenti che pur in situazione di integrità cognitiva, trovano difficoltà a seguire il normale piano di studi e richiedono una personalizzazione dello stesso come previsto già dalla normativa precedente alla legge 170/10 (Legge 53/03 Indicazioni per il curriculo 2007). Per questi alunni è prevista la stesura di un Piano Didattico Personalizzato.

Si prevede per questa particolare tipologia di disturbo:

-       una costante azione di formazione e autoformazione degli attori dell’azione educativa.

-        

 

Interventi educativi per

 

 

Per mezzo di

Migliorare la partecipazione

Partecipazione alle iniziative offerte dalla scuola e dal territorio (attività sportive, associazionistiche ecc.)

Aumentare il grado di attenzione

Lavoro di gruppo e di coppia

Far acquisire senso di responsabilità

Attività di tutoraggio

Migliorare il livello di socializzazione

Attività di laboratorio

Migliorare la gestione del proprio materiale

Attività di ascolto e riflessione

Ottimizzare il lavoro e i tempi scolastici

Uso di strumenti compensativi: schede, schemi, tabelle ecc.

Coinvolgere e motivare l’alunno allo studio

Riduzione dei carichi di lavoro

Aumentare l’autostima

Esercitazioni specifiche e mirate

Ampliare ed approfondire il contenuto

Studio individuale in classe

Sviluppare e potenziare abilità

Conversazioni guidate

Recuperare abilità e conoscenze

 

Migliorare il metodo di lavoro: responsabilizzare nei compiti domestici

 

 

 

 

 

Azioni per l’inclusione degli alunni non italofoni

 

Una ampia progettualità a livello di offerta formativa deve necessariamente essere accompagnata dalla capacità di creare un coordinamento tra le iniziative legate ai bisogni educativi nati dalla presenza degli alunni stranieri e le attività didattiche ordinarie. Per raggiungere questo obiettivo appare utile non limitarsi a formalizzare l’offerta formativa della scuola, ma formalizzare e documentare i percorsi educativi di ogni alunno mediante la stesura, qualora il Consiglio di classe lo ritenesse opportuno, di Piani Educativi Personalizzati.

L’equipe pedagogica favorirà l’inserimento dell’alunno straniero nella classe mediante le seguenti azioni:

-       Informare i compagni del nuovo arrivo avendo cura di creare un clima positivo in classe.

-       Dedicare del tempo ad attività di benvenuto e conoscenza.

-       Rilevare le esigenze peculiari di apprendimento attraverso la stesura di un “Profilo in Ingresso dell’alunno non italofono  dopo i test d’ingresso.

-       Individuare ed applicare modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione linguistica per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad essi la verifica e la valutazione.

-       Informare la famiglia, insieme all’alunno, della stesura del “PDP per l’alunno non italofono”.

-       Valorizzare in classe le altre culture.

 

Nel primo periodo delle attività didattiche, l’insegnamento della lingua italiana come seconda lingua, deve innanzitutto.

-       Fornire all’alunno straniero gli strumenti linguistici necessari per partecipare ad alcune attività comuni della classe.

-       Acquisire l’italiano utile sia alla scolarizzazione che alla socializzazione.

-       Presentare al bambino una lingua legata al contesto e agli ambiti comunicativi legati al quotidiano, senza tuttavia tralasciare le sue caratteristiche e i suoi bisogni peculiari affinchè trovi nella scuola un ambiente positivo nel quale stare bene.

-        

L’equipe pedagogica avrà conseguentemente cura di presentare gli argomenti iniziali secondo la seguente traccia:

-       Presentazione del lessico di base relativo al tema proposto (anche con l’ausilio di foto, immagini, disegni ecc);

-       Introduzione del nuovo vocabolario in strutture semplici e poi sempre più complesse;

-       Memorizzazione del lessico e riutilizzo in altri contesti;

-       Esercizi/attività di riconoscimento e discriminazione (vedi materiale “come farsi prossimo” inserito nei laboratori multimediali della scuola).

-       Espressione orale e scritta (risposta a domande semplici, produzione di frasi inerenti brevi testi) attraverso l’utilizzo del lessico e delle strutture presentate in precedenza. I temi proposti inizialmente riguarderanno l’alunno, la sua storia, le caratteristiche principali della sua personalità fisica e caratteriale e del suo ambiente di vita quotidiana.

 

Durante il primo anno le attività educative didattiche per l’alunno non italofono saranno tese soprattutto all’apprendimento della lingua italiana.

 

Ipotesi metodologiche

 

L’art.45 del DPR 394/99 al comma 4 così recita: “ Il Collegio dei docenti definisce, in relazione ai livelli di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta formativa”.

Il Collegio docenti pertanto delega le equipe pedagogiche interessate ad individuare possibili forme di “adeguamento dei programmi di insegnamento” come ad esempio:

ü  La temporanea esclusione dal curriculum delle discipline che presuppongono una specifica competenza linguistica, sostituendole con percorsi di alfabetizzazione o consolidamento della lingua italiana.

ü  La riduzione degli obiettivi e dei contenuti di alcune discipline, per consentire il raggiungimento di obiettivi minimi disciplinari.

ü  La sostituzione di parti del programma con altre più vicine alle esigenze formative dell’alunno.

 

Verifica e valutazione degli alunni stranieri

Per quanto attiene alle modalità di valutazione degli alunni stranieri di recente immigrazione, quindi con scarsa conoscenza della lingua italiana, si fa riferimento a quanto espresso nelle Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri emanate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, C. M. n° 24 del marzo 2006.

 

Gli alunni appartenenti ai Livelli Elementari saranno inseriti in un percorso linguistico volto soprattutto all’acquisizione di competenze lessicali che possano consentire loro un migliore inserimento nel contesto classe e il raggiungimento degli obiettivi specifici.

Per gli alunni che appartengono ai livelli Intermedi non si ricorre di norma ad interventi mirati o ad una Programmazione che si discosti da quella adottata dall’equipe pedagogica perché sono già in possesso delle competenze comunicative e linguistiche. Gli alunni con competenze avanzate seguiranno il normale curricolo scolastico.

Gli alunni che dovranno essere inseriti in un percorso di alfabetizzazione in Italiano L2 (Pre-A1) potranno essere seguiti anche da insegnanti che hanno maturato esperienze e competenze in tale ambito, coadiuvati dai docenti curriculari.

In fase di valutazione per questi ultimi si terrà particolarmente conto:

ü  dei risultati ottenuti nell’apprendimento dell’Italiano L2 mediante osservazioni sistematiche, discussioni, schede didattiche specifiche ecc.

ü  degli obiettivi disciplinari raggiunti rispetto alla situazione di partenza e previsti dal PDP per alunni non italofoni;

ü  della motivazione della partecipazione e dell’impegno;

ü  delle potenzialità d’apprendimento dimostrate e, soprattutto, della previsione di sviluppo.

ü  Si prevede per il corrente anno scolastico l’autoformazione dei docenti sulle tematiche riguardanti l’integrazione degli alunni stranieri e le metodologie di insegnamento della Lingua italiana come L2 e la partecipazione a corsi e seminari organizzati dall’USR.

 

 

ATTIVITA’ PREVISTE

 

Per i genitori

 

  • Sportello di ascolto per accogliere e ascoltare i genitori che lo desiderino.
  • Individuare, utilizzare e divulgare le risorse disponibili nella scuola  e sul territorio (associazioni sportive, di volontariato, di assistenza, ecc.) per il benessere degli alunni.

 

Per gli alunni disabili

 

  • Tutte le classi: partecipazione al concorso multidisciplinare “Tutti uguali o diversa…mente a scuola” indetto per la giornata della disabilità del 3 dicembre.
  • Classi prime:
  • Attività di accoglienza nel primo periodo dell’anno.
  • Visione di film inerenti il tema della disabilità.
  • Lettura con gli alunni di uno o più racconti che propongano, attraverso i protagonisti, il tema della disabilità o dell’integrazione ( favole o racconti che parlano della disabilità).
  • Classi seconde:
  • Riflessione guidata sulla conoscenza di sé e del proprio saper fare: sull’importanza di valorizzare le “abilità differenti” (anche attraverso attività grafico-manuali); studio di biografie di artisti disabili.
  • Riflessione guidata sul tema“conta di più la bellezza interiore od esteriore?” (mediante circle time, questionari, temi in classe ecc.)
  • Classi seconde e terze:
  • Mini-cineforum, visione di uno o più film riconducibili al tema della disabilità e dell’integrazione;
  • Orientamento per gli alunni con disabilità terza media, visite agli istituti (si fa riferimento al progetto orientamento).
  • Attività di continuità speciale nel passaggio tra i diversi ordini di scuola (in stretta collaborazione con i referenti Continuità, Accoglienza e Formazioni classi).

 

 

Per gli alunni con disagi psico-affettivi e svantaggi socio-culturali

 

Nell’intenzione di voler concepire  un laboratorio come un luogo in cui è vivo, attivo, un gruppo condotto da un adulto, (animatore, educatore, insegnante) nel quale, lavorando su delle tecniche, si apprendono relazioni e si impara a vivere con gli altri e considerando che, all’interno del gruppo classe, gli alunni vivono quotidianamente esperienze di appartenenza e di esclusione, di attaccamento, di conformismo e di omologazione, di trasgressione, di prevaricazione, di scambio, di collaborazione, è sembrato fondamentale fornire loro i mezzi per comprendere questo “universo relazionale” e potere imparare a gestire la loro emotività e, allo stesso tempo, migliorare la conoscenza di sé.

 

A tal fine saranno promosse:

 

§  attività di laboratorio con tematiche ed obiettivi differenti, calibrati sulla base dei bisogni specifici emergenti nelle diverse classi e dell’età degli alunni (es. Laboratorio di alfabetizzazione emotiva: saper riconoscere le emozioni e i sentimenti I° media; Laboratorio formativo sul tema dell’adolescenza (realizzazione di un Power point, un fumetto, una poesia ecc. 3° media)

§  Attività di laboratorio inerenti il metodo di studio e la motivazione all’apprendimento.

 

Sarà attivato inoltre:

 

§  Sportello di ascolto (a cura degli opt di rete, op di scuola, funzione strumentale area 2).

§  Un “ Pronto soccorso  didattico” in concomitanza di verifiche e interrogazioni mediante l’acquisizione di materiale didattico strutturato (in particolare per gli alunni stranieri) inserito nel laboratorio multimediale della scuola.

 

Nella scuola secondaria di primo grado, alla luce della normativa in vigore e allo stato attuale, non esistono situazioni di compresenza ma può determinarsi la possibilità di ore a disposizione, utilizzabili per la realizzazione del presente Piano

 

Data 28 Ottobre 2013                                                             La funzione strumentale AREA 2

                                                                                                          Prof.ssa Giusta Schimmenti

 

 

Allegati al presente Piano di Lavoro

 

  1. GRIGLIA DI PRESENTAZIONE ALUNNO IN INGRESSO
  2. GRIGLIA DI OSSERVAZIONE A CURA DEL DIPARTIMENTO DI SOSTEGNO
  3. MATERIALI PER L’INCLUSIONE ALUNNI STRANIERI
  4. QCER
  5. MODELLI PEI, PDF
  6. GRIGLIA DI RILEVAZIONE ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISAGIO/SVANTAGGIO (su modello icf)
  7. PDP PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISAGIO/SVANTAGGIO.

 

NORMATIVA DI RIFERIMENTO:

 

L. 104/1992, per la disabilità:

 

Diritto all’educazione e all’istruzione

1. Al bambino da 0 a 3 anni handicappato è garantito l'inserimento negli asili nido.

2. E' garantito il diritto all'educazione e all'istruzionedella persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioniuniversitarie.

3. L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.

4. L'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di

apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap.

 

DPR.275/99Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59

Art. 1 Natura e scopi dell'autonomia delle istituzioni scolastiche

2. L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo,coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema

di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.

Art. 4 Autonomia didattica

1. Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema, a norma

dell'articolo 8 concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni,

riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo.

2. Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro:

a) l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività;

b) la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio di cui all'articolo 8, degli spazi orari residui;

c) l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nelrispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104;

d) l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;

e) l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.

4. Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale.

 

Art. 45 del DPR n° 394/99

Normativa riguardante il processo di accoglienza

Comma 1 I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno.

L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani.

L’iscrizione può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico.

Comma 2 I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti d’ufficio alla classe corrispondente all’età anagrafica salvo che il Collegio Docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa tenendo conto: a) dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza degli alunni, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica b) dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno c) del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza d) dal titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno

Comma 3 Il Collegio Docenti formula proposte per la ripartizione nelle classi: la ripartizione va effettuata

evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri.

Comma 4 Il Collegio Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppo di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola.

Comma 5 Il Collegio Docenti formula proposte in ordine ai criteri e alle modalità per la comunicazione tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri. Ove necessario, anche attraverso intese con l’ente locale, l’istituzione scolastica si avvale dell’opera di mediatori culturali qualificati.

 

DPR N. 89 DEL 20 Marzo 2009 (normativa per l’ integrazione degli alunni stranieri)

Utilizzazione delle 2 ore settimanali di insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola media per potenziare l’insegnamento della lingua italiana per gli alunni stranieri non in possesso delle necessarie competenze di lingua italiana.

 

C.M. n.28 Gennaio 2010 (normativa per l’integrazione degli alunni stranieri)

Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana.

Limite del 30% dell’accoglienza di iscrizioni di alunni stranieri nelle prime classi.

 

C.M. n.48 del 31.5.2012 (normativa per l’integrazione degli alunni stranieri)

Esonero dalla prova scritta di II lingua all’esame di Stato

 

 

L. 170/2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico

La presente legge persegue, per gli alunni con DSA, le seguenti finalita’:

a) garantire il diritto all’istruzione;

b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialita’;

c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;

d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessita’ formative degli studenti;

e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;

f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;

g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;

h) assicurare uguali opportunità di sviluppo delle capacita’ in ambito sociale e professionale.

 

Linee guida per il diritto degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento allegate al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011

Individualizzazione e personalizzazione

L’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo.

L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo.

La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze. Tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.

La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze

individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattichetali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo.

 

Il 27 dicembre 2012 la direttiva del Ministro Profumo “Strumenti di intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica,  delinea la strategia inclusiva della scuola italiana e  siinserisce in modo significativo sul percorso di inclusione scolastica e di realizzazione del diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e per tutti glistudenti in situazione di difficoltà.

È noto che un ventaglio sempre più ampio di alunni per molteplici motivi (fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali) presenta difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze, e/o disturbi  del comportamento, che possono sfociare  in abbandoni, ripetenze, scarsa partecipazione con una ricaduta considerevole sul fenomeno della dispersione scolastica.

Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona con riferimento al modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002).

 

Le sottocategorie dei Bisogni Educativi Speciali sono:

 

ü  Disabilità

ü  Disturbi evolutivi specifici: (tra cui, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit del linguaggio, dell’attenzione e dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, ma anche altre tipologie di deficit o disturbo, quali la sindrome di Asperger, non altrimenti certificate; il funzionamento intellettivo limite è  considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico). Tutte queste differenti problematiche non vengono o non possono venir certificate ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle provvidenze e alle misure previste dalla stessa legge quadro e, tra queste, all’insegnante di  sostegno;

ü  Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

 

La Direttiva sposta il focus dell’attenzione dalle procedure di certificazione all’analisi dei bisogni di ciascuno studente ed estende in modo definitivo a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, anche attraverso il diritto ad usufruire di misure dispensative e strumenti compensativi, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

Lo strumento privilegiato è rappresentato dal percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ciascun docente e tutti i docenti del consiglio di classe sono chiamati ad elaborare; si tratta di uno strumento di lavoro con la funzione di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee.

I Consigli di classe, dopo le rilevazioni risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, possono avvalersi per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali  degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle Linee Guida per una didattica inclusiva.

 

 

 

allegato 10

 

PROGETTO CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO.

 

Anno Scolastico 2013/14

 

Scuola Secondaria di primo grado “ Cosmo Guastella”.

 

Camminiamo insieme sulla strada della vita”.

 

 

 

 

“L’educazione è un evento integrale tra due o più persone, evento integrale avente come protagonista la persona nel suo valore costitutivo e nella sua traduzione esistenziale ed educativa in termini di personalità concreta e di carattere come impegno sinergico di ragione e di volontà nel cammino intenzionalmente etico dell’essere, del poter esser, del dover essere della persona verso i suoi fini: umanizzazione, socializzazione, civilizzazione”.

Paolo Agazzi

 

PREMESSA.

La pedagogia moderna concorda nel ritenere necessario la possibilità di attuare un’educazione permanente cioè che dura per tutta la vita.; la continuità di questo processo presuppone una continuità nell’educazione in particolar modo nella scuola di base che accompagna il bambino durante le fasi più importanti della sua vita, quando non è stata ancora raggiunta la maturità psicologica ed intellettuale indispensabile per un inserimento adeguato nella società. In questo senso la scuola oltre a garantire il successo formativo deve necessariamente dare i fondamenti educativi che accompagneranno l’uomo nella sua esistenza. La realizzazione del “ continum” educativo passa attraverso una continuità negli obiettivi delle indicazioni nazionali, nei metodi, nel rispetto dei livelli di maturazione. La crescita psicologica- intellettuale del bambino si colloca in un continuum evolutivo durante il quale la personalità si sviluppa nella sua totalità. La scuola secondaria di primo grado in continuazione con l’operato della scuola dell’infanzia prima e della scuola primaria dopo ha il compito di diversificare il percorso culturale, di elevare il livello di educazione e di potenziare la capacità di partecipare ai valori della cultura e della civiltà. L’insegnamento della scuola secondaria deve innestarsi sull’effettivo grado di sviluppo e di formazione della scuola che la precede: non è necessario solo prendere atto delle condizioni soggettive di maturazione e di preparazione di base di ciascun alunno, ma è indispensabile predisporre un’organizzazione didattica che abbia i caratteri metodologici inerenti alle attività realizzate nella scuola primaria. I due ordini di scuola attuano la continuità nella prassi metodologica e nel raggiungimento del medesimo fine: la maturazione di cittadini responsabili in grado di compiere scelte consapevoli. La realizzazione, dunque, del continuum passa attraverso la continuità così come sancito negli “ Annali della Pubblica Istruzione” che cita testualmente “ l’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo……la scuola accoglie promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dai bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere…”.

Le ultime innovazioni della scuola secondaria di primo grado riguardano la prova INVALSI introdotta nel 2008, dall’allora ministro Fioroni, viene predisposto ogni anno su mandato del ministro dell’istruzione, dall’istituto nazionale per la valutazione del sistema scolastico. Si tratta di una prova oggettiva realizzata secondo criteri internazionali per stabilire la preparazione reale dei ragazzi, poiché dai sondaggi, negli ultimi anni, è uscito fuori che spesso tale prova risulta molto ostica per gli alunni al termine del primo ciclo di studi, si è pensato di intervenire a partire dalla scuola primaria sulla diversa metodologia usata dalla stessa e su un lavoro costante e continuo sui traguardi da raggiungere: preparare questa prova richiede tempo e lavoro e anni di preparazione a partire dal primo approccio alla scuola.

 In tal senso si introduce un altro importante concetto “ orientamento” inteso non più come episodio della vita dell’individuo bensì come un processo che accompagna l’intero arco di vita del bambino-ragazzo, supportandolo nei momenti critici di passaggio o di cambiamento. La forma intenzionale-funzionale prevede momenti strutturati con tutti gli operatori della scuola in cui vi è un unico intento: l’incontro con l’altro, momento complesso e problematico che si attua all’interno e per mezzo di relazioni personali. Le relazioni sono processi di continuità in cui l’individuo incontra l’altro ( genitore, fratello, sorella, amico, compagno, insegnante, collega) e nello stesso tempo forma e orienta se stesso. Certo ciò non è mai facile e soprattutto non ci sono ricette pre-definite. Martin Buber diceva “ all’inizio della relazione, l’uomo si fa IO nel TU” . Dobbiamo, dunque, noi adulti, lavorare sull’accoglienza “ e perdere l’Io  per incontrarsi con il tu e perdersi in esso; è un atto che si rinnova ogni volta che incontriamo l’altro”.

 Si può concludere che la continuità-orientamento è resa indispensabile dai passaggi della vita del fanciullo dall’infanzia alla fanciullezza, all’adolescenza e dal fatto che essa soltanto può condurlo ad una più avvertita coscienza di sé, alla conquista di una più strutturata capacità di astrazione e di problematizzazione e ad un nuovo rapporto con il mondo e la società.

 

FINALITA’.

Scopo di questo progetto, in linea con le prospettive europee, è ottenere il successo formativo di ciascun alunno lungo l’intera durata della vita ed assicurare a tutti la possibilità di raggiungere i più alti livelli d’istruzione e di formazione, tenendo conto “ della multiformità culturale del Paese”, rispettando le qualità personali dei bambini, mettendoli al centro delle strategie educative, cercando di stabilire legami tra i diversi orizzonti formativi per agevolare il passaggio dall’uno all’altro e creare percorsi di apprendimento distribuiti lungo l’intero cammino di vita.

Dalla condivisione di questi principi si intende predisporre un itinerario di lavoro che consenta di giungere ad un percorso frutto di incontri e confronti scandito durante l’anno scolastico, per elaborare insieme un percorso pedagogicamente utile agli alunni, ai genitori e ai docenti per orientarsi tra i diversi ordini di scuola.

Nel particolare ci si prefigge di:

-          Preparare situazioni di accoglienza che si rivelino utili a far conoscere il nuovo ambiente scolastico ai futuri alunni attraverso la partecipazione a progetti comuni (festa dei nonni, Comenius, giornata della diversibilità, primavera della scienza etc.) per poter svelare le ansie, le paure, dei bambini e dei genitori;

-          Attivare con i docenti delle classi ponte, con gli alunni e con i genitori momenti di informazione, di confronto, di riflessione su ciò che comporta il cambiamento (criteri valutativi, obiettivi didattici, metodi di studio, aspetti relazionali, emotivi e organizzativi);

-          Intraprendere, sviluppare, potenziare momenti di cooperazione educativa tra gli insegnanti dei vari ordini di scuola;

-          Predisporre, analizzare e vagliare strumenti utili per l’osservazione degli alunni in uscita con particolare riferimento ai casi di disagio e di svantaggio socio culturale, nonché per coloro i quali hanno difficoltà di apprendimento e relazione;

-          Ricercare e sperimentare strategie di intervento utili alla prevenzione;

-           

DESTINATARI

·         Alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

·         Alunni della prima classe della scuola primaria.

·         Alunni delle v classi.

·         Alunni della prima classe scuola secondaria di primo grado.

·         Genitori degli alunni delle classi di passaggio.

·         Insegnanti dei vari ordini di scuola.

 

OBIETTIVI

§  Stimolare la consapevolezza dell’idea di passaggio vissuto come crescita.

§  Sviluppare la capacità di attenzione e di osservazione.

§  Stimolare la creatività e la libera iniziativa degli alunni in un contesto didattico pedagogico.

§  Creare un ambiente socio-affettivo sereno che stimoli e motivi l’alunno all’apprendimento.

§  Rendere graduale e sereno il passaggio agli ordini di scuola successivi, in modo da poter superare ansie e paure anche attraverso il controllo dello stato emotivo concordando obiettivi didattici e prove d’ingresso (Italiano e matematica) da somministrare agli alunni delle classi ponte.

§  Sapersi orientare in uno spazio.

§  Saper utilizzare i materiali scolastici.

§  Conoscere le altre realtà scolastiche presenti sul territorio.

§  Favorire l’inserimento e la conoscenza dei bambini.

§  Tabulare le informazioni raccolte, utili alla formazione delle classi prime.

 

OBIETTIVI PER I GENITORI.

ü  Sentirsi parte attiva e importante del progetto educativo che riguarda il proprio figlio con gli insegnanti e con tutta l’istituzione scolastica.

ü  Conoscere le dinamiche inerenti alla sfera socio-affettiva e cognitiva che entrano in gioco nei momenti di cambiamento ed in particolare nell’ingresso alla scuola secondaria.

ü  Conoscere la scuola secondaria di primo grado, le sue strutture, i servizi modalità organizzative, il piano dell’offerta formativa.

ü  Conoscere le modalità di valutazione e i criteri pertinenti e la diversa metodologia applicata alla disciplina.

 

OBIETTIVI PER I DOCENTI.

  • Condividere il progetto educativo, formativo e didattico in un contesto ampio e articolato per entrambi gli ordini di scuola.
  • Sviluppare tra i docenti dei vari ordini di scuola un linguaggio che renda semplice la comunicazione.
  • Garantire la continuità del percorso formativo del bambino.
  • Fornire agli alunni la certezza che il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria avviene in un contesto di reale continuità.
  • Rendere familiare l’ambiente della scuola media sotto l’aspetto logistico, didattico e relazionale.
  • Operare scelte didattiche che siano in sintonia con quelle intraprese nella scuola elementare.
  • Operare una corretta e mirata prevenzione del fenomeno della dispersione scolastica.
  • Promuovere atteggiamenti positivi di reciprocità ed apertura al cambiamento.
  • Conoscere le realtà pregresse e le potenzialità degli alunni in uscita.
  • Conoscere e condividere gli aspetti organizzativi e normativi della scuola secondaria.
  • Consentire agli alunni delle classi quinte di conoscere le finalità educative in grado di creare un clima positivo di accoglienza.
  • Porre attenzione alle richieste dei genitori e informarli sulle modalità di passaggio.
  • Promuovere la collaborazione con soggetti esterni che operano per la continuità (O.P di scuola, referenti alla dispersione, referente CTRH).

 

ATTIVITA’

Il docente responsabile della continuità facente parte del funzionigramma d’istituto AREA 1 mantiene i rapporti con i colleghi referenti delle due D.D. presenti sul territorio (V.Landolina e S. Traina) per monitorare in itinere le fasi del progetto ed apportare eventuali modifiche organizzative e non, in fase di attuazione.

 

INCONTRI TRA INSEGNANTI DEI VARI ORDINI DI SCUOLA PER:

1-       Conoscersi e confrontarsi in merito a rispettivi progetti annuali, manifestazione ed eventi comuni.

2-      Analizzare e discutere obiettivi, contenuti, metodi e criteri di verifica e di valutazione.

3-       Il passaggio di notizie degli allievi, onde ottimizzare il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria.

4-      Lo scambio di notizie utili per la formazione delle classi.

5-      Elaborare test d’ingresso inerenti ai traguardi in uscita degli alunni delle classi ponte, documentati nei piani di lavoro degli insegnanti e quindi contestualizzati e non calati dall’alto.

6-      Per costruire un curriculo verticale finalizzato alla realizzazione di un raccordo significativo tra le fasce scolari.

7-      Organizzare la logistica in merito a manifestazioni ed eventi comuni.

8-      Programmare e progettare incontri di accoglienza.

9-      Partecipare ad incontri informativi e/o formativi.

10-  Predisporre il calendario degli incontri tra i soggetti della scuola.

 

INCONTRI TRA INSEGNANTI E OPERATORI SOCIALI PER:

1-      Il passaggio di notizie utili e l’eventuale delucidazione che riguardano gli alunni in difficoltà.

2-      La redazione su apposite griglie di segnalazione sia di alunni H che di casi di forte disagio e/o disagio.

3-      L’elaborazione di percorsi disciplinari sulle metodologie e sulla valutazione dei singoli alunni.

INCONTRI TRA I DIRIGENTI, GLI INSEGNANTI E I GENITORI PER:

1-      Per chiarire dubbi e perplessità per dare delucidazioni in ordine a qualsiasi problema di natura scolastica.

2-      Illustrare a grandi linee il POF.

CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ E DEGLI EVENTI.

Settembre:

Incontri funzionigramma AREA 1

Ottobre:

Festa dei nonni.

Incontri di programmazione della commissione continuità sia con la D.D “ S. Traina” che con la D.D “ Landolina”.

Organizzazione e logistica “ Primavera della Scienza”.

Iniziative di formazione e di ricerca D.M. 254/2012 art.3

Novembre.

Delegazione Bulgara.

Incontri per stabilire i termini di confronto sulle modalità di osservazione, rilevare cambiamenti, elaborare un linguaggio comune.

Incontro tra le insegnanti per l’analisi delle dinamiche relative ai vari gruppi classe e alle strategie iniziali d’intervento.

Dicembre.

Giornata della disabilità.

Incontro tra i docenti delle classi ponte per concordare un percorso didattico calibrato sull’età e sulle competenze dei ragazzi.

Gennaio.

Incontri dei Dirigenti con i genitori in vista delle iscrizioni alla scuola secondaria, al fine di far conoscere le diverse opportunità offerte dalla scuola secondaria in modo da rendere la scelta più confortevole.

Giornata della memoria.

Progetto Accoglienza.

Febbraio.

Primo avvio alla stesura dei test d’ingresso.

Analisi dei curricula didattici.

Gestione e organizzazione della manifestazione “ Primavera della scienza”.

Progetto Accoglienza

Marzo.

 Con la Presenza degli O:P di scuola, Funzioni Strumentali, referente CTRH.)

Stesura, analisi e compilazione dei dossier che contengono: i dati amministrativi; i documenti di valutazione; documentazione specifica per gli alunni diversamente abili.

Passaggio della documentazione relativa ad eventuali interventi personalizzati e relativi esiti.

Giornata della Francofonia.

Primavera della scienza.

Aprile.

Comenius.

Incontro gruppo AREA 3 formazione classi.

Continuazione dei test d’ingresso.

Maggio.

Ultima fase progetto Accoglienza.

Festa dell’Europa.

VERIFICA:

osservazioni e valutazione dell’andamento del Progetto e dei risultati ottenuti da parte del gruppo del progetto.

Relazione al collegio dei docenti.

Mostre, fotografie, documentazione.

Visibilità sul sito web della scuola.

CONCLUSIONI:

“ La scuola non può non tener conto dei cambiamenti, dei modelli e dei ritmi di vita, dei legami che ogni individuo ha stabilito con il suo particolare mondo di provenienza, delle esperienze vissute che si vivono prima dell’ingresso a scuola e nella scuola; la scuola come istituto educativo e formativo unitario ed organico, come segmento centrale tra famiglia e società deve realizzare la più efficace saldatura tra i momenti precedenti e quelli seguenti del mondo interiore del fanciullo”.

 

 

 

allegato 12

Organigramma sicurezza

RSPP: Architetto Cipolla Alberto

 

 

 

Sede centrale

 

INCARICO

NOMINATIVO

SOSTITUTO

1

EMANAZIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Treppiedi Antonino

Riggi Paolo

2

SERVIZIO DI PROTEZIONE

E  PREVENZIONE

Treppiedi Antonino

Riggi Paolo

3

DIFFUSIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

4

CONTROLLO OPERAZIONI EVACUAZIONE

 

Collaboratori scolastici del piano

 

Collaboratori scolastici del piano

5

CHIAMATE DI SOCCORSO

Giammona Pietro

Treppiedi Antonino

6

INTERRUZIONE EROGAZIONE

  • GAS METANO
  • ENERGIA ELETTRICA
  • ACQUA

Salerno Salvatore

Zucchetto Lucio

7

ATTIVAZIONE E CONTROLLO PERIODICO: ESTINTORI e/o IDRANTI

 

Zucchetto Lucio

 

Salerno Salvatore

8

CONTROLLO QUOTIDIANO DELLA PRATICABILITA’ DELLE VIE D’USCITA

 

Collaboratori scolastici del Piano

Collaboratori scolastici del Piano

9

CONTROLLO APERTURA  PORTE E CANCELLI

Salerno Salvatore

Schimmenti Giuseppe

10

RESPONSABILI  PRIMO SOCCORSO

Gallina Gaspare

Grasso Giovan Battista

11

RESPONSABILI  LOTTA  ANTINCENDIO

  • PIANO TERRA
  • PIANO PRIMO
  • PALESTRA E LABORATORI

 

 

 

Zucchetto Lucio

Salerno Salvatore

Gallina Gaspare

 

 

Giammona Pietro

Grasso Giovan Battista

Schimmenti Giuseppe 

 

PLESSO “P. PUGLISI”

 

 

INCARICO

NOMINATIVO

SOSTITUTO

1

EMANAZIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Strano Vincenzo

Fascella Carmelo

2

SERVIZIO DI PROTEZIONE

E  PREVENZIONE

Strano Vincenzo

Fascella Carmelo

3

DIFFUSIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

4

CONTROLLO OPERAZIONI EVACUAZIONE

 

Collaboratori scolastici del piano

 

Collaboratori scolastici del piano

5

CHIAMATE DI SOCCORSO

Strano  Vincenzo

Refratti Rosa Maria

 

INTERRUZIONE EROGAZIONE

  • GAS METANO
  • ENERGIA ELETTRICA
  • ACQUA

Zito Aldo

Lombardo Giusto

7

ATTIVAZIONE E CONTROLLO PERIODICO: ESTINTORI e/o IDRANTI

  • PIANO TERRA
  • PIANO PRIMO
  • PALESTRA
  • LOCALE CALDAIA

Lombardo Giusto

Refratti Rosa Maria 

8

CONTROLLO QUOTIDIANO DELLA PRATICABILITA’ DELLE VIE D’USCITA

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

9

CONTROLLO APERTURA  PORTE E CANCELLI

Lombardo Giusto

Zito Aldo

10

RESPONSABILI

PRIMO SOCCORSO

Refratti Rosa Maria 

Lombardo Giusto

11

RESPONSABILI

LOTTA  ANTINCENDIO

Piano terra

Primo piano

 

 

Refratti Rosa Maria

Zito  Aldo

 

 

Lombardo Giusto

 

plesso Don Lauri

 

 

INCARICO

NOMINATIVO

SOSTITUTO

1

EMANAZIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Colline  Giustina

Borgia Andrea

2

SERVIZIO DI PROTEZIONE

E  PREVENZIONE

Colline Giustina

Borgia Andrea

3

DIFFUSIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

4

CONTROLLO OPERAZIONI EVACUAZIONE

 

Collaboratori scolastici del piano

 

Collaboratori scolastici del piano

5

CHIAMATE DI SOCCORSO

Colline Giustina

Borgia Andrea

 

INTERRUZIONE EROGAZIONE

  • GAS METANO
  • ENERGIA ELETTRICA
  • ACQUA

 

Morales  Vincenzo

 

La Vardera Giuseppe

7

ATTIVAZIONE E CONTROLLO PERIODICO: ESTINTORI e/o IDRANTI

Morales Vincenzo

Saitta Isabella

8

CONTROLLO QUOTIDIANO DELLA PRATICABILITA’ DELLE VIE D’USCITA

 

Collaboratori scolastici del piano

 

Collaboratori scolastici del piano

9

CONTROLLO APERTURA  PORTE E CANCELLI

La Vardera Giuseppe

Saitta Isabella

10

RESPONSABILI

PRIMO SOCCORSO

Saitta Isabella

Morales Vincenzo

11

RESPONSABILI

LOTTA  ANTINCENDIO

Piano terra

Primo piano

 

 

Morales Vincenzo

La Vardera Giuseppe

 

 

Saitta Isabella

 

 

 

 

 

plesso portella di mare

 

 

INCARICO

NOMINATIVO

SOSTITUTO

1

EMANAZIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Roccaro Vincenzo

Di Chiara Giovanna

2

SERVIZIO DI PROTEZIONE

E  PREVENZIONE

Roccaro   Vincenzo

Di Chiara Giovanna

3

DIFFUSIONE ORDINE

DI  EVACUAZIONE

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

4

CONTROLLO OPERAZIONI EVACUAZIONE

 

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

5

CHIAMATE DI SOCCORSO

Roccaro Vincenzo

Di Chiara Giovanna

6

INTERRUZIONE EROGAZIONE

  • GAS METANO
  • ENERGIA ELETTRICA
  • ACQUA

 

Pizzurro Rosa

 

Nicolosi Rosa

7

ATTIVAZIONE E CONTROLLO PERIODICO: ESTINTORI e/o IDRANTI

  • PIANO TERRA
  • PIANO PRIMO
  • PALESTRA
  • LOCALE CALDAIA

Nicolosi Rosa

Pizzurro Rosa

8

CONTROLLO QUOTIDIANO DELLA PRATICABILITA’ DELLE VIE D’USCITA

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

9

CONTROLLO APERTURA  PORTE E CANCELLI

Collaboratori scolastici del piano

Collaboratori scolastici del piano

10

RESPONSABILI

PRIMO SOCCORSO

Nicolosi Rosa

Pizzurro Rosa

11

RESPONSABILI

LOTTA  ANTINCENDIO

Pizzurro Rosa

Nicolosi Rosa